Anche l’ospedale di Macerata avrà un’area dedicata ai pazienti contagiati da Coronavirus. Confermata la riconversione a Covid Hospital di Civitanova (leggi l’articolo), sospese alcune prestazioni, i vari presidi territoriali potranno attrezzarsi per nuovi laboratori dedicati all’analisi dei tamponi. Sono queste alcune delle principali integrazioni al piano di organizzazione della sanità della Regione Marche, approvate stamattina dalla giunta guidata dal governatore Luca Ceriscioli a seguito dell’aggravarsi dell’epidemia e del moltiplicarsi dei bisogni assistenziali sul territorio regionale.
Ecco cosa prevede l’integrazione al piano di organizzazione della sanità regionale
OSPEDALI NO COVID-19 – Vengono dedicati esclusivamente ai pazienti non contagiati da Coronavirus i presidi di Urbino, Fano, Fabriano, specifiche aree operative di Torrette, Macerata, Amandola e Ascoli Piceno.
Le strutture sono finalizzate a garantire le risposte ai bisogni sanitari tempo-dipendenti e, in ogni caso, a tutte le attività rivolte a pazienti che non risultati positivi e che non sono procrastinabili per motivazioni cliniche ( cardio-vascolari, cerebro-vascolari, traumatologici, oncologici indifferibili). Tutte le restanti strutture ospedaliere pubbliche del sistema sanitario regionale sono tenute a garantire le necessarie attività assistenziali rivolte ai pazienti contagiati da Coronavirus. Il Punto nascita della struttura ospedaliera di Civitanova garantirà percorsi sicuri ed isolati, oltre a supporto specialistico infettivologico, dedicati alle donne in gravidanza, positive al Covid-19, che necessitano di ricovero in ambiente ostetrico-ginecologico.
SOSPENSIONE PRESTAZIONI “D”, “P” e MALUS – Gli Enti del sistema sanitario regionale sono tenuti a garantire esclusivamente le attività improcrastinabili, concentrandole in sessioni dedicate con percorsi esclusivi e sicuri dal punto di vista epidemiologico e, dove possibile, a sospendere temporaneamente e rinviare le attività assistenziali programmate. Resta confermato il mantenimento di tutte le attività d’urgenza con priorità di ricovero di tipo “A”. E’ sospesa l’attività specialistica ambulatoriale istituzionale, tranne che per le prestazioni con classe di priorità “U” e “B” e per le prestazioni di controllo non differibili. Le prestazioni con classe di priorità “D” e “P” e quelle prenotate in regime di libera professione intramuraria saranno riprogrammate. Al fine di evitare situazioni di congestione e promiscuità, che possono portare alla diffusione di malattie a trasmissione aerea, anche gli accessi ai punti prelievo devono avvenire solo previa prenotazione. Questa disposizione non si applica alle richieste in urgenza o per le seguenti categorie di pazienti: soggetti in terapia anticoagulante orale, soggetti con malattia rara, oncologici, donne in gravidanza, bambini di età inferiore a 14 anni, ai quali sarà sempre garantito l’accesso diretto, assicurando in ogni caso il mantenimento delle condizioni di sicurezza. La delibera approvata questa mattina dispone anche la sospensione temporanea delle procedure inerenti il Malus, per il periodo di durata dell’emergenza epidemica.
ULTERIORI LABORATORI PER L’ESAME DEI TAMPONI – La delibera ha inoltre stabilito che, mantenendo il laboratorio di riferimento regionale degli Ospedali Riuniti di Ancona per la diagnosi molecolare del Coronavirus, riconosciuto come pienamente affidabile dall’Istituto superiore di sanità (concordanza 100%), si demanda agli enti del Servizio sanitario regionale la possibilità di dotarsi autonomamente di analizzatori per test Covid-19, sempre nel rispetto degli standard di qualità stabiliti dai riferimenti nazionali vigenti. In ogni caso, sarà obbligatorio provvedere all’immediato inserimento dell’esito dell’indagine (positivo/negativo) nel sistema informativo in uso nel laboratorio, collegato alla nuova piattaforma regionale. Sarà inoltre necessario l’invio del campione all’Iss per una conferma diagnostica.
PERSONALE SANITARIO IN QUARANTENA ATTIVA – Sono state fornite le linee di indirizzo per favorire la riammissione in servizio degli operatori asintomatici, attualmente in isolamento domiciliare fiduciario (circa 300). Tali linee sono state discusse con i sindacati del comparto, precisando che gli operatori potranno rientrare al lavoro, opportunamente protetti, come da indicazioni fornite dalle direzioni generali degli enti e delle direzioni delle strutture private regionali sul corretto uso dei Dpi.
Allestire gli ospedali di s.elpidio a mare,di montegranaro con reparti di rianimazione sarebbe cosa utile in questo caso.
Ricordiamoci che in Cina (circa 80.000 casi di Covid19) hanno allestito in pochissimo tempo 16 ospedali nuovi ad hoc (oltre a quelli esistenti) e adesso ne stanno venendo fuori. In Italia siamo già a 15.000 casi ma non ci stiamo muovendo con la stessa efficacia. Bene queste misure ma non basteranno.
no ma piu che altro pwrche tutti in area vasta 3??? non si possono sospendere attività in tutti e tre i nosocomi la popolazione dell intero territorio rimarrebbe troppo scoperta perche nn ne aprono uno per ogni area vasta in modo da spalmare il carico nn comprendo....
Allestire gli ospedali di s elpidio a mare,di montegranaro con reparti di rianimazione sarebbe cosa utile in questo caso .
Ma Amandola è terremotato.... Se lo ricordono....
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Predisporre un piano d’emergenza molto tempo prima era cosa migliore, aspettare sempre all’ultimo minuto, come addestrare il personale sanitario per ogni evenienza, tutto all’ultimo minuto, con tutti i terremoti che abbiamo avuto, ancora facciamo acqua da tutte le parti, I dirigenti devo essere esperti nel settori, una volta il Governo era composto da: Medici alla Sanità, professori universitari alla Scuola, Generali alla Difesa ecc. ecc. ora……