di Enrico Maria Scattolini
IL CALCIO, come altre…cose, non sopporta i pensieri. Se sono di preoccupazione (-).
I BIANCOROSSI A MANTOVA non sono sfuggiti alla regola.
MA SENZA COLPE SPECIFICHE, per i loro tanti; troppi problemi. Al punto che non si poteva pretendere di parcheggiarli negli spogliatoi un attimo prima dell’inizio del delicato scontro diretto con i Virigiliani.
ED ANCHE PER IL FATTO che, a mio parere (immagino già l’ironia di qualche opinionista), non hanno poi giocato una brutta partita (+).
IN PARTICOLARE nella frazione iniziale e nel finale (+). In quest’ultima circostanza però con il vantaggio dell’espulsione del mantovano Caridi.
E’ MANCATA SOPRATTUTTO LA FERREA CONCENTRAZIONE DI SEMPRE (-), essendo una parte del cervello occupata da patemi.
COSI’ PUO’ ESSERE SPIEGATA la genesi del gol d’apertura del Mantova, fondamentale per il prosieguo del match. Petrilli(—), in uscita, si è fatto soffiare il possesso della palla dagli avversari e la difesa è stata irrimediabilmente sorpresa fuori posizione.
GRAVE DISATTENZIONE (-) pure nell’occasione del raddoppio lombardo. Sugli sviluppi del solito calcio di punizione, stavolta battuto da Donnarumma. Innocuo all’apparenza, ma in realtà micidiale perché trasformatosi in un comodo appoggio ad un collega, “staccatosi” dalla mischia davanti a Forte nel completo disinteresse della difesa biancorossa, e quindi in grado di scodellare al centro il pallone giusto per la conclusione vincente di Vinetot. (A me apparso in fuori gioco).
ADDIRITTURA CLAMOROSO (-) l’errore finale di Gattari dieci minuti dopo, nell’imbarazzante mancato intervento, da ultimo uomo, su una ripartenza dei padroni di casa che sembrava non avesse nulla d’irrimediabile.
IL QUALE GATTARI avrebbe poi fallito (-), a metà del recupero finale, l’occasione propizia per riaprire il match.
COSI’ COM’ERA ACCADUTO al solito inconcludente Allegretti pochi minuti prima.
TRAUMATIZZANTE(—), SUL PIANO TATTICO, IL SOLLECITO VANTAGGIO DELLA SQUADRA DI GRAZIANI. Al di là dell’ovvio fastidio, per la Rata, di trovarsi di fronte ad un percorso in salita.
E’ STATO INFATTI IMPROVVISAMENTE STRAVOLTO IL CANOVACCIO DELLA PARTITA (-), verosimilmente immaginato da Giunti nella consueta impostazione a linee strette fra retroguardia e centro campo, e sul contropiede offensivo corroborato dall’impiego a pieno titolo di Petrilli.
LA MACERATESE, AL CONTRARIO, HA DOVUTO FARSI CARICO della rincorsa e quindi dell’onere di una impostazione dell’incontro tutt’affatto diversa (-).
COMPITO CHE SAPPIAMO INDIGESTO (-) per il suo Dna. Per di più con Quadri assente.
FORFAIT LANCINANTE (-) ANCHE per i diversi tiri franchi fruiti dalla Maceratese dal limite dell’area mantovana e la caterva di corner del primo tempo. Tutti puntualmente sbagliati dai sostituti.
IO QUADRI l’avrei fatto giocare perfino zoppo, per sfruttare tutta quella manna che stava piovendo dal cielo.
MA E’ INUTILE PIANGERE SUL LATTE VERSATO. “Adesso come prima sappiamo che bisogna lottare sino all’ultimo minuto”, ha liquidato i commenti Giusti (+) in sala stampa.
LA DISTANZA DAI PLAY OUT si è ridotta da sette a cinque punti (-), data per scontata la penalizzazione per il mancato pagamento degli ultimi stipendi.
INCOMBE UN DUPLICE TURNO CASALINGO contro il Gubbio dell’ex Magi (particolarmente attrezzato per le trasferte: ne ha vinte 6 su 14) e la big Reggiana. Potrebbe essere decisivo.
IO SONO CERTO che la Rata l’affronterà con il massimo dell’impegno (+++).
PURTROPPO NON NUTRO LA MEDESIMA SICUREZZA sulla Società(-). Negli ultimi giorni mi è sembrata – se possibile – ancora più fragile ed incerta.
