«Stagione a rischio se non viene permesso ai diportisti di tornare in mare». Tra le tante voci di coloro che chiedono di accelerare le riaperture per evitare che il dramma economico dovuto al Coronavirus sia peggiore di quello sanitario ci sono anche quelle delle associazioni diportistiche di Civitanova riunite nel “Madiere”. Sette realtà che raggruppano 622 soci e 501 posti barca. «Il blocco di ogni attività legata alla nautica da diporto per una città portuale come Civitanova, dove la tradizione marinara ed il diporto hanno una dimensione sociale di grande rilievo, ha rappresentato un grave disagio – ha dichiarato il presidente de il Madiere Gianni Santori – Con l’avvicinarsi della fase 2, che coincide anche con il periodo di avvio della stagione nautica, è necessario definire una strategia di ripartenza che, mantenendo alta la guardia rispetto alla diffusione del virus, consenta ai diportisti di riprendere il mare». Tra le ragioni dei diportisti il fatto che l’utilizzo dell’imbarcazione a scopo turistico è di fatto un “isolamento” da luoghi affollati e limitato ai nuclei familiari di appartenenza. «Questi tipi di attività devono tornare ad essere consentite pur sempre all’interno di regole molto rigide, che garantiscano una protezione sicura dal contagio del Coronavirus – continua Santori – consentire al diporto di riprendere il mare, oltre ad avere una importante funzione sociale di attenuazione del disagio delle famiglie dopo questo lungo e forzato isolamento, è anche indispensabile a mantenere in vita le attività che sono legate alla nautica». La nautica da diporto infatti è legata ad un indotto per manutenzioni, cura delle imbarcazioni, controllo ormeggi, manutenzione dei motori e delle carene, commercio di prodotti legati alla nautica infatti alimentano una fetta di settore economico importante in città.«Da parte nostra la disponibilità ad individuare norme di comportamento e di autodisciplina che consentano di riprendere il mare in totale sicurezza è assoluta – ha concluso Santori – La salute delle persone resta l’obiettivo prioritario da anteporre ad ogni altro interesse ma siamo convinti che le diverse esigenze possano essere rispettate garantendo soluzioni equilibrate e condivise. In questo senso nei prossimi giorni ci rivolgeremo alle varie autorità, ed in primis alla Regione Marche, per offrire il nostro contributo di idee e di impegno per la salvaguardia di un settore, il diporto nautico, che per la nostra città significa socialità e lavoro».
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