di Laura Boccanera
«Lasciami darle l’ultimo bacio, so che non la rivedrò mai più». Lui è Mario (nome di fantasia per preservare la sua privacy), un anziano che ha contratto il Coronavirus. Quando i medici e gli infermieri del 118 vengono a prenderlo in casa sua ha già la febbre e sta male. Anche sua moglie sta male, ma meno. Ed è lei che apre la porta ai sanitari: «venite, Mario sta male» dice. I medici le spiegano che dovranno portarlo in ospedale. Forse è la prima volta che si separano dopo tanti anni di vita insieme. La fame, i sacrifici, le difficoltà non li hanno separati e ora un virus li porta distanti. Magari Mario è il paziente 1128, 1129 o 1130 delle Marche, non lo sappiamo anche se in questi giorni di paura e preoccupazione i numeri hanno sostituito i nomi, i grafici di crescita dei contagi le storie di ciascuno. La distanza di sicurezza di un metro dagli altri sta diventando distacco. Ma non è così per quell’infermiera del 118 che ha voluto condividere la storia di Mario, con gli occhi gonfi dalla commozione nascosti dietro gli occhiali di protezione.
«Rientro in sede, ci chiama la centrale “andate a prendere un paziente Covid positivo” – racconta l’infermiera -. Segue il rituale di vestizione e partiamo. Dentro l’ambulanza il team, insieme decidiamo come comportarci. Arriviamo a casa e ci apre una signora anziana, io sto bene dice, solo una po’ di febbre, ed eccoci che penso ritorneremo qui fra due o tre giorni, la vecchietta ci dice, “è mio marito che sta male”, l’aria pesante, tutto chiuso, nessuno con la mascherina, le dico: “apriamo le finestre”, le do le mascherine e parto con le indicazioni di educazione sanitaria mentre misuravo i parametri a lui, seduto sulla poltrona. “Signora lo dobbiamo portare in ospedale mi dia le carte”, dice il medico alla signora, lei impaurita e tremolante non trovava nulla, “va bene, le dico, dammi quello che hai e andiamo via”, il medico va avanti, io prendo il paziente per mano. Lui mi guarda e mi dice, “lasciami darle un bacio, sono sicuro che non la rivedrò più”. Ma certo gli rispondo, dentro una grandissima emozione, lo so che non avrei dovuto, ma tanto stavano insieme fino a quel momento, cosa cambiava un bacio di addio». A nessuno dovrebbe essere negato il bacio d’addio. Quell’attimo in cui nelle labbra viene distillato l’amore profuso durante tutta una vita. Quello non detto per pudore, per abitudine, perché semplicemente è scontato. E’ l’aspetto più doloroso e struggente in tutta questa pandemia: non poter dire addio ai propri cari. Il giorno prima si è seduti a tavola, a scherzare, magari a cercare di sdrammatizzare con le tante distrazioni che in rete esorcizzano il Coronavirus e il giorno dopo ritrovarsi soli in un letto di terapia intensiva. Morire senza l’abbraccio avvolgente di chi hai amato e che trova consolazione solo mischiando le proprie lacrime con quelle di chi è malato, fargli sapere magari che lo si è amato per tutta la vita senza mai tradirlo, anche se l’altro già non può più sentirti.
Signore ti prego
Che strazio!
Mio Dio
Terribile!
Che pena
Che strazio.... che il Signore abbia pietà di noi
Straziante vedere queste scene.. Signore pensaci tu
Forza che le vie del signore sono infinite!!! Preghiamo per lei!!!
Sono storie tristi!!
Mio dio......
Che esperienze strazianti. Poi la gente canta dalle finestre. Per me, per ora, fra tanto dolore, non c’è proprio nulla da cantare.
Dobbiamo fermare tutto questo!!!...basta...troppi numeri...troppi
Mammamia che tristezza !
Speriamo che vinca la battaglia il sig. Mario! Una preghiera
Cose impensabili sino a pochi giorni fa che tristezza
Mi auguro invece che c’è la faccia devi Vincere
Devi vincere.....forza Sig.Mario!!!!
Amoree
Il signore aiuti questa famiglia
Tristezza infinita...
