In seguito alla denuncia presentata dal patron della Maceratese, Filippo Spalletta, per tramite dei suoi legali, gli avvocati Federico Valori e Oberdan Pantana, verso Maria Francesca Tardella e che lamenta presunti debiti che non sarebbero stati dichiarati al momento della cessione del club e che, tra l’altro, chiede lo stop della fidejussione per completare il pagamento del club (leggi l’articolo), intervengono i legali della ex presidente dei biancorossi, gli avvocati Giancarlo e Massimo Nascimbeni. Per prima cosa replicano al comunicato del 24 febbraio scorso della società «rappresentano che la sostituzione della fideiussione depositata in Lega Pro all’inizio del campionato corrente dalla dottoressa Tardella doveva avvenire da parte dell’acquirente entro il 30 dicembre 2016 così come previsto dall’atto di trasferimento di quote a rogito notaio Alessandrini Calisti sottoscritto dall’attuale proprietario con l’assistenza del suo legale di fiducia, del suo commercialista, ora Amministratore Delegato della società che appare anche tra gli estensori del comunicato summenzionato, e dal referente marketing a suo tempo scelto dalla parte acquirente, che ha partecipato insieme all’altro professionista a ben tre mesi di due diligence, senza che gli scriventi difensori dei signori Piangiarelli e Tardella abbiano mai preso parte, neppure per un minuto, alla lunghissima verifica delle scritture contabili, compito demandato ai professionisti commercialisti. Si diffida formalmente chiunque intenda associare gli scriventi avvocati alle operazioni di verifica del bilancio e della contabilità della S.S. Maceratese per tutto il lungo periodo in cui è avvenuta la due diligence.
Compito dei sottoscritti avvocati è stato altro, altrettanto impegnativo, per la trattativa, per la stesura delle varie bozze degli atti legali, fino al contratto definitivo per il trasferimento delle quote, atto che è stato assolutamente e completamente approvato da tutte le parti che ebbero ad esprimere soddisfazione e ringraziamento. Sgomberato il campo da ogni equivoco in proposito, non si comprende come gli estensori del comunicato della società del 24 febbraio scorso, tra cui l’attuale Amministratore Delegato, abbiano potuto scrivere che la sostituzione della fideiussione depositata in Lega Pro fosse “inattesa” ed abbia costituito una importante concausa per il mancato pagamento degli stipendi dei mesi di novembre e dicembre 2016, considerato l’obbligo assunto con l’atto di acquisto delle quote dalla parte acquirente, a conferma dell’impegno già previsto negli atti preparatori e prodromici del contratto definitivo sin da settembre – ottobre 2016. Tra l’altro risulta agli scriventi che la fideiussione depositata dalla società in sostituzione di quella della dottoressa Tardella, avvenuta con un mese di ritardo rispetto al preciso impegno liberamente assunto dall’acquirente con la firma del contratto in data 22 novembre 2016, sia ancora al vaglio degli organi di verifica della Lega Pro. Altra falsità che emerge dal comunicato stampa summenzionato è quella che si riferisce al pagamento degli stipendi ai tesserati relativo ai mesi di settembre e ottobre 2016 avvenuto il 16 dicembre (ultimo giorno utile) con risorse personali dell’attuale proprietario, in quanto la provvista per il pagamento si era già formata, almeno in gran parte, con la gestione della dottoressa Tardella per un credito esistente all’epoca nel cosiddetto conto Lega.