CONTINUA A SOTTRARSI AL CONFRONTO PUBBLICO CON LA CITTADINANZA(-), indispensabile per capire la reale situazione attraversata dal calcio biancorosso.
SI E’ DI NUOVO RIFUGIATA dietro l’emissione di un comunicato autoreferenziale, che ha l’originalità di clonare il format di questa rubrica senza però segni algebrici negativi. Eppure opportuni.
IL QUALE RIPERCORRE PASSAGGI ormai conosciuti a memoria (-). Con: (a) una lettura buonista dell’impegno economico sul mercato invernale; (b) assicurazioni generiche sulla previsione della nuova scadenza – prossima metà di marzo – per il versamento degli stipendi; (c) un’interpretazione quanto meno singolare per quanto concerne l’impiego di “…una parte importante delle proprie RISORSE per garantire la nuova ed INATTESA fidejussione. A tal proposito mi permetto di ricordare che, da settimane, lo staff biancorosso si era attivato nella sostituzione della garanzia di firma della precedente gestione, esauritasi ai primi giorni dello scorso mese di dicembre (chi non rammenta gli approcci con banche/compagnie di assicurazione di un Paese dell’est europeo e poi della Svezia?). Inoltre il titolo, grazie all’intervento in extremis della Lega Pro(+), non ha comportato alcuna controgaranzia in denaro ed il costo delle conseguenti commissioni è stato limitato a circa 6000 euro. Ritengo non insopportabile per un club professionistico.
RINVIATI AD UNA PROSSIMA COMUNICAZIONE ALLA CITTA’, da parte di un noto studio legale maceratese, i chiarimenti relativi alla problematica dei debiti che sarebbero emersi dopo il passaggio di proprietà della Maceratese dalla dottoressa Tardella a Spalletta.
ANCHE QUESTI DA VALUTARE CON ATTENZIONE al momento opportuno. Che potrebbe coincidere con l’esito (3 marzo) dell’escussione della fidejussione a suo tempo rilasciata da Spalletta all’ex presidentessa.
INVECE IMPORTANTE LA CONFERMA (+) delle trattative in corso fra la Maceratese ed un gruppo d’imprenditori (romani), che sarebbero disposti ad acquistare le quote di controllo del capitale della società biancorossa.
NOTIZIA che “Somma Algebrica” ha recentemente anticipato.
E’ AUSPICABILE che vadano a buon fine (+).
GLI SCENARI ALTERNATIVI, senza pensare al peggio, inevitabilmente collocherebbero il sindaco di Macerata e la tifoseria nel ruolo di primi attori.
SU RICHIESTA della Maceratese stessa. Ecco perché la chiarezza è d’obbligo.
BISOGNA COMUNQUE FARE IN FRETTA(+). I biancorossi sono infatti intenzionati ad avviare la procedura della messa in mora della Rata per la difesa dei propri diritti. Domani pomeriggio, prima dell’inizio degli allenamenti in preparazione del match con il Gubbio, s’incontreranno con l’avvocato Calcagno, vice presidente dell’Associazione Nazionale Calciatori, per fare il punto della situazione.
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L’imprenditore romano (così come quello svizzero o siciliano o proveniente da qualsiasi parte del mondo che non sia il nostro territorio) verrà qui solo per farsi i c…i propri. Probabilmente nel fondo del barile c’è rimasto ancora qualcosa da raschiare. Poi arrivederci e grazie. Oramai la situazione è chiara, anzi chiarissima. Poi c’è chi vuole capirla e chi proprio non la vuole capire. Ci hanno rivestito di menzogne, hanno gettato costantemente fumo negli occhi della tifoseria e della città illudendo quasi tutti. Adesso però non è il momento di perdere tempo nel tentativo di capire quale percentuale di colpa sia ascrivibile a Tizio o a Caio. Siamo su di una nave che sta affondando e l’unico pensiero deve essere quello di far scendere in mare le scialuppe di salvataggio, non quello di capire se la colpa del naufragio è del capitano o del suo vice per stabilire se prendere a schiaffi l’uno o l’altro. Enrico ha scritto tante cose giuste ed una somma verità: la palla adesso deve passare al Sindaco ed ai tifosi. Questi ultimi debbono necessariamente riattivarsi come nel 2008 quando riuscirono a dare una grossa mano alla Maceratese di Ulissi che era allo sbando; il primo deve prendere in mano la situazione, pretendere chiarezza (illuminante l’articolo di ieri pubblicato dal Carlino) e mettere spalle al muro l’attuale proprietà (magari facendosi aiutare da Massimo Paci che, avendo in mano il 5% delle quote societarie, può dire come effettivamente stanno le cose) per poi far ricorso a tutti i suoi contatti nel mondo delle imprese locali e convincerli a prendere in mano la gestione della Rata. In questa impresa dovrebbe avere il pieno, totale, incondizionato appoggio di tutto il Consiglio Comunale senza distinzioni di sorta e di colore. Un appoggio anche da parte di quei consiglieri che non seguono la Rata o che ritengono che la stessa sia affare esclusivo di “malati” pallonari. Ovviamente Spalletta – che continuo a reputare una persona completamente al di fuori dell’ambiente calcistico trovatasi a gestire una cosa molto più complessa di come se l’aspettava – se ne dovrebbe tornare in Svizzera senza chiedere nulla in cambio e mollare tutto. Ma non ai romani, sia chiaro, solo ad un gruppo di 7/8 imprenditori locali animati dalla voglia di rianimare la Maceratese. Se questi ci sono, bene. Altrimenti è meglio lasciar perdere: la gente di fuori ha sempre e solo fatto i c…i propri. Le sole persone che hanno fatto il bene della Maceratese sono maceratesi.
