di Luca Patrassi
Dopo il doppio passaggio, sul filo del burocratese, del Comitato etico regionale che ha espresso ieri il proprio parere favorevole all’unanimità per l’avvio della sperimentazione della terapia al plasma, questa mattina si è svolta la videconferenza stampa (terminata intorno alle 13) alla quale hanno preso parte il governatore della Regione Marche Luca Ceriscioli, la dirigente del servizio Sanità Lucia Di Furia, il direttore del Dipartimento interaziendale regionale di medicina trasfusionale Daniela Spadini, il direttore della Clinica universitaria di Malattie infettive Andrea Giacometti e Massimiliano Marinelli per il Comitato etico regionale. Ad aprire è stato appunto Marinelli che ha osservato: «In questi giorni siamo stati al centro dell’attenzione, ne siamo contenti. Si tratta di svolgere il nostro compito, di fronte a una sperimentazione clinica, il comitato etico deve tutelare diritti del paziente e garantire la scientificità dello studio. Alcune volte cerchiamo integrazioni, ora siamo soddisfatti, il protocollo marchigiano è uscito fuori migliorato».
L’analisi della dottoressa Spadini: «Sono state eliminate piccole irregolarità nel protocollo. Come abbiamo visto anche per il sisma, quando c’è un evento catastrofico ci sono slanci solidaristici molto importanti, le Marche sono molto avanti, ma le donazioni vanno governate tutelando la salute del donatore e del paziente, c’è una normativa da rispettare con tutti gli aspetti deontologici. Dal punto di vista tecnico: abbiamo due diverse popolazioni di candidati, il donatore abituale già sottoposto ad anamnesi iniziale dettagliata e il candidato donatore paziente che dovrà invece essere sottoposto a indagini preliminari. I donatori dovranno aver superato la malattia, nel secondo caso ci sarà un percorso più lungo ad iniziare dall’idoneità alla donazione, un periodo-finestra di 15 giorni prima della donazioni. Dove sarà possibile donare? Tre le strutture abilitate collegate ai reparti di Malattie Infettive che sono a Pesaro, a Torrette e a Fermo. Per la fase preliminare ci si può recare anche in uno dei 12 servizi trasfusionali regionali. Dopo la donazione ci sono altri passi: le unità prelevate subiscono processi di qualificazione biologica, altri test aggiuntivi e il trattamento dei patogeni residui. Infine un appello alla donazione del sangue e dei derivati: non ci scordiamo che oltre al Covid ci sono altri pazienti che hanno bisogno».
La dirigente regionale del servizio Sanità Lucia Di Furia ha sottolineato «l’importanza dello studio per la salute dei cittadini, sono poche le formule terapeutiche riconosciute valide per la lotta a Covid 19». L’analisi di Giacometti «Ringraziamenti a quanti hanno collaborato a un protocollo migliorato. Il nostro ruolo è quello di arruolare i candidati a ricevere il plasma: devono aver avuto un tampone positivo ed essere nella fase precoce di infezione. La prima fase è importante per fermare il virus, non si dà il plasma nelle fase terminali o nelle rianimazioni, ma appunto nelle fasi precoci. Nel reparto abbiamo già avuto diverse proposte di donazione. Ora siamo in un momento di calma, c’è meno pressione, di polmoniti da coronavirus ne vediamo meno, ma è possibile che ci sia una riattivazione. Il plasma resta congelato per un anno, possibile che il virus rimanga endemico». Il governatore Luca Ceriscioli parte con una battuta sul fatto che i giornalisti collegati siano 33, un numero simbolico di buona salute.
Quanto alla vicenda del protocollo per il plasma Ceriscioli osserva: «Massima trasparenza contro chi diffonde fake news che possono ingenerare di tutto, dalla disperazione alle false speranze. Reso con attenzione il ruolo di un percorso scientifico che è rivolto alla cura delle persone: il nostro impegno è stato quello di aprirci a qualunque possibilità e di metterla a disposizione della comunità. Ora i dati del Covid 19 ci dicono che siamo i migliori in Italia, grazie anche a una informazione corretta che ha permesso ai cittadini di comportarsi bene. Siamo soddisfatti del lavoro fatto e non abbassiamo la guardia, senza sminuire e senza enfatizzare: esprimo soddisfazione nel vedere all’opera per le Marche persone capaci». Ricoveri in calo, sperimentazione nella fase precoce: ne deriva che a beneficiare della sperimentazione saranno in pochi. Giacometti rileva che ad oggi nel suo reparto ci sono un paio di pazienti che potrebbero ricorrere al plasma ma che appunto si tratta di una terapia che potrà rivelarsi utile nel caso di una nuova ondata di contagi. Ora si parte con la raccolta delle disponibilità alla donazione. Quanto ai risultati sono stati evidenziati quelli ottenuti finora dall’equipe che opera al Santa Matteo di Pavia dove la mortalità è scesa in maniera percentualmente molto consistente.