L’avvocato Massimo Nascimbeni con Maria Francesca Tardella
Esaminando seppur velocemente le dichiarazioni rese nell’odierna conferenza stampa, con riserva di ulteriori approfondimenti e più precisa replica in data successiva all’8 marzo prossimo allorché potrebbe conclamarsi un ulteriore grave inadempimento da parte dell’acquirente, si prende atto che, seppur in modo sfumato, si sia riconosciuto che il pignoramento effettuato dal ristorante Il Giardino di Pioraco (leggi l’articolo), a cui ha dato ampio risalto la stampa in questi giorni, si riferisce ad una debitoria nota all’acquirente, in quanto iscritta a bilancio come tutte le altre facenti parte della due diligence, del cui pagamento egli si è fatto carico con la sottoscrizione dell’atto di acquisto, senza poi provvedere. Si ricorda a quei pochi che ancora non lo sapessero ed ai tanti che fingono di non saperlo, che l’acquisto delle quote riguarda una società con i relativi debiti, i cui importi sono stati decurtati dal prezzo, peraltro solo parzialmente corrisposto dalla parte venditrice e che si tenta in ogni modo di non saldare, malgrado il rilascio di una fideiussione emessa da un ente diverso da quelli previsti nell’atto, ovvero primario istituto bancario o assicurativo. Malgrado ciò, la parte venditrice ha accettato pro bono pacis quella tipologia di fideiussione che ora si tenta di non onorare, ma anzi si chiede alla dottoressa Tardella di rinunciarvi onde evitare ulteriori danni alla Maceratese. Per quanto riguarda invece le presunte debitorie spavaldamente e disinvoltamente enunciate come sopravvenute, se non addirittura occultate, rispetto a quelle risultanti dalle scritture contabili, se ne contesta sia il fondamento sia il fatto che l’acquirente e/o per lui i suoi professionisti, fra cui l’attuale Amministratore Delegato, non ne abbiano mai avuto conoscenza. In ogni caso, la dottoressa Tardella, ove sussistessero debitorie immediatamente esigibili estranee ai patti di trasferimento delle quote, se ne farà carico, così come ebbe a sottoscrivere a latere del rogito definitivo impegnandosi a farlo allorché fossero evidenti la fondatezza, l’esigibilità ed il nocumento che esse potrebbero rappresentare per la parte acquirente. Nessuna delle voci esposte in conferenza ha questa connotazione, per cui è puerile e risibile addebitare ad esse il motivo del mancato pagamento degli stipendi ai tesserati entro il termine scaduto il 16 febbraio scorso. Dimostri l’acquirente quale euro non previsto in contabilità sia stato costretto a pagare dalla data dell’acquisto ad oggi, che abbia distolto le sue ingenti risorse dal pagamento degli stipendi. La verità è che l’acquirente, a quanto risulta a parte venditrice e da quanto emerge dalle notizie più recenti di stampa, non ha pagato alcunché, salvo piccole somme, neppure delle debitorie indicate in bilancio che si è espressamente accollato. Si offenderebbe l’intelligenza di qualunque maceratese se si ritenesse che affermazioni tanto spregiudicate, non supportate da alcuna prova di avvenuto pagamento di somme non previste, possa aver determinato lo stato di insolvenza della società, in particolare per non aver onorato l’impegno del pagamento degli stipendi ai tesserati, onere non certo a carico della parte venditrice. In particolare la debitoria enunciata come relativa all’impianto di Collevario risale al 2014 e l’atto di ingiunzione è stato prontamente opposto dagli allora legali della dottoressa Tardella (gli scriventi non ne hanno mai avuto conoscenza) ed il Tribunale non ha concesso la provvisoria esecutorietà del decreto, per cui l’attuale società non dovrà pagare alcunché non solo nell’imminenza ma neppure in futuro in quanto la debitoria è stata assunta personalmente dalla dottoressa Tardella e da lei sempre gestita come debito personale con liberatoria della società, come ben sa il precedente legale