San Ginesio va controcorrente:
in 15 giorni 76% in meno di contagiati
Funziona il “team anti Covid”

PANDEMIA - Nel piccolo comune sono scesi da 96 a 23. Il sindaco: «Fondamentale è la comunicazione dei dati, il monitoraggio costante e il lavoro dei medici di base». Tra loro Enrico Parrucci: «Cerchiamo di curare tutti a casa, usiamo saturimetro, ossigeno e cortisone. Siamo riusciti anche a fare il tracciamento, saltato in tutta Italia»

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Il sindaco Giuliano Ciabocco

 

di Alessandra Pierini

Un repentino calo di  positivi al Covid nel giro di 15 giorni sta interessando il comune di San Ginesio. Nel borgo dell’entroterra maceratese, su poco più di 3mila abitanti, 15 giorni fa si contavano ben 96 residenti positivi, oggi se ne contano 23 (-76,04%). Una invidiabile curva in discesa mentre la maggioranza dei comuni è alle prese con l’aumento continuo del numero di casi. In totale tra i ginesini si contano tre ricoveri di cui il più grave, un ultraottantenne ricoverato a Torrette e ora tornato a casa. Una esperienza quella del sindaco Giuliano Ciabocco e della sanità nel piccolo centro da analizzare per spunti su come affrontare l’emergenza.
«Fondamentale è la comunicazione dei dati» spiega il primo cittadino che all’inizio del “focolaio” che stava interessando il suo territorio aveva alzato la voce contro l’Asur. «E’ fondamentale che i dati sulla piattaforma Cohesion che comunica ai Comuni numeri e nomi dei contagiati siano aggiornati in tempo quasi reale in modo che i primi cittadini possano mettere in atto le procedure necessarie. Su questo ho insistito molto con i dirigenti Asur, con cui poi abbiamo avuto un confronto e un chiarimento. Capisco le loro difficoltà ma ognuno di noi deve tutelare le proprie comunità e per avere un quadro chiaro il confronto deve essere forte e costante».

Accanto al monitoraggio continuo fondamentale è stato l’operato dei medici di base sul territorio. «Non posso che ringraziare il dottor Pietro Enrico Parrucci e la dottoressa Orietta Lattanzi. Ci sentiamo più volte nell’arco della giornata e questo ci consente di avere un quadro chiaro e un monitoraggio costante. Segnalano velocemente le guarigioni e i nuovi casi».

Il  piccolo centro ha anche puntato sulla comunicazione diretta con i cittadini. Oltre alla chat Whatsapp “San Ginesio Informa” costantemente aggiornata sull’emergenza, è scesa in campo la Protezione Civile: «Abbiamo voluto sensibilizzare la popolazione sulle misure da adottare e sull’importanza del comportamento di ognuno. In più abbiamo adottato una sanificazione costante su tutto il territorio. Abbiamo pensato di mettere in campo iniziative utili per tamponare la situazione. Per quanto riguarda i controlli abbiamo fatto quanto è possibile con due agenti di polizia locale per coprire 80 chilometri quadrati».

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Enrico Parrucci

In prima linea sul territorio il dottore, ex sindaco, Pietro Enrico Parrucci: «Innanzitutto cerchiamo di curare tutti a casa, li monitoriamo con saturimetro, ossigeno e cortisone». Il monitoraggio costante ha consentito anche di portare avanti il tracciamento, ormai saltato un po’ in tutta Italia. «lo abbiamo fatto in autonomia attraverso l’anamnesi dei pazienti. Abbiamo intensificato i controlli nell’ambito della famiglia e per questo ben vengano i covid hotel visto che spesso in un appartamento è molto complicato mettersi in isolamento». Importante anche il ruolo dei tamponi: «Sarebbe molto utile – precisa Parrucci – se si potesse sapere nel tampone finale il grado di carica virale per valutare al meglio la riammissione del soggetto nella vita della comunità».
Il lavoro è ancora molto intenso ma si può tracciare un piccolo bilancio: «Nell’ottima gestione fatta finora – prosegue il medico – registriamo anche come nella casa di riposo di Sant’Angelo in Pontano non ci siano casi di inquinamento da Covid, tranne i pochi che sono tornati positivi dai ricoveri ospedalieri e che abbiamo isolato, studiando anche dei turni specifici per il personale. Assistiamo invece con nostro disappunto a storie di pazienti che vengono ricoverati negli ospedali per altre malattie, entrano negativi ed escono positivi dall’ospedale. Il Covid purtroppo fa perdere di vista altre patologie».

Nella “squadra anti-covid” di san Ginesio anche la dottoressa Orietta Lattanzi che segnala le continue difficoltà a rapportarsi con le Asl. «Il lavoro è già pesante, portiamo avanti il nostro ambulatorio, le vaccinazioni antinfluenzali e in tutto questo magari ci troviamo a reperire con esattezza il numero dei certificati ad esempio. La burocrazia ci fa perdere un sacco di tempo, senza questo ingombro potremmo fare molto di più».

 

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