Gravina a Macerata:
“Sbloccata la fidejussione”

CAOS BIANCOROSSO – Il presidente della Lega Pro all’Helvia Recina per incontrare il sindaco Carancini, l'ad Sivieri e il ds Benassi, lo staff tecnico e i giocatori. Assente il presidente Spalletta. "E' stato attivato il meccanismo dell’escussione della garanzia ma c'è incertezza sulle tempistiche, visto che in termini bancari è già avvenuto in altri casi ma non in quelli assicurativi come questo". Il primo cittadino sulla vendita della società: "Non abbiamo bisogno né di casertani né di romani né di torinesi ma solo di persone serie che si assumano responsabilità e che abbiano un progetto. Fino ad oggi solo chiacchiere"

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Da sinistra: Umberto Calcagno vice presidente dell’Aic, il sindaco Romano Carancini, il presidente della Lega Pro Gabriele Gravina, l’ad della Maceratese Simone Sivieri, il ds biancorosso Fabrizio Benassi e il capitano Alberto Quadri

 

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Simone Sivieri a colloquio con il presidente Gravina

 

di Marco Cencioni

(Foto di Lucrezia Benfatto)

Attivato lo sblocco della fidejussione per pagare gli stipendi dei calciatori della Maceratese ma non quello parziale dei contributi federali per la somma eccedente i pignoramenti dei fornitori, che avverrà solo «al momento della certezza di una progettualità di garanzia per i ragazzi da qui alla fine dell’anno», cioè se verranno pagati alcuni degli emolumenti dovuti ai giocatori, altrimenti resteranno a disposizione dei creditori. Queste le notizie che porta con sé il presidente della Lega Pro Gabriele Gravina –  anticipate ieri da Enrico Maria Scattolini nella sua “Somma Algebrica” – in visita all’Helvia Recina oggi pomeriggio per garantire «la doverosa vicinanza ai tesserati» per «testimoniare il massimo senso di responsabilità istituzionale» e «far arrivare la Maceratese alla fine del campionato nel miglior modo possibile». Il presidente è stato protagonista di una riunione con il sindaco di Macerata Romano Carancini, il vice presidente dell’associazione italiana calciatori Umberto Calcagno, una delegazione dei calciatori e dello staff tecnico biancorosso con a capo mister Federico Giunti e due rappresentanti della società, l’amministratore delegato Simone Sivieri e il direttore sportivo Fabrizio Benassi.

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Il presidente della Lega Pro Gabriele Gravina

Assente il presidente Filippo Spalletta, impegnato nello studio dell’avvocato Federico Valori, come comunicato ieri dallo stesso Sivieri, per affidargli il mandato di trattare con chi fosse interessato a comprare il club biancorosso (leggi l’articolo). Gravina ha confermato lo sblocco della fidejussione avvenuta «come previsto dalle norme in situazioni di grandi criticità, è accaduto anche l’anno scorso», precisando che «è stato attivato il meccanismo dell’escussione della garanzia, ma dobbiamo capire le tempistiche: in termini bancari è già avvenuto in altri casi, i termini assicurativi come questo, no». Sul passaggio di quote avvenuto lo scorso novembre, sul giudizio che doveva esprimere la Lega in merito alla solvibilità e onorabilità dell’acquirente, che doveva arrivare entro i 30 giorni dalla firma del contratto, il presidente della Lega Pro si rifugia in corner. Afferma, in merito alla comunicazione inerente al giudizio che “se sia stato espresso o no lo tengo per me”, sottolineando che «sono in corso una serie di valutazioni e di riflessioni. La solvibilità è un fatto pratico e non teorico, ma a volte quello che possiamo ottenere e chiedere sono requisiti in linea teorica positivi,e lo possono essere anche praticamente. Ma in altre, e faccio un esempio, se non c’è volontà di pagare, diventa un caso particolare».

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Capitan Quadri e il sindaco Romano Carancini

Un giudizio a cui non si sottrae, al termine dell’incontro durato circa un’ora, il sindaco Romano Carancini che, dopo aver spiegato i contenuti della discussione, specifica anche la sua posizione in merito a quello che deve essere il futuro della Maceratese, tracciando un identikit del suo acquirente ideale. “Ho apprezzato le parole del presidente Gravina, che ha ci ha disegnato un quadro chiaro dei rischi a cui andiamo incontro in questa situazione complicata nell’immediatezza, compresi quelli che riguardano quelle figure che potrebbero far fare un salto nell’abisso alla società. L’attenzione è l’elemento fondante di questo percorso che ci avviamo a fare, anche per dare una risposta seria a chi oggi è protagonista in mezzo al campo. Una strada in cui tutti devono fare qualcosa compresa la società, che non può tenersi in disparte né giustificare in maniera semplicistica la non capacità di rispondere. Non abbiamo bisogno né di casertani, né di romani, né di torinesi – precisa Carancini – ma solo di persone serie che si assumano responsabilità e che abbiano un progetto. Sappiamo che sarà faticoso trovare qualcuno disposto, soprattutto dopo che comportamenti irresponsabili hanno portato a questa vicenda. Qui non possiamo dimenticare l’irresponsabilità di questo passaggio societario: questo si doveva evitare da parte di chi aveva le responsabilità (facendo chiaro riferimento alla gestione Tardella, ndr). Io penso che chi ha alienato la società avrebbe dovuto avere un’attenzione più ampia rispetto alla situazione, ma ormai è il passato.

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Il presidente Gabriele Gravina con l’amministratore delegato Simone Sivieri e il sindaco Romano Carancini

Noi facciamo un appello a chi vuole bene alla Maceratese non a chi come un avvoltoio può attendere situazioni diverse, il mondo imprenditoriale territoriale può fare qualcosa affrontando l’emergenza. Rispetto alla prospettiva occorre tenere occhi aperti per scongiurare un altro salto nell’abisso. Ad oggi ci sono solo chiacchiere. Non c’è un’idea, solo chiacchierate, e ci assumiamo il compito di restare disponibili ad ascoltare qualcuno che abbia una vera volontà, stando attenti ai facili entusiasmi. Non ho incontrato nessun imprenditore romano, qui occorre mantenere gli occhi ben aperti per cercare di capire se qualcuno viene qui per sfruttare la situazione o per farsi propaganda o pubblicità, contribuendo ad ingarbugliare una situazione che, vista la situazione fra alienanti e acquirenti, è già di per se complicata. Uno degli elementi di dissuasione è quello che gli imprenditori vorrebbero dati seri per programmare un impegno. I tasselli sono molti e senza entrare per nulla nella gestione, ribadisco la riservatezza per non alimentare voci. Questo potrebbe essere un elemento di valore in questa fase in cui occorre, in primis, affrontare l’emergenza.

 

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