«Mio marito in terapia intensiva,
io aspetto il tampone da un mese:
siamo indifesi di fronte alla morte»

MACERATA - La testimonianza della donna a Tagadà, trasmissione pomeridiana di La7 che l'ha definita "malata invisibile"

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Simona Castelli durante la trasmissione di questo pomeriggio

 

Il marito è in fin di vita e lei attende da più di un mese un tampone per sapere se ha il Covid. «La mia storia dimostra quanto siamo indifesi davanti alla morte». Questo il commento di Simona Castelli di Macerata che ha raccontato questo pomeriggio  la sua storia alla trasmissione di La7 Tagadà condotta da Tiziana Panella che l’ha definita “malata invisibile” ed “esempio di quanto siamo impreparati davanti al Covid”. 
La donna in collegamento dalla sua abitazione dalla quale non è mai uscita dal 20 marzo, neanche per la spesa, ha ripercorso l’iter sanitario suo e di suo marito. «Avevo sentito ieri e l’altro ieri mio marito attraverso video chiamata ma oggi purtroppo ho brutte notizie di qualche ora fa. Ha avuto una nuova crisi grave ed è di nuovo sedato, siamo appesi ad un filo come negli ultimi 20 giorni». L’uomo era stato ricoverato il 18 marzo, il dopo giorno è stato sottoposto a tampone. «In ospedale non avevano ancora il risultato del tampone quindi sono io che mi sono mossa tramite una rete di conoscenze e sono riuscita a sapere che era positivo perciò l’ho subito comunicato all’ospedale. Solo il 23 marzo l’Asur territoriale mi ha comunicato che dovevo considerarmi in isolamento fiduciario a far data dal 20 marzo. Nel frattempo io mi ero già isolata di mia iniziativa e nel frattempo avevo contattato tutti coloro che avevano incontrato mio marito, avvisandoli di prestare attenzione ad eventuali sintomi».
Simona sarebbe dovuta uscire dall’isolamento fiduciario il 4 aprile. «Ho fatto richiedere dal medico di famiglia il tampone visto che presentavo dei sintomi tra cui perdita di olfatto e gusto. Il tampone non è mai arrivato. Io mi sono sottoposta di mia iniziativa ad un test sierologico. Il risultato è stato che ho gli anticorpi e una lieve infezione ancora presente. Mi hanno quindi consigliato di stare ancora in isolamento».
La trafila della donna però non è terminata. «Sabato scorso sono stata contattata dall’Asur territoriale che mi ha posto una bizzarra domanda “Signora che dice è opportuno che lo faccia questo tampone?”. Io perplessa ho risposto di sì. A questo punto mi hanno detto che mi avevano inserito in lista per il tampone drive e che mi avrebbero comunicato il giorno. Ieri ho contattato  l’Asur per sapere se c’erano novità, mi hanno  detto che non hanno il mio nominativo. Vedranno se potranno inserirmi la prossima settimana».

Clicca qui per vedere l’intervista durante la trasmissione

(Redazione Cm)

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