dell’attuale proprietario. Di converso, è vero invece che a seguito del riconoscimento da parte della Corte Federale di Appello del giusto diritto, sempre rivendicato dalla parte venditrice, avverso l’errata valutazione della Covisoc che ha costretto alla ripatrimonializzazione con un onere finanziario per quasi 200.000 euro non dovuto, ma versato dalla dottoressa Tardella per consentire l’iscrizione al campionato, la società, all’esito di tanta fatica dei commercialisti della dottoressa Tardella e degli scriventi legali estensori anche del ricorso in appello (peraltro neppure ringraziati a voce dal beneficiario né tanto meno pagati), ha conseguito un attivo di bilancio di euro 132.000, somma che la parte venditrice ha diritto di riavere, essendo ciò espressamente previsto nel contratto di cessione delle quote. Tale circostanza peraltro nota a tutti non è stata minimamente evidenziata né nel comunicato né in conferenza. Giova inoltre ricordare che se il rapporto tra la società ed il Comune di Macerata è avviato verso una reciproca comprensione e soddisfazione lo si deve al fatto che la dottoressa Tardella, assistita dagli scriventi legali, in data 31 agosto 2016, giorno del nostro patrono, si è recata a Milano a sottoscrivere una fideiussione di 60.000 euro con la Vittoria Assicurazioni, rilasciata a favore del Comune di Macerata a garanzia del pagamento della corrispondente somma prevista come canone di concessione dell’Helvia Recina per la stagione 2016/2017. Dimostri la parte acquirente che il 31 gennaio scorso, data di scadenza della prima rata, ha provveduto a versare la quota di 30.000 euro, come previsto dalla convenzione, perché se ciò non fosse avvenuto sarà la Vittoria Assicurazioni, grazie alla fideiussione ottenuta dalla dottoressa Tardella, a dover far fronte al pagamento, pur essendo prevista questa debitoria nella due diligence e quindi posta a carico di parte acquirente. Ed ancora, risulta purtroppo non pagata l’ultima rata scaduta il 31 gennaio scorso di un’altra importante debitoria inserita a bilancio e quindi a carico dell’acquirente, per il pagamento della cui somma di circa 20.000 euro è stata in questi giorni escussa dal creditore la garanzia fideiussoria rilasciata personalmente dalla dottoressa Tardella, la quale quindi sarà costretta a farsene carico in luogo dell’acquirente. Ed ancora, contrariamente a quanto riferito dall’odierno conferenziere, non è vero che la villa Tardella dove sono stati ospitati la sede della società ed i giocatori dell’Accademy sia stata lasciata a seguito di provvedimenti amministrativi di sgombero per eventi sismici. L’abbandono è avvenuto senza riconsegna delle chiavi per libera scelta della parte acquirente che non ha corrisposto nessun canone e non ha pagato neppure le utenze per i consumi, i cui importi sono stati versati dalla dottoressa Tardella. Ed ancora, gli allenatori dello staff tecnico abitano tuttora due appartamenti attigui alla villa Tardella senza che la società abbia mai provveduto a corrispondere alcunché alla proprietaria neppure per le utenze. E’ fuorviante e contrario al vero caricare la dottoressa Tardella di colpe ricadenti invece su chi, forse con superficialità, si è avventurato, senza idonee pronte risorse, all’acquisizione di una società che è stata giudicata dagli stessi qualificati consulenti della parte acquirente come sana e con i conti in ordine. Quanto all’ulteriore voce ipotizzata come debito sopravvenuto riguardante il consumo idrico dell’impianto di Collevario, è noto a tutti da mesi che ciò è stato determinato da un guasto dell’impianto accertato da APM, come peraltro avvenuto due anni orsono per il consumo idrico dello stadio Helvia Recina, per ben 90.000 euro, somma che il Comune di Macerata, riconoscendo il guasto, a differenza dell’odierno acquirente, si è ben guardato dal chiederne il pagamento alla S.S. Maceratese.
