Mister Federico Giunti
di Mauro Giustozzi
Stadio Helvia Recina, ore 14,30. Va in onda la “non partita” come l’ha ribattezzata mister Federico Giunti nella presentazione della vigilia. Maceratese-Venezia si giocherà, ma a porte chiuse. Una gara che, già senza alcun valore per la classifica visto che entrambe le formazioni hanno raggiunto con largo anticipo i rispettivi obiettivi, ne avrà ancora di meno così, giocata per pochi intimi (sempre se la società fornirà gli accrediti necessari che, al momento, sembrano possano essere negati perfino ai giornalisti). E non renderà onore al meraviglioso gruppo che contro tutto e tutti ha conquistato una salvezza incredibile e a un avversario come i lagunari trionfatore del girone e fresco vincitore della Coppa Italia. La società del neo presidente Claudio Liotti è riuscita in un’impresa a sua volta storica, ma alla rovescia: in 95 anni di storia del club mai una partita si era giocata a porte chiuse. Purtroppo il sigillo peggiore ad una stagione magnifica in campo, ma assolutamente negativa al di fuori. E mentre il campionato andrà in archivio domani pomeriggio alle 16,30, per i tifosi della Rata continuerà quello fuori fatto di colpi di scena, passaggi di proprietà e brutte figure a livello nazionale. Per quanto riguarda i tifosi, quelli della ‘Curva Just’ hanno invitato tutta la tifoseria, indistintamente dal settore di appartenenza, a ritrovarsi domenica, alle 13 al bar Due Fonti. Sicuramente assisteranno alla partita fuori dallo stadio, probabilmente nella zona del piazzale di via Panfilo, prospicente l’Helvia Recina. Più che della partita, quindi, l’allenatore biancorosso ha fatto un po’ il bilancio di questa stagione tanto travagliata che trova un finale anomalo con la gara a porte chiuse.
Lo striscione apparso ieri pomeriggio all’Helvia Recina (foto La Sportiva)
“Mi resta faticoso parlare di questa partita, dell’aspetto tecnico e di quello che sarà in campo perché è una non partita, chiamiamola così. –ha esordito Giunti -.Non ci è stata data la possibilità di giocare davanti alla nostra gente, a quei tifosi che ci sono stati vicini durante tutta la stagione, che ci hanno sostenuto in tanti momenti sapendo tutte le difficoltà che abbiamo incontrato durante il campionato. Questa gente che non si meritava o immaginava assolutamente un epilogo del genere nell’ultima partita stagionale. Un peccato perché sarebbe stata una piccola speranza, giocando a porte aperte, da parte di chi ha comprato la società. Sarebbe stato un segnale in questo senso. Per quanto mi riguarda la situazione mi pare più che chiara: io non mi sento di dire nulla a questa persona, perché per me non c’era prima la società e non c’è neppure adesso. Una persona che acquista, che arriva in città e non si presenta neppure alla squadra mi crea solamente tanti dubbi che possa mettere a posto i conti della Maceratese. Non ho altro da dire mi fermo qua”.
Un altro striscione apparso allo stadio
Poi il mister umbro rievoca le tappe di un campionato che lo ha visto avere ben tre presidenti, ma in realtà nessuna società a fianco. “E’ stata una stagione costellata da tante false promesse, tante bugie. –ricorda il mister -. Prima dal punto di vista tecnico perché, l’ho sempre detto e mai nascosto, la proprietà iniziale aveva detto di voler partire con un altro budget e un altro tipo di squadra. Poi le vere intenzioni si sono scoperte: io ho avuto la grande fortuna di avere a disposizione dei ragazzi, ed in questo devo ringraziare anche Gianluca Stambazzi, che tra di loro si sono integrati bene, si sono capiti e conosciuti ed è stata quella la nostra vera fortuna. Però chiaramente se l’aspetto tecnico all’inizio era quello più carente, mai avremmo immaginato che poi l’aspetto societario ed economico potesse prendere il sopravvento. La pantomima come l’ho chiamata una settimana fa sta purtroppo continuando: non c’è una società, non si vedono spiragli futuri. E secondo me anche quelle poche persone che credono ancora di poter salvare questa Maceratese stanno forse mentalmente capendo che non sarà assolutamente così, perché prima Spalletta e poi Liotti sono venuti a Macerata e non hanno mai avuto la minima intenzione di permettere a questa società di poter vivere in futuro. Non so cosa succederà: a me dispiace tanto. Io so che questa città ha passione per il calcio. Il motivo che allo stadio non ci sono mai stati tanti picchi di presenze è perché questa situazione andava avanti da un po’ di tempo. La gente non è scema. Noi ringraziamo sia chi è venuto, sia chi non è venuto ma ci ha seguito comunque. Io da esterno, da persona che si è affezionato a Macerata, spero che queste mie parole vengano smentite e che la Rata possa continuare a giocare in quella Lega Pro dove io ed i giocatori l’abbiamo lasciata”.
