Giornata mondiale dell’infermiere:
«Con l’emergenza Coronavirus
è stato compreso il nostro ruolo»

RICORRENZA - Oggi si sarebbe celebrato anche il bicentenario della nascita di Florenze Nightingale, madre dell'infermieristica moderna, ma non ci saranno cerimonie. Il presidente dell'ordine professionale di Macerata, Sandro Di Tuccio: «Prima non si capiva la nostra figura, che è indispensabile»

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Un gruppo di infermieri con tute e mascherine

 

Oggi è la giornata mondiale dell’infermiere. Una occasione che questa volta cade nell’anno mondiale dell’infermiere secondo quanto deciso dall’Oms perché coincide con il bicentenario della nascita di Florence Nightingale (12 maggio 1820), la madre dell’infermieristica moderna. «Un anno in cui si erano fatti grandi programmi e si prevedevano grandi festeggiamenti in tutto il mondo – dice Sandro Di Tuccio, presidente dell’ordine degli infermieri di Macerata-. L’epidemia mondiale impedisce di festeggiare come si voleva ma sicuramente ha avuto il suo aspetto anche positivo. Infatti proprio nell’anno a lei dedicato, la figura dell’infermiere è stata la protagonista della gestione dell’emergenza. Tutti si sono resi conto dell’importanza di questi professionisti, si è presa coscienza del loro valore assoluto in tutti gli ambiti della sanità. C’è chi ha definito l’infermiere un eroe, chi un angelo, chi un martire, anche se in realtà è un professionista che fa il suo dovere fino alla fine senza se e senza ma, da sempre non solo oggi. Comunque la gente ha capito il reale ruolo dell’infermiere. È già questo è un grande motivo di festeggiamento. Si è passati dallo status di paramedico, come spesso lo si è definito, a vero professionista con una sua ben precisa identità professionale, con ruoli e competenze ben delineate e con valori etici e morali sanciti da un proprio codice deontologico. Speriamo che il tempo valorizzi ancora di più la reale capacità dell’infermiere e possa sempre di più svolgere il suo lavoro in tutti gli ambiti dove è competente ma che speso gli sono preclusi. In ogni caso onorare questa figura è d’obbligo, soprattutto per quello che sta facendo in questi giorni bui per il bene degli ammalati, dei cittadini, di tutto il Paese».

 

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