«È incredibile leggere assurde falsità che non solo sono ridicole di per sé ma contribuiscono a creare nell’opinione pubblica solo confusione e preoccupazione. Il fatto che le Marche abbiano messo un veto alla terapia con plasma iperimmune per curare i malati di Covid è una fake news tra le più indecenti mai sentite». Così il presidente della regione Marche interviene in merito alle dichiarazioni del gruppo dei consiglieri regionali della Lega sul presunto veto delle Marche alla cura con il plasma iperimmune. «È da irresponsabili dare notizie false – sottolinea Ceriscioli – non so come possano i cittadini dare fiducia a chi gli mente spudoratamente. Domattina metterò il tutto in mano all’avvocato a tutela dell’immagine della regione nei confronti di chi dichiara e di chi diffonde simili falsità». L’intervento della Lega fa seguito alla sospensione della terapia al plasma nelle Marche dopo che il Comitato Etico Regionale non ha concesso il via libera. La sospensione sarebbe legata a una formalità, relativa alla valutazione dei protocolli. Il Comitato ha quindi deciso di convocare una nuova riunione.
Plasma contro il coronavirus, sperimentazione sospesa nelle Marche
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Ringrazio il Presidente Ceriscioli per averci prontamente notiziato della falsità della notizia della sospensione della sperimentazione della cura contro coronavirus con plasma.
Spargere false notizie è sempre cosa dannosa ed in modo particolare in questi momenti che stiamo vivendo con particolare apprensione e preoccupazione.
Resta il fatto che si vuole ritardare una terapia che ha dato i sui frutti a Mantova e Pavia. Come Mai?
Ma che c’entra il comitato etico regionale che ha dato l’alt per una formalità relativa alla valutazione dei protocolli.
Una volta di più viene dimostrato che la burocrazia fa più danni di qualsiasi malattia.
Resta il fatto che ogni protesta dell’opposizione è fake news, fake news, fake news… è un riflesso condizionato, non sanno articolare altro pensiero, altro ragionamento… è evidente che il Comitato etico è scelto e nominato dalla Regione e che delle sue decisioni la Regione è corresponsabile… Ponzio Pilato era più serio, non strillava sempre fake news, fake news e non chiamava l’avvocato…
“I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli“
Umberto Eco
Mi ritorna in mente questa famosa affermazione, nel corso di una lezione all’Università di Torino, di Umberto Eco che tante polemiche innescò. Le stesse polemiche che, paradossalmente, confermavano le sue parole. Purtroppo, chi è nato nell’internet del secolo scorso capisce bene quello che intendeva Eco (esisteva ancora il concetto di Autorità, di distinzione dei ruoli, di spazi adeguati di discussione…). La potenza di internet che metteva in discussione i vecchi mass-media. Ma poi arriva Facebook e rivoluziona tutto, facendo credere all’imbecille di turno di poter parlare ad armi pari con l’Autorità. Un bar dello sport a livello planetario. E il paradosso è stato un ritorno in auge del vecchio mondo dei mass-media (dato per morto pochi anni fa) e una “squalifica” del nuovo, tra bufale e fakenews. 🙁
Per correttezza, ho cercato questo benedetto comunitato del Comitato Etico delle Marche… se qualcuno mi da una mano…
Vede, Concetti, il problema è che il premio Nobel Montagnier per le sue posizioni sui vaccini e sul coronavirus è considerato un imbecille dalle Autorità. D’altra parte l’idea echiana che solo i premi Nobel abbiano diritto di parola sembrerebbe piuttosto imbecille, come senz’altro imbecille è raccontare che gli imbecilli al bar venivano subito messi a tacere e ancor più imbecille è sostenere che gli imbecilli abbiano invaso il mondo solo con l’arrivo di Facebook, mentre tutti gli storici più avventizi sanno bene che l’evento risale a molti millenni prima. Una domanda sorge spontanea: per quale motivo il vecchio professor Eco invece di dedicare il poco tempo di vita rimastogli alla lettura di Musil o di Hermann Broch lo trascorreva sui social? Cosa sarebbe un professore se
non esistessero gli imbecilli?
Pavoni, non sono Eco quindi non posso interpretare correttamente il suo pensiero, quindi si accontenti del mio. 😉
Esempio terra terra. Tutti possono esprimere i propri pensieri, le loro sensazioni, le loro opinioni. Se io affermo: “Oggi è una bella e calda giornata” esprimo una sensazione. La gente che conviene con me sarà d’accordo, quello che magari è freddoloso non lo sarà (effetto like/dislike). Se invece dico: “Oggi è una calda giornata, ci sono 30°” non è più una semplice sensazione ma esprimo un fatto (la temperatura). Prima di dare un like o dislike sarebbe opportuno controllare il termometro e vedere se sto manipolando l’opinione o meno. Questo è quello che succede con la tecnica conosciuta con il termine fact checking. Su internet funziona cosi e, con i dovuti limiti in base a diversi fattori, alla portata di tutti.
I 4 pollici rossi, alla richiesta di dare una mano a trovare il documento del comitato etico, la fonte, chiaramente devono ancora farne di strada. 🙂
Azz… non avevo capito che Ceriscioli parlasse in nome del Comitato etico e avevo creduto invece che il governatore identificasse nella Lega la fonte delle fake news… oggettivamente sono stato ridicolmente imbe.cille e purtuttavia continuo a disprezzare l’affermazione di Eco, non solo per la maleducazione ma anche per la superficialità. Freud infatti insegna che è difficile dire una totale idi.ozia, in quanto il linguaggio per una sua magia. a saperlo analizzare. contiene sempre un qualche significato, una sua verità e dunque un imbeci.lle che tace è più imbe.cille d’un imbecille che parla o scrive…
Ma se quello che dice la Lega non è vero, che cosa è vero? Ossia, quale è la verità?
…è proprio vero che Eco ha affermato quelle cose, si si, proprio vero (purtroppo) e gli hanno pure dato il Nobel (del resto lo hanno anche dato a Fo e a Dylan, il che è tutto un programma!!), per sostenere, in sostanza, che oramai qualsiasi imbecille ha il diritto di parola (un vero democratico, non c’è che dire…) sui social, mentre prima poteva solo farlo al bar dopo un bicchiere di vino e veniva (per fortuna, eh!!) subito zittito (forse da qualcuno più imbecille di lui!?). Ora, invece, questi imbecilli possono addirittura scrivere sui social (che orrore!!), dove tutti possono leggerli (basterebbe non farlo, se da così fastidio e sono così imbecilli..)!! Probabilmente, ma sarebbe meglio dire ovviamente (in considerazione di quel che ha sostenuto questo genio democratico…), Eco si riferiva agli imbecilli che non la pensano come lui e non gli fanno…eco, appunto, quello che molti come lui vanno soprattutto cercando!! gv
Veramente, Vallesi, quelle parole Eco le ha pronunciate a 83 anni, sette mesi prima di morire per un tumore al pancreas che lo devastava da tempo. Era difficile essere lucidi e brillanti in quelle condizioni e tuttavia i lettori, che ricordavano il coltissimo intellettuale di trent’anni prima, non hanno capito la trasformazione della fonte, hanno dato credito al nome come fosse immutabile e non in divenire. E’ impossibile essere sempre non-imbe.cilli.
Giusto, signor Pavoni, ma, se la memoria non mi inganna, pare proprio che alcuni vecchi proverbi sostengano che i difetti, in vecchiaia, si acuiscano e che quindi, in fondo in fondo, essi ci son sempre stati, sia quando uno era nel pieno delle proprie facoltà mentali, sia dopo, demenza o non demenza senile. Cordialmente. gv