Ritardi nel realizzare posti letto di terapia intensiva: esposti del Codacons a 104 procure tra cui le cinque delle Marche. Tutto nasce da uno studio del Codacons, redatto dal matematico Davide Manca del dipartimento Cmic del Politecnico di Milano, basato su calcoli previsionali e che, spiega il Codacons «prevede che la soglia critica (2.538) di posti letto in terapia intensiva sarà raggiunta in Italia il prossimo 4 novembre, col risultato che dal 5 novembre non sarà più possibile accettare ricoveri nelle terapie intensive del Paese. Una situazione gravissima che porta oggi l’associazione a presentare un esposto a 104 Procure di tutta Italia contro Stato e Regioni, tra cui le Procure di Ancona, Pesaro e Urbino, Macerata, Ascoli e Fermo». In Regione, nei giorni scorsi, il neoassessore alla Sanità, Filippo Saltamartini, aveva lamentato ritardi nell’attuazione di nuovi posti di terapia intensiva. «Quanto sta avvenendo in questi giorni è assurdo e inaccettabile e dimostra la totale impreparazione dello Stato e delle Regioni nell’affrontare l’emergenza coronavirus – spiega il Codacons –. Molti reparti di terapia intensiva stanno andando verso la saturazione dei posti letto, i pronto soccorso sono al collasso e le ambulanze devono attendere ore prima di poter dare in carico i pazienti. Una situazione di caos generale ancor più grave se si considera che il virus circola in Italia già da febbraio, e sono state stanziate nei mesi scorsi ingenti risorse in favore degli ospedali, sia pubbliche sia attraverso donazioni dei privati, così come sono stati richiamati medici in pensione e avviati bandi speciali per reperire personale sanitario. Nonostante gli sforzi fatti, qualcosa non ha funzionato, come dimostra la situazione odierna di crisi delle strutture sanitarie. Per tale motivo con l’esposto alle Procure il Codacons chiede alla magistratura delle Marche di avviare indagini penali sul territorio, tese ad accertare eventuali ritardi, omissioni ed errori da parte dello Stato e della Regione, che abbiano contribuito a determinare le difficoltà che oggi caratterizzano gli ospedali, e se anche un solo cittadino non troverà posto nei reparti di terapia intensiva, scatterà una denuncia per concorso in omicidio colposo nei confronti degli organi pubblici con richiesta di arresto verso i responsabili. Nell’esposto l’associazione chiede anche alle Procure di nominare consulenti tecnici della magistratura per affiancare o sostituirsi agli amministratori pubblici nella gestione della sanità pubblica.
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In attesa del prossimo secolo,nel frattempo ecco uno schema che compare all’indirizzo sotto se vi si apre e si vede andando col mouse sopra ogni regione, quanti letti c’erano, quanti se ne dovevano aggiungere e quanti ne sono stati messi. La situazione peggiore in Umbria (Lega Salvini), dove nessuno dei 57 posti letto da aggiungere è stato realizzato. La migliore nel Veneto (Lega Nord): qui la richiesta era di aggiungere 211 posti in terapia intensiva, ne sono stati realizzati 331. Le Marche ( PD), meno 93 dall’obbiettivo.
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