di Mauro Giustozzi
Giorgio La Cava resta alla finestra, spunta timidamente una cordata locale e da Napoli nessun segnale di vita della nuova proprietà della Maceratese. Che, dopo il passaggio mordi e fuggi di Claudio Liotti in occasione dello sblocco bancario per il pagamento degli arretrati di novembre e dicembre dei calciatori biancorossi, non ha portato avanti alcuna iniziativa, facendo anche rientrare in Campania il direttore generale Alessio Matrecano che avrebbe avuto il compito di organizzare la società in città per farsi trovare pronta all’appuntamento del 30 giugno, termine entro il quale la Maceratese dovrà aver saldato tutti i debiti (almeno quelli sportivi) per potersi iscrivere al prossimo campionato di Lega Pro. Questo silenzio piombato attorno alla Rata non fa presagire nulla di buono.
Dalle tante chiacchiere degli ultimi mesi è il momento di passare ai fatti, se qualcuno vuol provare a salvare la barca biancorossa. Sul fronte societario si registra l’interessamento dei commercialisti dello studio Berrè che rappresenterebbero un gruppo di sportivi e imprenditori locali intenzionati ad acquisire la società. Il contatto c’è stato con l’avvocato Federico Valori che ha curato l’ultima parte del passaggio societario tra Filippo Spalletta e Claudio Liotti. Ma che ora non segue più direttamente le vicende della Maceratese. Dunque l’interlocutore diventa l’amministratore della Mediterranea Metalli srl di Napoli, azienda che detiene il 95% delle quote di maggioranza della Maceratese. Ma che, al momento, non si è presentato alla città, almeno al sindaco, né tanto meno a squadra e allenatore prima dell’ultima partita di campionato col Venezia. Ed è già nell’occhio della contestazione della tifoseria dopo non aver pagato gli steward e costretto alla disputa a porte chiuse dell’ultima gara di campionato coi lagunari.
Per quanto riguarda il giudizio su onorabilità e solvibilità, nonché idoneità della nuova proprietà che dovrà dare la Lega Pro in merito all’acquisto della società da parte della Mediterranea Metalli bisognerà attendere il prossimo 3 giugno. Vige il silenzio-assenso anche in questo tipo di pratica, ma stavolta probabilmente Gravina, visto quanto accaduto con Filippo Spalletta in precedenza, forse qualcosa dovrà pur dire in merito a questo ulteriore passaggio di proprietà, il terzo in appena sei mesi alla Maceratese. In caso di responso negativo da parte degli uffici fiorentini la pratica verrà trasferita alla Covisoc. Ma intanto, col cambio societario a livello di presidenza tra Liotti e Spalletta, la Lega Pro non potrà proseguire nella escussione della seconda trance di 170 mila euro della fidejussione dell’imprenditore svizzero. E quindi anche il monte debitorio della Maceratese, che poteva essere decurtato almeno della parte riguardante gli stipendi dei calciatori, rischia invece di restare come è al momento attuale.
Insomma se non ci sarà l’intervento determinante di qualcuno nel giro di pochi giorni, il destino della Maceratese appare irrimediabilmente segnato. Si andrà stancamente verso giugno, con la società che, dal punto di vista sportivo, rischia di perdere il diritto acquisito da Giunti e giocatori sul campo, cioè di disputare anche l’anno prossimo la Lega Pro mentre dal punto di vista finanziario è prevedibile il fallimento del club appesantito dai debiti cui finora nessuno ha messo mano. In tutto questo chi ha ancora una chiave di volta per far girare la situazione resta forse, e unicamente, l’ex presidente Maria Francesca Tardella. Che vanta il diritto di ricompra delle azioni vendute a Spalletta però mai pagate dall’imprenditore svizzero. Vicenda che ha anche uno strascico in Tribunale in questi giorni. Pur non tornando al comando della società, la Tardella potrebbe facilitare con questo intervento l’ingresso in società di La Cava o di eventuali altri imprenditori locali disposti a dare una mano. Altrimenti si avvicinerà l’inevitabile fischio finale di questa interminabile partita societaria.
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BASTA CON TUTTE QUESTE CHIACCHIERE E SUPPOSIZIONI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!FATE DISCORSI CONCRETI ! SE NON NE SIETE CAPACI E’ ALLORA MEGLIO STARE ZITTI !!!QUESTA LUNGA STORIELLA STA ORAMAI STUFANDO E NON NOMINIAMO NEPPURE PIU’ CHI HA PROVOCATO QUESTI CASINI
E infine il Signore, sull’angelo della morte, sul macellaio
Che uccise il toro, che bevve l’acqua, che spense il fuoco
Che bruciò il bastone, che picchiò il cane, che morse il gatto
Che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.