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Il contrario... Di solito la sperimentazione é per i casi più gravi. Boh
Si eh certo ti fanno un tampone quando già sei piu di la che di qua.... Come fai a capire la fase iniziale se nessuno ti calcola??! Semmai dovrebbe essere il contrario
Ok
Il contrario... Di solito la sperimentazione é per i casi più gravi. Boh
Elena Conti assolutamente no. L'immunizzazione passiva è più efficace nei primi stadi della malattia. Ed è logico che sia così.
Marco Montanari boh solo voi seguite questo protocollo
Elena Conti l'immunizzazione passiva, oltre a dare risultati migliori se utilizzata in fasi iniziali (e questo vale sempre), se usata come profilassi in soggetti sani (ad esempio persone a rischio come anziani con 2-3 patologie pregresse già a contatto con infetti) da solo un'immunizzazione temporanea. Non solo nelle Marche. È scienza, genericamente valida dappertutto. Il resto sono chiacchiere dei giornal(a)i.
Marco Montanari scusami le parolone servono a poco in breve ad oggi la somministrazione in soggetti che possiamo definire terminali ha dato un decorso nuovo alla malattia guarendo il paziente. Quindi, non so se la tua posizione nasce per difendere la posizione della regione che in un primo momento non voleva avviare la sperimentazione o perché ne sei convinto. Comunque la mia regione attua un protocollo differente
Marco Montanari non ci azzeccano i giornali ma nota dell'ospedale che ha avviato la sperimentazione
Non è che sono convinto io. È scienza!!! Funziona meglio quando il quadro clinico non è grave e se il siero è più ricco di anticorpi neutralizzanti. Si usa da inizio Novecento, mica se lo sono inventati ieri! E poi se come dice lei non ci sono dati certi, come fa a dire che la sperimentazione è per i casi più gravi?!?! Ha scritto "ha dato un decorso nuovo guarendo il paziente", per me è come scrivere "sono guariti tutti". Si smentisce da sola. Per ora si parla di, circa, più che un dimezzamento della mortalità, ma su campioni statistici molto ridotti e quindi poco affidabili, per ora. Buonanotte.
Marco Montanari guarda non le posto il link dell'asp di proposito proprio per lasciarla nella sua convinzione che le altre regioni stanno effettuando la sperimentazione seguendo lo stesso protocollo delle Marche. Buonanotte
Linki pure. Per ora l'unico studio di un certo rilievo è quello lombardo, con 46 pazienti con distress respiratorio, di cui solo 7 intubati e nessuno in età avanzata. Il protocollo prevedere che siano presenti: distress respiratorio in corso, radiografia al torace positiva che mostra polmonite interstiziale bilaterale e caratteristiche respiratorie tali da far preoccupare sulle loro condizioni.
Marco Montanari ma lei sa leggere? Sto parlando di protocolli e Pavia usa il plasma su soggetti gravi.
Marco Montanari fase iniziale ok... sempre se qualcuno ti calcola
In televisione hanno raccontato che a un giovane di nome Francesco, in fin di vita, dopo laccorato appello della moglie a Mattarella, hanno dato fuori dal protocollo e in via compassionevole in un ospedale di Mantova o Pavia la cura con il plasma e dopo tre sacche Francesco era fuori pericolo e fuori dalla rianimazione. Quindi invece di fare i primi della classe perché il comitato etico marchigiano non segue quello che hanno già fatto i medici di Mantova e Pavia?
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In effetti Elena, mi sembra che a Mantova e Pavia lo facciano ai ricoverati che hanno una patologia avanzata e non più nei casi terminali.
Farlo ad ampia scala significherebbe non avere plasma a sufficenza.
Falsa sineddoche, cioè si seleziona un piccolo dettaglio, i dati degli ultimi giorni, per dire che si è i migliori… poi i fallimenti delle aziende, i disoccupati, i redditi azzerati, la soppressione dei più elementari diritti costituzionali, il dover vivere come scimmie in gabbia, terrorizzati da un’infezione onnipresente, istigati alla delazione, il pericolo unico che produce il pensiero unico, tutto scompare di fronte all’allegrezza d’essere i migliori… che poi non è neanche vero…