Il treno Canil sulla tratta Carancini-Mosca
Il sindaco: “La situazione resta grave”

CAOS BIANCOROSSO - Nonostante i contatti continui con il presidente del Matelica il sindaco precisa: "Le ultime chiamate fanno pensare in maniera definitiva ad un non interesse alla situazione. Quello che posso fare è solo cercare di avvicinare alcuni soggetti ma ad oggi non c'è una cordata"

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Romano Carancini con il presidente della Lega Pro Gabriele Gravina all’Helvia Recina

 

di Claudio Ricci

“Non ho mai smesso di preoccuparmi della Maceratese. I miei contatti sono costanti sul territorio con le persone di cui la stampa parla”. Ha appena chiuso il telefono, il sindaco Romano Carancini. Dall’altra parte della cornetta Mauro Canil, l’uomo che “l’embrionale” cordata di imprenditori locali aspetta per percorrere l’ altra strada – rispetto alla proprietà dell’imprenditore campano Claudio Liotti – per prendere in mano le sorti della Maceratese. Una via auspicata dai tifosi e da tutta la città dall’inizio del triste carosello che ha visto avvicendarsi i vertici societari. Diversi i nomi che circolano: su tutti l’ex presidente e supertifoso Maurizio Mosca che sul ruolo di Carancini in questa fase ha speso buone parole. Ma anche l’imprenditore settempedano Sandro Teloni co-presidente, per una breve parentesi nel 2014, con Maria Francesca Tardella. Nomi che cercherebbero l’endorsement dell’amministrazione nella difficile trattativa.

Canil

Mauro Canil, presidente del Matelica

“Quello che posso fare è solo cercare di avvicinare alcuni soggetti ma ad oggi non c’è una cordata – spiega Carancini – Gli ultimi contatti fanno pensare in maniera definitiva ad un non interesse alla situazione. Ma su questo non posso e non voglio andare oltre. Il vero problema è la grave situazione. Con un quadro debitorio incerto e una serie di personaggi che si sono succeduti. Di cui uno non ha investito un centesimo, i secondi sono scappati dopo 48 ore e l’ultimo che addirittura non ha la dignità di presentarsi alla città e ai tifosi. Ci troviamo in un vortice kafkiano in cui la vittima è la città”.
Le preoccupazioni dell’amministrazione: “Sono stati fatti investimenti importanti (900 mila euro per adeguare l’Helvia Recina agli standard della Lega, ndr) e inoltre non ci si può permettere di perdere una società che si presenta nel terzo campionato nazionale italiano”. I limiti di azione del sindaco: “Si trova un muro rispetto alle vicende tecniche di una società privata in cui l’amministrazione non può entrare. La Lega sta verificando l’onorabilità degli acquirenti e in questi giorni sentirò il presidente Gravina ma oltre questo, e i contatti continui con i soggetti locali, non possiamo andare”. Non tutto è perduto: “In ogni caso non bisogna perdere la fiducia. Occorre continuare a cercare e a rappresentare Macerata come un’opportunità dal punto di vista della città”.

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