Da ultimo, ma non per ultimo, è risibile la disinvolta contestazione sui presunti premi di preparazione per l’acquisizione di giovani calciatori. Tutti i contratti, finché ha gestito la società la dottoressa Tardella, sono muniti di rinuncia da parte delle società cedenti i giovani giocatori per la riscossione del parametro di competenza e ciò potrà essere agevolmente confermato dagli addetti dell’epoca del settore giovanile. In ogni caso il presunto credito non è né determinato nel suo ammontare né prontamente esigibile, per cui nessun nocumento ha potuto subire l’acquirente, anche per questa voce, tanto da non consentirgli il pagamento degli stipendi. Poiché dall’odierno conferenziere si è appresa la notizia che la dottoressa Tardella è stata denunciata dall’acquirente per i reati dallo stesso riferiti, nel prendere atto di ciò, si ravvisa l’esigenza, nel rispetto delle più elementari norme deontologiche professionali, di esimerci dall’esposizione mediatica dei fatti e documenti che saranno oggetto di indagine da parte dell’autorità giudiziaria adita dall’acquirente. Si rappresenta come palese caduta di stile quella della enunciazione pubblica di una denuncia presentata all’autorità giudiziaria per rapporti privatistici di nessuna rilevanza pubblica e chi lo ha fatto se ne dovrà assumere la responsabilità. E’ di tutta evidenza che a seguito di questa temeraria iniziativa giudiziaria la dottoressa Tardella non avrà alcun timore e remora di difesa ed è appena il caso di ricordare che se i reati ipotizzati a suo carico sono particolarmente odiosi, tenuto conto della personalità del soggetto incriminato, sono altrettanto odiosi i reati di tentata estorsione e di calunnia riscontrabili nella minaccia di un danno ingiusto ove la dottoressa Tardella non rinunciasse all’escussione della fideiussione e nella infondatezza delle accuse tanto pretestuosamente e disinvoltamente a lei mosse con tanto clamore mediatico. E’ di altrettanta evidenza che a fronte di tale improvvida iniziativa la Tardella, senza clamore mediatico, ma con assoluta determinazione, chiederà in ogni sede tutela della propria onorabilità tanto minata dall’infondato sospetto che abbia occultato debiti e sia stata lei a causare il grave dissesto della società, senza che sia stata data prova che l’acquirente abbia profuso in questi mesi il minimo impegno economico per far fronte alle debitorie da lui liberamente assunte. Ovviamente, considerato il clima accusatorio generalizzato da mesi nell’ambiente sportivo maceratese nei confronti della dottoressa Tardella, gli scriventi non si illudono che quanto qui riferito possa determinare il mutamento delle opinioni oramai diffuse ed ancor più alimentate dalle odierne dichiarazioni, ma sono certi che almeno l’opinione pubblica non accecata dall’odio nei confronti della dottoressa Tardella potrà distinguere le colpe degli uni da quelle degli altri con assoluta serenità. Auspicano per il bene del calcio maceratese che l’attuale esperienza, purtroppo sempre più invalsa a leggere di altri analoghe situazioni, possa servire per il futuro, onde evitare criminalizzazioni di persone locali che, pur commettendo inevitabilmente degli errori, hanno comunque profuso ingenti risorse personali ed economiche per consentire ad una squadra di salire in quattro-cinque anni dalla Promozione regionale al professionismo della Lega Pro.
L’amara considerazione finale è che la città di Macerata ben poteva fare a meno di certi personaggi che avventurosamente cercano, privi di idonee risorse rispetto agli impegni assunti, di gestire una società che è patrimonio dell’intera città. Per noi, come professionisti e come tifosi, l’amarezza è ancor più profonda in quanto, pur inconsapevolmente ed in assoluta buona fede, non siamo riusciti ad evitare che ciò avvenisse. Ci conforta, seppure solo parzialmente, il fatto che la nostra impressione inizialmente favorevole rispetto all’acquirente nel corso delle trattative, abbia poi avuto conferma dalla accoglienza positiva ricevuta dallo stesso sia dai tifosi che dall’Amministrazione comunale di Macerata che per bocca del Sindaco, nella conferenza stampa di fine anno ebbe testualmente a definire il progetto della nuova proprietà lungimirante e totalmente condiviso dall’Amministrazione. Con questo comunicato termina, qualunque sia la reazione di controparte, l’esposizione mediatica per questa vicenda, salva l’enunciazione di un eventuale ulteriore inadempimento della parte acquirente da constatarsi dopo l’8 marzo prossimo venturo, riservando ogni risorsa di impegno professionale in un campo a noi più congeniale che è quello giudiziario che spavaldamente e temerariamente ha ritenuto di intraprendere l’acquirente, almeno a quanto oggi riferito dal suo legale».