Non avrei, non vorremmo leggere queste storie dolorose, quando finirà tutto questo, che il Signore ci aiuti,
Oddio che storia mi ha molto commosso. Spero che questi 2 anziani si riabbraccino al più presto
non conosco la giornalista Laura Boccanera, ma voglio ringraziarla così come ringrazio i soccorritori che hanno permesso quel gesto d'amore. In tre momenti diversi ho provato a jeggere l'articolo e solo adesso sono riuscito, a stento, ad arrivare all'ultima riga. Ogni volta mi sono commosso e le lacrime mi impedivano di leggere. A volte tutti noi, anche io, ci lasciamo andare a genti di stizza,di egoismo, di noncuranza verso gli altri, ma poi viene il momento, come questo, della riflessione. Allora ci chiediamo a cosa serve l'egoismo, la corsa all'essere sempre l'uno contro l'altro pur di primeggiare, pur di accaparrare, pur di sopraffare. Ci serva da lezione questa narrazione e ci serva da lezione il coronavirus.Cerchiamo di trarne qualcosa di positivo, l'insegnamento ad essere sempre positivi, a guardare sempre gli altri come parte di noi stessi. Il se, però, ma, invece...togliamoli dal nostro vocabolario, ma soprattutto dal nostro cervello.Quando facciamo l'ironia facciamola costruttiva, non per demolire. Un abbraccio e buona vita a tutti
Spero che leggendo questo articolo più che mai le persone capiscono il senso della vita. Banale litigata ecc.. Mi serve una vasca per raccogliere le lacrime che mi scendono ❤️❤️
Come sta “Mario”?
Straziante! In molti pensavamo non arrivasse da noi il virus...poveri ignoranti! Ma dove vivete? Il virus corre in un mondo globalizzato! Ciò che fa più male è rendersi conto che chi sapeva, prima di noi poveri cittadini, non ha fatto nulla per evitare tutto ciò! A Civitanova Marche, giusto 2 settimane fa, si ballava e si faceva festa! Per non parlare di Milano! Ma non vedete com'è ridotta la Lombardia che vanta un sistema sanitario tra i migliori al mondo? Restiamo in casa! Altro non possiamo fare! Una preghiera per chi soffre
Che tristezza.. la gente canta ma si inginocchino e comincino a pregare... forza Mario pregherò per te
Quanta tristezza
Una storia toccante. Speriamo che questo anziano possa tornare a casa e abbracciare di nuovo sua moglie!❤
Secondo i monatti che ci fanno il resoconto giornaliero erano anziani.
Ho le lacrime negli occhi ....che dio ti possa dare una mano !!♥️
Che tristezza.. da brividi.
Mi ha fatto piangere questa storia ho tanta paura
Non è panico prima o poi tutti dobbiamo morire è il sapere che chi hai amato per una vita non ti sarà vicino
E c’è gente che si lamenta perché si sente obbligata a stare a casa
Forza Mario !!
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Abbiamo una grande tristezza nel cuore per questa coppia… ma come loro ce ne sono a migliaia e molti già si sono detti addio purtroppo.
È anche per queste persone che bisogna avere rispetto delle regole adesso più che mai.
Immenso dolore !
Servisse da insegnamento e tutti coloro che ancora non hanno capito la gravità del momento e continuano a fare la vita di sempre senza precauzioni e senza ritegno.
Dio li benedica.
Cosa dire ? Un racconto molto molto triste che,sinceramente, non avrei pubblicato ! anche perche’ provoca ancora piu’ dolore,costernazione e grande rammarico, specialmente in questo terribile momento .
Sono per la pubblicazione di fatti particolari, insegnano, anche raecando dolore, pena, uno spaccato di vita….4 giorni fa facevano programmi sicuramente per la Pasqua….che tutto questo sacrificio non sia inutile….
Cari fratelli dell’altra sponda
Cantammo in coro già sulla terra
Amammo tutti l’identica donna
Partimmo in mille per la stessa guerra
Questo ricordo non vi consoli
Quando si muore si muore si muore soli
Questo ricordo non vi consoli
Quando si muore si muore soli. De André
Certo mai come in questo periodo cosa fu più vera, straziante,che crea angoscia e paura tanto che forse coppie come questa dell’articolo, se potessero, credo che sceglierebbero di morire uno accanto all’altro, senza far sapere niente a nessuno. Almeno sarebbe una morte decorosa, degna di essere..vissuta.
Ma se i morti infinitamente dovessero mai destare un simbolo in noi,
vedi che forse indicherebbero i penduli amenti
dei nocciòli spogli, oppure
la pioggia che cade su terra scura a primavera.
E noi che pensiamo la felicità
come un’ascesa, ne avremmo l’emozione
quasi sconcertante
di quando cosa ch’è felice, cade.
Rilke.
Un grande in bocca al lupo a questa meravigliosa coppia, auguro che il loro amore continui, forza amici.
un grande BRAVA all’infermiera che ha esaudito questo piccolo ma grande desiderio d’amore, a te e ai tuoi colleghi auguro un grande in bocca al lupo, siete GRANDI PROFESSIONISTI.
Teneteci informati…
Un bellissimo articolo, in questi tempi così tragici in cui sono chiusi i cimiteri e le chiese, e vietati i funerali. Uno squarcio di luce, sia pure nel contesto di un grande dolore.
Spero tu ce la fai “Mario” affinché tu possa darci qualche lezione sull’amore…
La vita,purtroppo,ci coinvolge spesso in eventi tragici.Per una giusta valutazione della stessa bisognerebbe esaltarne al massimo gli eventi felici che,invece, consideriamo pressochè scontati.