di Francesca Marsili
«Siamo disponibili ad effettuare test rapidi sierologici Covid nelle nostre farmacie al personale scolastico, agli studenti e ai loro familiari – annuncia il dottor Luciano Diomedi, presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Macerata – con un protocollo concertato e condiviso possiamo contribuire a decongestionare i laboratori Asur». Ad oggi la normativa vigente parla chiaro: nelle farmacie non è possibile effettuare test sierologici. «Ma qualora la Regione Marche avesse la sensibilità di aprire alla nostra offerta di aiuto – sottolinea Diomedi – potremmo collaborare e potenziare l’attività di screening sierologico». Con l’allarmante aumento del numero di nuove infezioni e l’avvicinarsi dell’influenza stagionale, i farmacisti maceratesi suggeriscono un’iniziativa che prova ad alzare il tiro contro il Covid-19 estendendo alle farmacie l’azione di prevenzione e controllo destinato a un’ampia fascia di popolazione composta da docenti, alunni e altri familiari conviventi . Un test pungidito con il quale in circa 15 minuti si va alla ricerca di anticorpi anti Sars-CoV-2. Chi risulterà positivo, si sottoporrà al tampone nasofaringeo per la conferma o meno dell’eventuale contagio da Coronavirus. Un intervento sicuramente nuovo quello dei test sierologici rapidi in farmacia proposto dall’ordine maceratese, preceduto solo dall’Emilia Romagna che lo scorso 19 ottobre, ha fatto da apripista dopo un accordo tra l’assessorato alla sanità regionale e le associazioni di categoria. «I presupposti per coinvolgere anche le farmacie nell’ingranaggio del meccanismo volto alla ricerca dei casi positivi ci sono – prosegue il rappresentante dei farmacisti – siamo disponibili a trovare una piattaforma unica per inserire gli esiti e contribuire al tracciamento e scambio dei dati. In una riunione avvenuta nei giorni scorsi abbiamo ipotizzato di utilizzare l’orario di chiusura pomeridiana affinché i soggetti che intendono sottoporsi al test, potenzialmente positivi, non vengano a contatto con i clienti della farmacia aggirando così una situazione a rischio contagio». L’obiettivo è quindi quello di intensificare anche attraverso le farmacie la lotta al virus, in particolar modo verso l’osservato numero uno: il mondo della scuola. «Crediamo di poter contribuire attivamente ad allargare il collo di bottiglia generato dall’elevatissimo numero di tamponi da eseguire – conclude Luciano Diomedi – qualora la regione Marche decida di fare passi in avanti rispetto alla normativa vigente e aprire alla farmacia noi ci siamo».
Solo un dubbio, si riuscirà in tutte le farmacie ad attivare un percorso separato e distanziato tra chi deve effettuare il test e i clienti abituali della farmacia?!
Bravo!
bravo questo e parlare!!!!
Bene
Ottimo
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