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Ah ah ah ah ah ma la presidente aveva detto di lasciare la società in mani sicure ah ah ah ah
Si fa molta fatica a crederci…..
Allora non sono solo io a ridere! Ah!ah!ah!ah!ah! X GR ” ma mi faccia il piacere!”.
D i cose assurde, senza senso, prive di un minimo di logica da quando quel gruppo di ragazzi fantastico ha conquistato la Legapro se ne sono viste in abbondanza…
non avendo titolo per dare giudizi al riguardo mi astengo dal farlo , solamente leggendo le dichiarazioni delle parti anche ad un normale essere pensante con bassissimo livello intellettivo salta agli occhi innegabilmente una cosa : qualcuno mente……
chi sara’ il fortunato ? mahh, vedremo..
A me sembra che si siano incontrati due cattivi pagatori professionisti! La cosa più bella di tutte e’ la recriminazione dell’avvocato che afferma ” la città non aveva bisogno di certi personaggi” ed ha ragione. Ma chi l’ha trovato e chi gli ha venduto la societa’?
CONCORDO CON IL SIG. MARCO MONTECCHIARI
Ma chi ci crede
Dopo aver letto quest’articolo, mi chiedo solo due cose: una, chi è il Signor Piangiarelli e due, perché la signora Tardella è andata a Milano proprio il giorno della festa di San Giuliano, rinunciando alle famose tagliatelle con papera, tipico piatto abbinato alla celebrazione del Santo?
Alla fine del….. campionato dove partecipano i seguenti elementi:Spalletta, Tardella,Avvocati,tifosi la classifica finale sarà la……seguente:
1-avvocati
2-Spalletta – Tardella
3-tifosi
sapete chi retrocede? La Maceratese !!!!!
Provo a fare una sintesi di quanto avvenuto in questo periodo in casa Maceratese
Spalletta ha acquisito la SS Maceratese la quale aveva una situazione debitoria di circa 350.000 euro. Il prezzo concordato tra le parti per l’acquisizione della società era di 700.000 euro ma la metà di questa somma è stata scontata proprio perché Spalletta avrebbe dovuto utilizzarla per sanare la situazione debitoria. Spalletta emette una fedejussione attraverso la quale pagare Tardella. Oggi il primo lamenta nuovi debiti, diversi da quelli riscontrati nella fase di controllo dei libri contabili e, di conseguenza, denuncia Tardella e chiede lo stop della fidejussione.
La risposta dei legali della ex presidente, Giancarlo e Massimo Nascimbeni, è durissima, chiarissima ma poco sintetica. Provo a riassumerla perché temo che molti lettori siano stati scoraggiati dalla lunghezza del testo e, di conseguenza, non abbiano perfettamente compreso:
1- C’è stata una due diligence (in italiano “dovuta diligenza” cioè un’attività di investigazione e di approfondimento di dati e di informazioni relative all’oggetto di una trattativa) durata tre mesi alla quale né Tardella né i suoi legali hanno mai preso parte.
2- La fidejussione depositata dalla Maceratese di Spalletta in sostituzione di quella depositata da Tardella è avvenuta con un mese di ritardo ed è ancora al vaglio degli organi di verifica della Lega Pro.
3- Il pagamento degli stipendi di settembre e ottobre 2016 (a carico ovviamente di Spalletta) non è avvenuto con risorse dello stesso ma attingendo dal credito goduto dalla Maceratese presso il suo “conto” in Lega Pro. Credito che era maturato nel corso della gestione Tardella.
