di Michele Carbonari
Positivo al Covid, da un mese è costretto a casa e da un paio di settimane, pur avendo fatto due tamponi, non sa se ha ancora il virus: «il primo test è stato perso, il secondo l’ho fatto cinque giorni fa e ancora aspetto di conoscerne il risultato». Abdulnaser Falatah, 26enne ragazzo originario del Ciad che da quattro anni vive a Macerata e da tre lavora a Pollenza e contemporaneamente studia Mediazione linguistica a Unimc. Dal 16 ottobre è in quarantena perché risultato positivo.
«Un mio collega è stato contagiato – spiega -, per questo il datore di lavoro venerdì 16 ottobre ci ha fatto il tampone. Sono quindi entrato in quarantena. Il giorno dopo, scopro di essere positivo. Dopo due settimane ho rifatto il test, ma il risultato è andato perso. Non so come sia successo. Mi hanno detto che devo rifarlo. L’ho effettuato giovedì scorso, ma ad oggi non ho ricevuto notizie – racconta il giovane arrivato dall’Africa con un barcone -. Sono da trentadue giorni in isolamento: non posso seguire le lezioni in presenza, alcune si possono ancora seguire. Inoltre non posso andare a lavoro e non posso fare la spesa. Sono qua in Italia da solo, non ho famiglia e non ho nessuno. Il mio datore di lavoro si interessa a questa situazione ma non può fare nulla, il figlio mi porta la spesa a casa. La dottoressa invece mi dice di aspettare i risultati e avere pazienza, dato che ci sono tanti contagi. Nonostante sono passati più di ventuno giorni, non mi fa la certificazione finché non arrivano gli esiti. Il Comune di Macerata sa che sto in quarantena ma mi chiama solo per ritirare i rifiuti – conclude Abdulnaser Falatah -. Io ancora non so se sono ancora positivo o meno, ho fatto due tamponi ma non ho l’esito di nessuno. Fortunatamente non ho mai avuto sintomi. Però voglio uscire, ho una vita e non posso stare per sempre chiuso dentro quattro mura».
amico mio secondo me anche il covid si è stancato di aspettare
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