Covid hospital a Camerino, Marinelli:
«Lo prevede il piano pandemico
Per avere bisogna anche dare»

IL CONSIGLIERE REGIONALE della Lega ed ex sindaco di Castelraimondo avverte: «Non capisco le barricate, riconvertire non significa chiudere, anzi deve essere un punto di forza per porre la questione dell’entroterra quando si discuterà il nuovo piano socio-sanitario. Non dare seguito al piano potrebbe portare le Marche in zona rossa»

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Renzo Marinelli, consigliere regionale della Lega

 

di Luca Patrassi

Ex sindaco di Castelraimondo, cittadina che ha guidato per quattro mandati, incarichi in Comunità Montana, ora consigliere regionale della Lega: Renzo Marinelli è un amministratore locale di lungo corso e sicuramente un amante delle radici territoriali ed affettive. Sulla questione della risposta da dare all’emergenza Covid 19 non dà risposte banali, da feudo elettorale. «Sono concetti – premette Marinelli – che ho sempre espresso, non da ora, quanto al Covid hospital l’ho sottolineato anche in occasione della prima ondata». Dunque, il suo pensiero sulle azioni da prendere nel territorio maceratese? «Il piano pandemico prevede posti letto Covid a Camerino, evidentemente non per portare il virus a Camerino ma per evitare il suo diffondersi: siamo in una situazione di emergenza ed allora bisogna agire in modo responsabile e farsene carico tutti. Non possiamo chiuderci e lasciar morire le persone: non capisco perché ora si facciano le barricate a Camerino quando in occasione della prima ondata la decisione di destinare a Covid l’ospedale era stata accettata in modo tranquillo. Ora la situazione è peggiore di alcuni mesi fa: riconvertire provvisoriamente a Covid l’ospedale non significa chiuderlo per sempre, anzi deve essere un punto di forza per porre con forza la questione dell’entroterra quando si discuterà il nuovo piano sociosanitario. Per avere bisogna anche dare, dobbiamo essere solidali e superare tutti insieme le difficoltà. Se il Covid Hospital a Camerino rappresenta l’unica soluzione possibile, dobbiamo accettarla nell’ottica di superare ostacoli che riguardano tutte le Marche. Non dare seguito al piano pandemico della Regione potrebbe anche portare le Marche in zona rossa peggiorando di molto la situazione di tutti i marchigiani con la chiusura di tutte le attività. Non dobbiamo penalizzare tutti per una questione di campanilismo: stiamo parlando di ospedali, del diritto alla salute che è di tutti, non dobbiamo essere egoisti. Quando l’ondata pandemica sarà finita rivendicheremo con forza il diritto ad avere servizi di eccellenza per poter competere con gli altri territori, per essere attrattivi anche per i professionisti. Per ottenere tutto questo bisogna agire, non parlare, fare, non dire».

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