4- Il pignoramento effettuato dall’albergo “Il giardino” di Pioraco era già noto a Spalletta in quanto emerso, come tutti gli altri debiti, in occasione della due diligence.
5- La fidejussione che Spalletta non vorrebbe onorare è stata emessa da un ente diverso da quelli previsti nell’atto di vendita. C’è addirittura il sospetto che tale fidejussione sia “farlocca” ed inesigibile. Tutto ciò sarà chiarito il prossimo 8 marzo.
6- Nel rogito definitivo è scritto che, ove sussistessero debiti immediatamente esigibili estranei ai patti di trasferimento delle quote, Tardella dovrà farsene carico.
7- Tra i “nuovi” debiti annunciati da Spalletta c’è quello relativo all’impianto di Collevario. Lo stesso, tuttavia, risale al 2014, c’è una causa in corso, non c’è ancora alcuna sentenza e, di conseguenza, Spalletta non dovrà affrontare il pagamento di questo debito né oggi né mai visto che, qualora il tribunale dovesse dar torto a Tardella, sarebbe la stessa Tardella e non la Maceratese a pagare.
8- Stesso ragionamento riguarderebbe i debiti della Maceratese nei confronti del Comune di Macerata per l’utilizzo dello stadio. Il 31 agosto 2016 Tardella si è recata a Milano per sottoscrivere una fidejussione di 60.000 euro con la Vittoria Assicurazioni a favore del comune per pagare l’utilizzo dell’Helvia Recina nella stagione attuale. Anche tale operazione era stata verificata e approvata nel corso della due diligence. Spalletta non ha versato la quota di 30.000 euro, qualora invece lo avesse fatto, sarebbe la stessa Vittoria Assicurazioni a far fronte al pagamento.
9- Villa Tardella non è stata dichiarata inagibile a causa del sisma. Società e giocatori ospitati hanno abbandonato la struttura senza riconsegnare le chiavi. Spalletta non ha pagato nessun canone di affitto né le utenze (regolarmente pagate, invece, da Tardella).
10- L’altro “nuovo” debito sopraggiunto sarebbe, secondo Spalletta, il consumo idrico dello stadio di Collevario – derivato da un guasto dell’impianto accertato da APM – il quale non sembrerebbe essere a carico della Maceratese ma, appunto, della stessa APM.
11- I premi di preparazione (cioè somme che le squadre dilettantistiche dovrebbero ricevere dalla Maceratese quando cedono i loro giovani) non possono essere definiti come ulteriori “nuovi” debiti per due motivi: a) perché tutti i contratti sono muniti di rinuncia da parte delle società cedenti gli stessi giocatori; b) perché, se anche non fosse così, tale credito non è ancora determinato nel suo ammontare né prontamente esigibile. Di conseguenza Spalletta non può dire che anche questa incombenza rientra tra quelle che gli hanno impedito di pagare gli stipendi.
È una vicenda di rara intensità lirica, non si dovrebbe assolutamente esitare a trasporla al più presto sul palco dello Sferisterio.
Mi chiedo solo una cosa : Fra la Tardella e Spalletta chi è più affidabile ??? Boooooo!!!!!