In vista della sfida contro i lagunari sono stati convocati anche Petrilli e Perna reduci da infortuni che torneranno nel gruppo anche se non giocheranno. “Questa settimana ho dovuto mediare negli allenamenti. –ricorda Giunti- Due giorni ludici, poi ieri ed oggi abbiamo preparato la partita. Il Venezia viene qua a fare una trasferta che avrebbe volentieri evitato perché tutto quello che c’era da vincere lo ha conquistato in questa stagione però non verrà qua in gita di piacere. Dato che a me è rimasta addosso la sconfitta di Santarcangelo, come ho detto ai miei ragazzi, non tanto per la prestazione ma esclusivamente per il risultato che è stato troppo pesante per noi. Domani vorrei dare un segnale diverso per chiudere questa stagione, anche se non avremo i nostri tifosi sugli spalti. Per quanto riguarda la squadra ho provato in questa settimana a coinvolgere anche quei ragazzi che hanno avuto meno spazio in campionato: almeno all’inizio ci saranno due o tre innesti nuovi. Ci sono alcuni giocatori che hanno tirato la carretta ed hanno dato tutto a questa squadra e questa società ed è anche giusto dare spazio a chi finora ha giocato di meno. Cosa mi porterò dietro di questa esperienza alla Maceratese? Ho incontrato persone che hanno permesso a me ed ai miei collaboratori di stare tranquilli nonostante le vicissitudini che abbiamo attraversato. Una città vivibilissima, ed un rapporto ottimo con la stampa e le persone che hanno collaborato con me. Sarà un’occasione un domani per tornare da voi a salutare queste persone. Sul futuro non ho ancora deciso nulla: certamente alcuni addetti ai lavori mi hanno dimostrato di apprezzare il lavoro fatto in questa società”.
Questa la probabile formazione della Maceratese (4-3-1-2): 22 Forte; 14 Ventola, 5 Marchetti, 6 Gattari, 31 Sabato; 23 Franchini, 8 Quadri, 7 De Grazia; 10 Turchetta; 15 Allegretti, 16 Palmieri. Arbitra Gariglio di Pinerolo.
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ONORE AL GRUPPO DI GIOCATORI E AL MISTER non vi dimenticheremo.
E vorrei ribadire il mio pensiero sulla lega pro…una terra di nessuno dove a gentaglia di ogni tipo si permette di fare della passione della gente scempio e sciacallaggio per trenta denari.
Il napoletano almeno ha il buon gusto di non farsi vedere perché credo che non gli andrebbe di lusso come la comitiva romana.
Grandi onori a mister Giunti che partita dopo partita ha costruito e plasmato una squadra magnifica con una rosa limitata. Senza le tante vicissitudini, ora, poteva essere nei primi posti della classifica. Un plauso speciale a tutti i giocatori per le prestazioni fornite,il gran attaccamento ai colori ed ai tifosi. Domani saremo presenti in zona Stadio per far sentire ai giocatori, anche nell’ultima partita, il tifo, per salutarli e ringraziarli in qualche modo.
https://www.cronachemaceratesi.it/2017/04/29/tifosi-insultano-lavvocato-valori-gli-ho-risposto-ed-e-finita-li/955243/
Un saluto a tutta la squadra, in particolare a Mariella artefice e responsabile di questo scempio.
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Sono tanti quelli che dovrebbero VERGOGNARSI e non farsi neanche PIU’ VEDERE per le strade e i vicoli della nostra citta’ MARTORIATA e VILIPESA da certi loschi personaggi forse da sempre dediti a queste strane operazioni di sciacallaggio e liberi di farlo per il completo DISINTERESSE degli Organi Federali della LEGA PRO. E’ davvero inconcepibile e ASSURDO che la LEGA permetta, senza aver effettuato prima seri e scrupolosi controlli che avventurieri possano LIBERAMENTE infangare l’ONORE SPORTIVO di una Societa’ e la DIGNITA’ di una intera citta’ Si resta poi anche costernati dal fatto che anche le Autorita’ Amministrative non abbiano preso una seria posizione. C’e’ infine da rimanere INORRIDITI per l’assurda decisione di far effettuare l’ultimo incontro tra due squadre che oramai non hanno piu’ niente da dire,e quindi assolutamente TRANQUILLE, A PORTE CHIUSE. QUINDI VERGOGNE SU VERGOGNE e chi piu’ ne ha piu’ ne metta ! ANCHE IL CALCIO,COME LA LUBE stara’ tramontando ? Che brutta fine !