ma l’aministrazione comunale che fa???? dopo aver investito 800 mila euro (cosi si dice)per la messa a norma dell ‘helvia recina soldi nostri…..per ripartire dalla terza categoria….non sarebbe stato il caso di vigilare sulla vendita della maceratese a persone piu’ affidabili.Per non parlare poi dell’assenza di parcheggio allo stadio per ospitare quello scempio di pallone.bohhhhh
Dopo quello che è successo a noi di Civitanova negli ultimi 5 anni, avreste dovuto intuirlo e fermarlo prima che succedesse.
Anche perché quello che si sa’ oggi lo si conosceva anche a novembre.
La politica risolverà il problema?Ci credo poco…Non riescono a risolvere cose molto più banali.
D’accordo con Savi:chi compra da loschi non può offrire fiducia maggiore.
HELVIA DI RICINO
La partita
Risultato assolutamente bugiardo dal momento che due gol sono nati da clamorosi errori arbitrali che alcuni commentatori faziosi non vogliono ammettere.
Primo gol: rata in attacco 3 contro uno con palla a Petrilli che viene scaraventato a terra, lungo lancio che raggiunge un mantovano in netto fuorigioco, cross e gol.
Secondo gol: punizione dal limite, palla schizzata di testa al centro dove il fermo immagine coglie ben tre mantovani in netto fuorigioco e uno di questi segna.
Per sincerarsi di quanto ho descritto basta prendere le immagini di ETV e visonarle attentamente.
Situazione societaria
Da alcuni commenti comparsi su CM anche di persone autorevoli ho la sensazione che si voglia addossare la colpa del disastro a Spalletta che non ha la forza di portare avanti la baracca.
Prezzo di vendita 750 mila euro, vengono tolti 350 mila euro di debiti riconosciuti, Restano 400 mila euro. 150 vengono versati all’atto e 250 da versare entro gennaio garantiti da una fidejussione.
Spalletta prendendo in mano la società dice che i debiti dichiarati sono molto maggiori. Questo è il punto focale da chiarire anche perchè la venditrice non risponde ufficialmente a queste accuse. Per poter stabilire chi è l’assassino è necessario sapere come stanno le cose e poi processare il colpevole.
Attaccare Spalletta, sicuramente ingenuo e tradito da alcuni compagni di cordata, non mi sembra giusto.
Ripeto, alcuni articoli, mi sembrano proprio che vogliano difendere la vecchia società quando sappiamo tutti che di debiti ne ha lasciati una marea.
Rischiavamo di non giocare con il Padova perchè l’ambulanza aveva un credito notevole arretrato, fornitori non pagati, allenatori non pagati etc.
Non sapendo chi ha ragione non posso giudicare come fa qualcuno ma una colpa è sicuramente imputabile alla Tardella: non ha mantenuto la promessa di vendere ad una persona affidabile!!!
Problemi fidejussioni
La fidejussione il lega è a posto come sono state giudicate in ordine tutte quelle delle altre società che avevano contratto con la società fallita.
La fidejussione che deve essere ancora esaminata e verificata è quella che Spalletta ha rilasciato alla Tardella per la seconda parte del pagamento. Preciso quanto sopra perchè qualcuno vuole mettere ancora in discussione la fidejussione in lega.