Al di là di come si concluderà la vicenda giudiziaria tra le due parti,la morale della favola sarà,come dice l’amico Filiberto, la retrocessione della Maceratese, patrimonio degli sportivi e della città di Macerata,con sommo godimento del Sig. A.P.-
REALTA’ DEI FATTI E “MISTIFICATORI” DEL WEB
Riporto con molto piacere alcuni passi dell’ampia (in verità troppo) e documentata dichiarazione del noto studio legale maceratese, al fine di consentire ai lettori di CM di valutare compiutamente l’attendibilità di taluni commenti – reiteratamente postati sul quotidiano – che tentano di far passare “fantasiose ricostruzioni” per “verità incontrovertibili”. Leggiamo insieme: “Risulta agli scriventi che la FIDEIUSSIONE depositata dalla società in sostituzione di quella della dottoressa Tardella, avvenuta con un mese di ritardo rispetto al preciso impegno liberamente assunto dall’acquirente con la firma del contratto in data 22 novembre 2016 sia ANCORA AL VAGLIO DEGLI ORGANI DI VERIFICA DELLA LEGA PRO”. Continuamo a leggere dalla nota dello studio legale: “Altra falzità che emerge dal comunicato stampa summenzionato (emesso dalla società, ndr) è quella che si riferisce al pagamento degli STIPENDI ai tesserati relativo ai mesi di settembre e ottobre 2016 avvenuto il 16 dicembre (ultimo giorno utile) con risorse personali dell’attuale prorietario, in quanto la PROVVISTA PER IL PAGAMENTO SI ERA FORMATA, almeno in gran parte, CON LA GESTIONE DELLA DOTTORESSA TARDELLA, per un credito esistente all’epoca nel cosiddetto conto Lega”. Nulla da dubitare su quanto riferito dallo studio legale, la cui autorevolezza è ben conosciuta. Spero con quanto riportato di aver “stappato le orecchie” a chi diffonde in continuazione “notizie non verificate” – funzionali soltanto ad una personale ricostruzione dei fatti – nel maldestro tentativo di orientare le opinioni dei lettori.
Signor Savi, ho provato anch’io a fare un breve riassunto della vicenda sperando di essere stato d’ aiuto a chi non ha ancora ben capito come si risolvono questi problemi. Mi viene in aiuto una filastrocca della povera mamma che cercava spesso nel grande magma della cultura popolare, la soluzione a problemi che sembravano insormontabili:
Lo stornello del debitore.
Lunedì non te li do,
Martedì non ce li avrò.
Mercoledì è San Clemente.
Giovedì non ti do niente
Venerdì non ci sarò,
Sabato a qualunqu’ora.
Se per domenica non t’ho pagato
lunedì ricominciamo daccapo
Bisogna solo individuare chi dei due sia il Gatto e chi la Volpe… di sicuro i tifosi della Rata rischiano di essere Pinocchio…
Attendiamo la fata Turchina dunque per risolvere la situazione…
Come si fa a dire”conti in ordine”quando ci sono persone ed enti che rivendicano pagamenti mai effettuati? Mah……
Caro GR se la Maceratese è un patrimonio degli sportivi le consiglio di metter via un bel pò di soldini per ripagare i debiti della vostra”Intoccabile”.Faccia come me,ci faccia una bella risata sopra tanto la situazione è stata studiata a tavolino e chi la pensa diversamente è un pollo.Il mio tic/tac era partito molto tempo fa,anche se tutti facevano gli gnorri.Ora avete aperto occhi ed orecchie però continuate a tapparvi il naso perchè il tanfo è nauseabondo.AH!AH!AH!AH!AH!AH!AH!
Sig. AP, pur non escludendo nulla, non mi pare così probabile l’ipotesi di una “combine” dal momento che è stata coinvolta la Guardia di Finanza e gli Avvocati non stanno lì per cambiare aria ma dovranno essere profumatamente pagati. E poi sarebbe veramente un piano diabolico. Per quanto riguarda il pollo oggi è domenica, si faccia un bel pollo arrosto.
Cà nisciuno è fesso.
a mio avviso la parte attualmente in carica non la racconta giusta anzi,troppi i buchi troppe le falle.Controlli a tappeto dei commercialisti e poi vien fuori che in realta’ il neo presidente di fatto non ha per la squdra ancora tirato fuori un euro…tutto normale??? vogliamo sapere dal signor spalletta chi la coinvolto in questa cosa e dov’e’ finito e perche’.si vocifera addirittura che il suo arrivo qui fosse legato al possibile appalto per le costruzione delle casette e sua successiva fornitura per il terremoto,appalto pero’ che il nostro non si sarebbe aggiudicato cosi’ come un possibile accordo con una grossa industria mobiliera di appignano..