di Mauro Giustozzi
Quattro parole chiave del mandato, otto temi programmatici e un consiglio direttivo di 14 membri. E’ questa la foto del gruppo dirigente di Confindustria Macerata che guiderà l’associazione provinciale sino al 2023. Così Domenico Guzzini ha annunciato la squadra e il programma che accompagnerà il lavoro che attende la nuova dirigenza che opererà nel segno della continuità con chi l’ha preceduto ma puntando anche ad un necessario cambiamento che impongono le sfide moderne, tra le quali purtroppo trova posto anche l’attualità del coronavirus.
Contaminazione, condivisione, sistema, e inclusione sono le parole chiave del mandato di Guzzini che ha sciorinato poi gli otto punti cardinali del programma che va dalla ricostruzione post sisma all’economia circolare, dalla digitalizzazione d’impresa a credito e nuove forma di finanziamento, internazionalizzazione, aggregazione associativa regionale, la situazione del settore calzature, infrastrutture e rapporti con la Pa. Ai quattro vicepresidenti sono state assegnate altrettante deleghe: a Pigini quella su ricerca e sviluppo, a Parcaroli su digitalizzazione, a Resparambia la ricostruzione ed a Paoloni la delega sull’internazionalizzazione.
«Questa è una squadra forte che parlerà con i fatti –ha esordito il neo presidente di Confindustria Macerata- vogliamo fare sistema con tutti per evitare che la nostra provincia, le Marche, scivolino pericolosamente verso il sud Italia sganciandosi dal centro-nord. Vogliamo farlo non tanto per noi stessi ma per il futuro delle nuove generazioni alle quali dobbiamo consegnare un territorio che dia lavoro e non le faccia scappare all’estero, anzi a diventi attrattivo per altri giovani che possono venire da noi. Cosa che oggi non accade. Il mio mandato sarà sì nel segno della continuità con quanto fatto dal mio predecessore Pesarini puntando però forte sull’innovazione e su un cambiamento necessario. Dettato questo cambiamento dal fatto che il mondo va veloce ed è indispensabile operare verso le nuove rotte che ci sono davanti. Istituiremo anche dei gruppi di lavoro ai quali, oltre a personale e imprenditori di Confindustria, potranno partecipare anche professionisti o docenti che arrivano dalla società. Vogliamo che ci sia una contaminazione, anche se non mi piace il termine di questi tempi ma rende bene l’idea, tra mondi diversi nell’insegna dell’inclusione e della partecipazione al bene comune».
Prima di affrontare gli altri punti del programma, Domenico Guzzini non poteva esimersi dal fare il punto sul coronavirus e ciò che sta comportando questa emergenza sanitaria mondiale per gli industriali. «La manifattura locale risente del calo del 30% di fatturato, il turismo vede un crollo del 50% delle prenotazioni –ha sottolineato il presidente- ma la cosa che fa più male è quella di vedere addetti della nostra area manager che non vogliono essere ricevuti dai buyers stranieri, europei, solo per il fatto di essere italiani. Un numero alto di clienti ci rifiutano ed ora anche i mercati più grandi ci temono. Addirittura un’azienda che opera prevalentemente sull’e-commerce si è vista arrivare la disdetta del 50% di ordini da clienti europei ed extra solo perché italiana. Siamo alla follia. Per questo dico che bisogna agire con calma, essere razionali e ripartire nel più breve tempo possibile tutti assieme. Entro il 5 marzo presenteremo i dati del questionario che le aziende locali hanno compilato su come sta impattando il virus sulle imprese».
Tra i temi affrontati da Guzzini la centralità del terremoto e della ricostruzione per evitare il rischio spopolamento dell’entroterra. «E’ necessario avviare la ricostruzione materiale che non può non tenere conto di un rilancio economico delle zone terremotate –ha ribadito Guzzini-. Ora che c’è un nuovo commissario cercheremo di incontrarlo rapidamente per confrontarci illustrandogli le nostre proposte concrete come quella del progetto di zona economica speciale sisma che prevede fiscalità agevolata per incentivare gli investimenti in attività produttive nell’area del cratere. Sosterremo in politici, di qualunque schieramento, a patto che si impegnino con i fatti e non a parole a sbloccare questa situazione non più sostenibile». Per quanto riguarda l’economia circolare il neo presidente ha voluto ricordare come «il nostro paese è un’eccellenza in questo ambito visto che siamo davanti anche alla Germania per il tasso di circolarità della nostra economia. Impianti di riciclaggio di materiali sono collocati quasi esclusivamente nel nord Italia così come per i termovalorizzatori. Ella nostra regione nulla. Tra poco non sapremo dove mettere i rifiuti ed è necessario mettere in agenda questo tema, anche perché in tutta Europa questi impianti si sono dimostrati affidabili e sicuri: perché noi vogliamo andare contro la storia? Per quanto riguarda il credito alle imprese è necessario prendere in considerazioni strumenti alternativi aprendo la compagine societaria anche ad investitori esterni e magari creare una sorta di club deal per sostenere le imprese locali, start up in particolare, con un versamento di 10 mila euro, siamo 400 gli iscritti a Confindustria Macerata, potremmo avere un capitale di 4 milioni di euro da reinvestire sul territorio».
A proposito di start up e trasformazione digitale Domenico Guzzini annuncia un progetto che potrebbe vedere la luce nei prossimi mesi. Un campus per le start up a Macerata. «Le Marche vantano un numero consistente di start up –ha ribadito- che producono innovazione (6° posto) ma con ancora un basso impatto su crescita e produttività per la nostra manifattura. E’ mia intenzione avviare un progetto per favorire la creazione di questo campus per le start up al fine si stimolarne la crescita, attirarne le migliori anche da altri territori. Cerchiamo di favorire la costituzione di una filiale nella nostra provincia di una eccellenza nazionale in tema di digitaltrasformation e di co-working. Su questo c’è un dialogo col Comune di Macerata (ndr. per la struttura dell’ex Mattatoio) e credo che nel prossimo mese ci potrebbero essere delle novità».
Questi componenti del Consiglio direttivo di Confindustria Macerata per il triennio 2020-2023. Domenico Guzzini presidente; Gianluca Pesarini past president; Michele Paoloni, Sandro Parcaroli, Fausto Pigini e Carlo Resparambia vice presidenti; Paolo Carlocchia presidente giovani industriali; Sauro Grimaldi presidente settore Pmi; Claudio Cioli, Pierandrea Farroni, Federico Maccari, Luca Paoletti, Matteo Piervincenzi e Oliviero Rotini consiglieri.
(foto di Fabio Falcioni)
«Coronavirus un altro terremoto, evitare che le aziende si fermino»
A livello economico, il coronavirus già si capisce che sarà devastante per l'economia italiana. Si "ringraziano" i politici attualmente al governo che nei primi giorni di emergenza erano più preoccupati di dare del razzista a chi chiedeva misure rigide di prevenzione. E questi sono i risultati. Ad oggi, giusto per rimanere in Europa: Italia: 1.694 casi Germania: 150 casi Francia: 130 casi Spagna: 120 casi Austria: 14 casi Praticamente un abisso tra noi e gli altri.
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“…siamo alla follia…” di chi?
Sig. Corsi mi ricorda quali sono le rigide misure di prevenzione che gli altri paesi hanno preso e noi no , e quando avremmo dovuto prenderle visto che in assenza di un paziente zero identificato non conosciamo il periodo in cui il contagio ha cominciato a diffondersi ? La ringrazio anticipatamente per le sue utili informazioni.
Secondo me bisognerebbe analizzare e capire bene il motivo del rifiuto dei clienti, altrimenti non se ne esce.