«Sul Covid center di Civitanova molti punti oscuri, la posizione di Sciapichetti sa tanto di speculazione politica». Le parole dell’ex assessore regionale Angelo Sciapichetti hanno sollecitato un intervento della deputata civitanovese del Movimento 5 stelle Mirella Emiliozzi. L’ex assessore ha rivendicato con orgoglio la scelta fatta, forte della decisione del nuovo assessore alla sanità e del governatore Francesco Acquaroli di riaprire quella struttura che all’inaugurazione fu travolta dalle critiche, tanto che partì anche una raccolta firme che culminò in un esposto in Procura. La Emiliozzi si pone dalla parte di coloro che criticano la scelta dell’ex giunta Ceriscioli di collocare all’interno della fiera il polo per terapia intensiva e semi intensiva per malati Covid finanziato con fondi privati. «Il Covid center di Civitanova ha diversi punti oscuri, primo fra tutti la scelta dell’ubicazione della struttura» ha detto la pentastellata. Una collocazione sbagliata secondo la Emiliozzi perché in una zona molto trafficata ad alta affluenza tanto che secondo la parlamentare sarebbe stata una scelta più idonea collocarlo nell’ala vuota dell’ospedale. «A giugno – continua Emiliozzi – facemmo un sopralluogo di quella struttura e ci fu spiegato proprio dai tecnici della Regione che quella collocazione sarebbe stata comunque idonea al Covid Center. Questo avrebbe risolto tre problemi: evitare la presenza di un ospedale Covid in un’area affollata, avere un’eccellenza terapeutica per emergenze direttamente collocata in un ospedale ma con ingresso separato e percorso sicuro per i malati di Covid e una mobilità intra-strutturale più facile del personale medico e sanitario, di cui c’è grave carenza. Questo solo per parlare degli aspetti pratici. Per quanto riguarda invece l’impiego di fondi pubblici, vorrei ricordare a Sciapichetti che non sono stati soltanto i suoi avversari politici a sollevare dubbi, ma anche la Procura di Ancona che ha inviato la Guardia di finanza e ha aperto un’indagine che speriamo possa chiarire cosa è realmente successo in quei giorni terribili di primavera. Fino a quel momento – conclude Emiliozzi – sarebbe il caso che a restare in silenzio fosse l’ex assessore, cui i cittadini marchigiani hanno chiaramente fatto capire che i suoi servizi non sono più richiesti».
Quando si opera per le persone con mezzi pubblici o privati bisogna organizzare affinché l'opera sia il più funzionale possibile e il meglio era a Torrette ,ora è utile ma non sarà come se fosse al centro di una struttura ospedaliera.
E daje ju, se comincia a litiga come li munelli ...de tutto ne fate politica. Invece de trova soluzioni giocate a monopoli!
Ancoraaaaa
È a norma l'ala vuota dell'ospedale?
Prima ovviamente l’ospedale Covid era uno spreco di soldi ed era stato un flop .. premesso che è stato costruito per un’eventuale seconda ondata non con soldi pubblici ma con fondi privati ... ora che non potete più attaccare la sua “ inutilità” perché è essenziale affinché gli ospedali possano continuare ad essere funzionali senza essere compromessi dal Covid .. dovete continuare a polemizzare ... io boh
Alta riflessione politica
Proprio il momento giusto per le polemiche. E basta avete stufato. C'e' , usiamolo
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Ora l’ospedale serve, purtroppo!!! Le polemiche proprio no!!! Nell’intervento televiso Bertolaso ha dichiarato che la struttura è privata, come quella di Milano, e quindi difficilmente l’avrebbe realizzata in un ospedale pubblico…
Ringraziamo chi lo ha pensato e realizzato, invece si criticare sempre.
Come sempre la disinformazione impera, non è un ospedale, è un capannone dove ci piove anche con dentro dei letti speciali 180 mila euro cadauno…..da sempre i lazzaretti sorgono fuori dai centri abitati…..
Io credo che portare una mascherina non salvi dal virus e che la distanza di sicurezza di due metri sia una bufala. Il Covid non casca per terra, o non muore, o non diventa più pericoloso nello spazio di due metri. Io credo che il Covid “nuoti” nelle correnti d’aria e si attacchi anche a cento, duecento metri, e quandi pure a chilometri di distanza, a seconda del vento.
Quindi, stando così le cose, ha ragione la Emiliozzi a preoccuparsi che il Covid Bertolaso non doveva essere realizzato il quell’edificio in una zona tanto traffica e con alta affluenza di clienti delle strutture commerciali nella zona… Se, però, non ci fosse questo genere di pericolo, allora il “lazzaretto” del Covid Bertolaso andrebbe bene pure duve è stato fatto.
Ciò che mi fa girare le scatole è quando si parla si sperpero di denaro pubblico e privato da parte di politici che hanno sperperato soldi pubblici a più non posso. E continuano a sperperare soldi per l’accoglienza di chi fugge da guerre e carestie, fossero anche bambini; guerre e carestie che non esistono nel 90 per cento dei casi. Questa è una pandemia continua e reale, che ad un momento opportuno, che prima o poi verrà realizzato, ci porterà al disastro sociale.