«Le imprese del settore Benessere sono state le prime a chiedere la chiusura delle loro attività al fine di preservare la salute dei loro operatori e clienti, ma il blocco prolungato dei loro esercizi sta mettendo a dura prova tutto il settore». Ad affermarlo Rosetta Buldorini, presidente interprovinciale Confartigianato Estetiste. «Le nostre imprese stanno vivendo una situazione di estrema criticità ed incertezza legata alla riapertura, data la specificità della propria attività, che presuppone, nell’emergenza sanitaria attuale, il rispetto delle condizioni di igiene e di sicurezza nei trattamenti di bellezza, ed al tempo stesso l’esigenza di tamponare il disagio economico ad essa collegato. Abbiamo affitti, mutui, contributi e dipendenti da pagare, e la chiusura è per noi senza dubbio deleteria, ora la nostra necessità è riaprire quanto prima ovviamente nel rispetto delle condizioni igienico sanitarie che garantiscano la salute nostra, quella dei nostri collaboratori e dei nostri clienti».
Eleonora D’Angelantonio, responsabile benessere Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo
«Confartigianato Benessere – spiega in proposito Eleonora D’Angelantonio, responsabile benessere Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo – in rappresentanza delle oltre mille partite iva associate nelle tre province, ritiene necessario che le imprese regolari del settore siano in condizioni di sostenere una riorganizzazione delle attività e una parziale rimodulazione delle modalità di erogazione dei servizi stessi, che consenta di operare in sicurezza, tutelando la salute dei clienti, dei dipendenti e degli stessi imprenditori. A questo proposito abbiamo approvato e inoltrato alla Regione Marche un documento di proposte per consentire la riapertura delle imprese di acconciatura e dei centri estetici, che prevede misure comuni per entrambe le attività ed alcuni accorgimenti specifici per ciascuna categoria, sia di carattere igienico-sanitario che vadano ad integrare le stringenti disposizioni in materia, rispettate già dagli operatori in ossequio delle leggi di settore e dei Regolamenti regionali/comunali, sia di carattere organizzativo. Poiché il settore dovrà infatti fare i conti con le restrizioni degli accessi, una delle nostre priorità è che le condizioni per la riapertura siano modulate in base alle tipologie dei saloni e dei centri, tenendo conto delle diversità degli spazi e delle strutture organizzative, così da poter assicurare il rispetto di igiene e sicurezza e organizzare in maniera opportuna il personale dipendente».
La chiusura delle attività di acconciatura ed estetica imposta con il Dpcm dell’11 marzo 2020, ha provocato con il passare delle settimane, oltre all’evidente danno economico per le imprese del settore, un disagio crescente tra i cittadini che si sono visti privati, in aggiunta alle altre misure attuate dal Governo per il contenimento dell’epidemia, della possibilità di fruire di quei servizi di cura della persona utili al mantenimento dello stato di benessere psico-fisico al quale tanta importanza viene attribuita dalla comunità scientifica. «Purtroppo gli effetti si sono stati evidenti già a pochi giorni di distanza dall’entrata in vigore del Dpcm – dichiara Rossano Trobbiani, presidente regionale Confartigianato Acconciatori – e si sono ancor più inaspriti con l’aumento del fenomeno, già elevato, dell’abusivismo che affligge il settore. Persone che si recano a casa d’altri per sottoporsi a trattamenti estetici, come anche operatori non in regola che offrono servizi a domicilio, promuovendo addirittura le loro iniziative nei social. È inammissibile che, in una situazione come quella attuale, che può pregiudicare la salute di tutti, siano tollerate queste forme di concorrenza sleale. Non è più prorogabile una ferma azione di controllo e contrasto nei territori di quanti operano clandestinamente, contravvenendo alle disposizioni del Governo, oltre che danneggiando le imprese regolarmente presenti nel mercato. Abbiamo quindi già chiesto e ribadiamo ai Sindaci, alle Prefetture ed a tutte le Forze dell’Ordine che vengano adottate misure più stringenti di vigilanza e di deterrenza nei confronti di abusivi nel settore benessere, molti dei quali vengono ripetutamente segnalati anche per mezzo della nostra organizzazione. È inoltre nostro intento offrire la massima collaborazione al fine di arginare il più possibile questo fenomeno che, specialmente ai giorni nostri, rivela tutta la sua irragionevolezza». Al fine di illustrare nel dettaglio agli imprenditori del settore i contenuti del documento di proposte elaborato dall’Associazione, ed informarli in merito a tutte le misure di sostegno alle imprese (misure fiscali, informazioni sulle modalità della cassa integrazione, strumenti finanziari previsti dal Decreto liquidità, sospensione mutui, ecc.. ) Confartigianato, proseguendo con l’attività di formazione online, ha programmato due videoconferenze specifiche per le categorie di acconciatura ed estetica, che si terranno il 20 (acconciatori) e 22 aprile (estetiste) e alle quali sarà possibile partecipare iscrivendosi tramite questo link.
Ho letto anch’io l’articolo, e ritengo che Confartigianato stia facendo un lavoro eccezionale nel fornire informazioni, supporto, ed elaborazione di proposte concrete, come nel caso specifico del settore Benessere, che possono essere migliorabili o no, condivisibili o no, ma che mostrano l’impegno dell’Associazione nei confronti delle imprese, in una situazione mai vissuta dal nostro Paese e quanto mai imprevedibile. Cosa che non si può dire di altre organizzazioni o sedicenti associazioni. Bravi
Ho letto l'articolo. Troppe parole senza significato specifico. Bisogna aprire con tutte le misure di sicurezza. Ma che siano praticabili .Non assurde come ho letto in questo periodo
È chiaro che ognuno tiri l acqua al suo mulino... ma siamo tutti sulla stessa barca (o quasi) Durante ogni crisi c è chi piange e chi vende i fazzoletti... il fatto è capire da che parte stare
Purtroppo lo dico con tutto il rammarico ma credo che per il nostro settore sia veramente prematuro riaprire....condivido tutti i pensieri ed i problemi economici del mio settore ma credo anche che la salute venga al primo posto ed è inutile prendersi in giro il nostro lavoro è esposto a rischi di diffusione contagi...siamo da sempre esposte a rischio...ma la velocità in cui si propaga questo virus e l'assenza di una cura ci dovrebbe fare riflettere che l'importante non è riaprire subito...ma in sicurezza...reale però...perché non c'è futuro economico senza salute!!!!
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Aprite e basta. Tutto è inconstituzionale, l’avete capito o no?