Fateli pagare a Valori, i buttafuori. Qualcosa avrà pur guadagnato con tutte queste transazioni. Comunque un’alternativa ci sarebbe. Perché fare una partita a porte chiuse che sembra più un funerale che non una festa sportiva di fine campionato da ricordare con piacere anche perché con il Venezia, primo in classifica, già in B, poteva venir fuori una bella partita. Ma con gli spalti vuoti che senso ha. Ci sarebbe una bella possibilità, visto che la squadra viene da Venezia. Si potrebbe organizzare, anche se in fretta e furia, con l’ausilio della Lega Pro, pardon della Pro loco e con l’Alto Patrocinio del Comune di Macerata, la prima “Sagra dei Peoci ” ( cozze in veneziano ) e del Verdicchio di Matelica ( contiene messaggio sublimale per Canil ). Così con una bella sbornia ( per carità, non allusiva ), si può veramente festeggiare. E poi vuoi mettere, vedere Pippo Inzaghi mbriaco fracido che dal finestrino del pullman, mentre se ne va,sbandierando una bandierina bianca arancione, intona nel ricordo dei vecchi tempi “O mia bela Madunina che te brilet de luntan,tuta dora e piscinina ti te dominet Milan “.
Non c’è più religione, questo avvento del nichilismo pedatorio è un affronto alla città sacra che lascia senza fiato per lo sdegno.
Caro Saverio Micucci ,
Non c’e’ da ridere ! Io mi sarei sentito dispiaciuto se questi fatti fossero capitati anche a qualsiasi altra squadra della nostra Regione o Provincia delle Marche.Cosi facendo non si fa del bene allo Sport ma lo si umilia.Ma comunque non abbandoniamoci ai piagnistei . A Giugno ci sara’ una grande occcasione per riempire lo Stadio e verranno,come al solito da tutta Italia per il pellegrinaggio Macerata-Loreto. In quella occasione i cancelli saranno riaperti e non ci saranno divieti di sorta e Maceratuzza allora risorgera’ e tornera’ a fregiarsi del titolo di citta’ della PACE che per molti e’ meglio ed eternamente auspicabile.
Ancora grazie mille
Ferroni, hai ragione nel dire che la situazione è così drammatica che non c’è da ridere. Anche a Civitanova non si sta meglio e mal comune non è mezzo gaudio. Volevo soltanto sdrammatizzare la situazione, che è intollerabile per tutti. Certe cose sono più che assurde e nel mio commento faccio precise accuse. Mentre a Civitanova ” tutto è concluso “, a Macerata continuano ancora a portarvi per i fondelli. Un nuovo presidente che dicono sia venuto a Macerata insieme al nuovo dirigente Matricano, dopo Spalletta e ” Attaccate ar c###o” con tanto di seguito composto da Principe del Foro, ricercato in Romania e un grande imprenditore della finanza.Quindi, la commedia continua e a qualcuno sembra faccia gioco. Penso che sia arrivato il momento di dire basta e da parte dei tifosi, soprattutto e con qualsiasi mezzo e degli intermediari farlocchi che stanno dando seguito a questa burla e non si sono mai lesinati in commenti positivi ad ogni nuovo acquirente. Che parta da lontano o no, questa è la situazione, non so come potrà finire, ma almeno non date la soddisfazione a chi ancora continua a ciurlare nel manico. Ho finito tutti i modi di dire, quindi Ferroni ti saluto ricordandoti che questa farsa non mi diverte anche se ci scherzo sopra. Preferirei farlo per eventuali scontri calcistici tra la Maceratese e la Civitanovese non dovuti a retrocessioni che lasciano l’amaro in bocca. Ecco ci avevo lasciato quest’altro. Ah,bravi per aver comunque partecipato alla partita seppur da fuori campo, e anche in questo qualcosa da dire ce l’avrei. E poi la dico, a Macerata sicuramente ci sarà anche un ultimo cittadino, ma c’è anche il primo.