Dagli ingressi e uscite scaglionate, passando per la rotazione dei turni e la riduzione delle compresenze, fino allo stop delle trasferte in Italia e all’estero. E poi dispositivi di protezione individuali, sanificazione degli ambienti, possibile misurazione della temperatura corporea all’ingresso, test sierogogici o tamponi e distanziamento obbligatorio.
L’interno della Giessegi
E’ il nuovo assetto delle aziende e del lavoro ridisegnato dal governo per contenere l’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Coronavirus. Tra le varie misure adottate per consentire la ripartenza nella fase 2 c’è anche il Protocollo di sicurezza per le aziende nel nuovo decreto del presidente del Consiglio firmato ieri da Giuseppe Conte, condiviso con le parti sociali il 24 aprile. «La prosecuzione delle attività produttive può infatti avvenire solo in presenza di condizioni – si legge infatti nell’allegato 6 del Dpcm – che assicurino alle persone che lavorano adeguati livelli di protezione. La mancata attuazione del Protocollo che non assicuri adeguati livelli di protezione determina la sospensione dell’attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza». Misure che riguardano circa 7,1 milioni di lavoratori in tutta Italia e 2,1 milioni di aziende che riprenderanno nella fase 2. «È obiettivo prioritario coniugare – ha precisato il governo – la prosecuzione delle attività produttive con la garanzia di condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti di lavoro e delle modalità lavorative. Nell’ambito di tale obiettivo, si può prevedere anche la riduzione o la sospensione temporanea delle attività. In questa prospettiva potranno risultare utili, per la rarefazione delle presenze dentro i luoghi di lavoro, le misure urgenti che il Governo intende adottare, in particolare in tema di ammortizzatori sociali per tutto il territorio nazionale».
Il termoscanner installato dall’azienda di Appignano
Insomma, o vengono garantite tutte le condizioni di sicurezza o le aziende è meglio che si fermino in parte, o quantomeno riducano il personale e accedano agli ammortizzatori sociali, secondo l’impostazione del governo. E in questo senso, ogni azienda dovrà quindi istituire un comitato composto dai rappresentanti dei lavoratori, dal medico competente e dalla proprietà per valutare periodicamente l’efficacia delle misure e nel caso correggere il tiro. «Ferma la necessità di dover adottare rapidamente un Protocollo di regolamentazione per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus che preveda procedure e regole di condotta – si legge ancora del Dpcm – va favorito il confronto preventivo con le rappresentanze sindacali presenti nei luoghi di lavoro, e per le piccole imprese le rappresentanze territoriali come previsto dagli accordi interconfederali, affinché ogni misura adottata possa essere condivisa e resa più efficace dal contributo di esperienza delle persone che lavorano, in particolare degli Rls e degli Rlst, tenendo conto della specificità di ogni singola realtà produttiva e delle situazioni territoriali». In pratica il governo ha dato linee guida, starà poi ad aziende e lavoratori applicarle in base alle singole realtà. Il tutto, ovviamente, con ingenti costi da sostenere. Leggi qui tutte le misure contenute nel Protocollo di sicurezza previsto dal nuovo Dpcm.
(Redazione Cm)
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«Il Governo ha agito in maniera confusa e contro alcuni principi base della Costituzione» attacca l’ex Presidente della Consulta, e poi ribadisce con ancor più forza «neppure la più terribile delle dittature ha limitato la libertà di andare e venire, di uscire di casa, per di più selettivamente limitata per categorie di persone o a titolo individuale indicate in atti amministrativi». Per Cassese infine Conte non ha rispettato né il Parlamento né il diritto di voto, aggiungendo così alla violata libertà personali e di culto un terzo grado di “responsabilità” dell’azione negli ultimi due mesi.
https://www.ilsussidiario.net/news/sabino-cassese-conte-e-fuori-legge-il-giurista-dpcm-illegittimi-liberta-violata/2015471/
“Limitare le libertà con un Dpcm, è un atto, in tutto, incostituzionale”. “Inoltre la limitazione ai ‘congiunti’ è “discriminatoria ed illegittima”, perchè “nasconde una concezione del familismo assurda e fuori della realtà sociale attuale”. A parlare con l’Adnkronos è l’ex presidente della Corte costituzionale, Antonio Baldassarre, che afferma: “Specchio della arbitrarietà generale e del pensiero autoritario del presidente del Consiglio sono espressioni apparentemente marginali, ma ieri da lui frequentemente usate, come ‘noi consentiamo’, ‘noi permettiamo’”.
https://www.adnkronos.com/fatti/politica/2020/04/27/baldassarre-dpcm-tutto-incostituzionale_NCkg79J8eVOblBGG6m3byH.html
“L’emergenza sanitaria può essere gestita senza sospendere le garanzie costituzionali. Le libertà limitabili solo con legge o con decreto legge e non da Dpcm e ordinanze locali”. Il presidente emerito della Corte costituzionale Gaetano Silvestri fa sentire la sua voce contro le derive autoritarie dello stato di eccezione e sollecita la centralità del Parlamento.
http://www.micheleschinella.it/ingstizia/gaetano-silvestri-no-allo-stato-di-eccezione-lemergenza-sanitaria-puo-essere-gestita-senza-sospendere-le-garanzie-costituzionali-le-liberta-limitate-solo-con-legge-o-con-decreto-legge-e-non-da-dpcm/