Prospettive
Difficile fare pronostici. O Spalletta ritrova gli alleati che forse Bargagna gli aveva promesso o si va verso il fallimento.
La sorpresa sarebbe la fidejussione taroccata e allora la Tardella potrebbe ritornare in possesso della società.
Un caos che la città e gli sportivi non meritavano.
Finalmente più spazio per il Museo del Cavalier Prato. In mancanza di un maggiordomo, come assassino io controllerei più da vicino il custode del campo sportivo. Ha una faccia che non mi piace!
scusate ma non capisco una cosa…che colpe avrebbe la tardella??? perche’ da fonti vicine all’ex presidente quei debiti che Spalletta sembra far cadere dal cielo erano ricompresi nel totale da pagare e sembra che fino ad ora delle cifre pattuite la tardella abbia visto molto meno di quanto pattuito per la vendita.Peraltro se i veri pagatori si sono tirati indietro con Bargagna dopo aver acquistato la sportiva la presidentessa non credo che possa essere tacciata di alcunche’.Spalletta sta’ facendo ed ha fatto la figura dello sprovveduto e gli stessi giocatori sono assolutamente certi che non verra’ loro corrisposto alcunche’ nonostante le raccomandazioni di rito.
Cerasani, allora non hai capito. Spalletta accusa la Tardella di aver denunciato un importo di debiti inferiori a quelli in realtà riscontrati e scalati dall’importo di acquisto (350 mila euro) Avrebbe cioè presentato una contabilità non autentica. E’ questo l’inghippo ed è questo che deve essere chiarito.
ma che PENA ! Tutto ci si poreva aspettare meno che questa ibrida situazione ! Ora abbondano le chiacchiere anche perche’ siamo sotto carnevale e ogni cazz..a vale. Forza chi piu’ ne ha piu’ ne metta ! La verita’ e credo la piu’ seria e’ che anche il CALCIO, dopo l’INGLORIOSA FINE Della LUBE, sta morendo ! Ma per finire una domanda ? Una volta si raccontava a Macerata durante il dominio della Tardella che un certo imprenditore chiamato CANIN aveva seria intenzione di comprare la maceratese ma la presidentessa TARDELLA non la prese in seria considerazione ! Come mai ? Si e’ preferito andare a pescare proprio in Svizzera !!!!!!!!!!!!!
Carlo,allora mesi di sudate verifiche estive,nonchè autunnali ,in diversi studi legali e commerciali della città non sarebbero stati sufficienti ad identificare entità e contenuti dei debiti pregressi?
Per altro Spalletta mi ha più volte personalmente confidato la sua tranquillità dal momento che li poteva scalare dal residuo cash.
Carlo, Tardella risponderà quando Spalletta chiarirà in cosa consistono questi “nuovi” debiti. Finora ha parlato solo del campo di Collevario, cioè di una cosa sula quale non è stata emessa ancora nessuna sentenza, quindi l’unico esempio che ha fatto è una palese cazzata. Se tu vieni da me e mi dici che ti debbo dei soldi, la prima che devi fare è spiegarmi perché. spiegarmi il motivo per cui io ti sono debitore. Non sono certo io a dovermi giustificare per primo. O no? In secondo luogo, visto che i debiti erano già scalati dalla quota di acquisto della società, perché non sono stati pagati? Qui non si pagano né debiti, né stipendi. Questa è la sola verità.
Enrico, è necessario sapere chi bara. Fino a che non si sa chi ha ragione non si può giudicare. Comunque la triste verità è che non abbiamo scampo e la Tardella, anche se avesse ragione, ha sbagliato acquirente ed è corresponsabile di questa scelta.
Se ama veramente la città e la rata, dovrebbe riprendere in mano la situazione e sistemare tutto. Ha la forza economica per poterlo fare, altrimenti non abbiamo scampo!!! Guadagnerebbe un sacco di punti.
Dobbiamo ringraziare il simpaticone di Macerata che ha fatto bloccare i contributi. Non poteva cercare un’altra strada e perchè non l’ha fatto quando c’era la Tardella? vedete ci sono tanti punti interrogativi da chiarire.
Io ne ho le scatole piene. Ho vissuto questi momenti diverse volte e dico basta!!!!
Oltre alla questione di Collevario,si sta profilando all’immediato orizzonte anche quella dei premi di preparazione.Che potrebbe rivelarsi un autentico “giallo”.
Per Carlo Valentini
Filogovernativo fino all’eccesso (e pensare che era altrettanto filogovernativo quando regnava la Tardella, che ora sta invece accusando), l’amico Carlo nega anche l’evidenza, aggrappandosi ancora una volta al tormentone dei debiti sopraggiunti ed inattesi.
Carlo però dimentica che questo tormentone è facilmente risolvibile: Spalletta o i suoi avvocati dicano quali sono questi debiti e chiariscano il motivo per cui, senza fare tanta confusione, non hanno semplicemente provveduto a scalarli dal cash ancora dovuto alla Tardella. Magari nell’occasione potrebbero anche dire quali e quanti sono i debiti che la gestione Spalletta ha personalmente accumulato dal novembre 2016 ad oggi.
Un’ultima cosa (così rispondo anche a Marco Cortellucci, che è intervenuto con un commento all’articolo a mia firma): qui non si tratta di attribuire colpe, si tratta di capire per quali reali motivi Spalletta si è presentato a Macerata e com’è esattamente la situazione attuale, anche per consentire all’Amm.ne Com.le e all’imprenditoria locale di buona volontà di trovare una qualche via d’uscita.
Valentini la Tardella non puo’ essere responsabile di una cosa di cui non era a conoscenza oppure no secondo lei??? Se io firmo un contratto dopo che i miei legali hanno constatato che e’ tutto regolare ma poi la cosa si complica perche ‘(un esempio e’ sotto gli occhi di tutti e si chiama MILAN) la parte acquirente e’ inadempiente o ritarda nei pagamenti perche’ non riesce a trovare la liquidita’ promessa di chi e’ la colpa??? La storia dei debiti sembra essere come le dichiarazioni fatte su nacciariti quando lui non e’ voluto rientrare nella societa’.dichiarazioni che hanno costretto il professionista jesino a dover emettere una nota per contestare quanto affermato da Spalletta.Peraltro la tardella attualmente rischia di rivedersi piombare tra le mani proprio la Rata…Peraltro come afferma Bonnarito,basta tagliare la testa al toro…dire quali sarebbero questi debiti non inseriti:ma la cosa che dsovrebbe far pensare e’ un altra.Ci avete fatto caso che ne i legali ne la stessa Tardella si sono sognati di rintuzzare le affermazioni del signor svizzero??? forse sapendo che sono tutte cavolate e che si sta’ cmportando come i bambini piccoli accusando persone a destra ed a manca non sapendo come uscire da tale situazione???E magari si stanno preparando per ricorrere tramite vie legali oppure attendono come noi,al momento invano di conoscere tali debiti…
di fatto una persona che si autodefinisce seria non sarebbe ne sparita ne si renderebbe irraggiungibile ma direbbe esattamente come stanno le cose…oppure no?
RATA TRA CRISI SOCIETARIA E FLOP AGONISTICI
No, Scattolini, non farò dell’ironia sulla sua tesi che la Rata “non ha giocato male” a Mantova. Lascio rispondere da “Tuttolegapro”, una sorta di sito istituzionale della terza serie. Il più seguito e spesso portato dai commentatori di CM ad esempio di obiettività. Leggiamo cosa scrive sulla prestazione della Rata nella trasferta di Mantova: “Match da dimenticare per gli uomini di mister Giunti, tutti sotto tono. Col Fano era andata bene, con una prestazione altrettanto appannata. Stavolta però non ci sono giustificazioni. BOCCIATURA TOTALE. Gara senza appello per i marchigiani, mai veramente in partita. Ci sarà molto da lavorare in settimana perchè la squadra è in netto calo. SPAESATI”. Commento più che eloquente a cui c’è poco da aggiungere semmai una domanda. Se a Mantova giocando bene la Rata ne ha beccati 3, giocando male avrebbe fatto cla fine del Bassano a Pordenone? Parla l’evidenza dei fatti, a nulla serve inventarsi fantomatiche testimonianze. Riguardo alla crisi societaria, mi ritrovo nelle analisi sopra esposte di Bommarito (i suoi pezzi potrebbero figurare a buon diritto in settimanali d’inchiesta come “L’Espresso”), del “tardelliano” Savi e con i dubbi espressi da Ceresani. Qui non è questione di “debiti imprevisti” non vengono saldati nemmeno quelli sottoscritti davanti al notaio (270 mila euro alla vecchia proprietà, che ha attivato la fideiussione) o quelli verso il Comune (frutto di una convenzione in essere). I debitori che hanno pignorato i fondi alla Lega avevano documenti per agire (quindi poste iscritte in bilancio e note alla dirigenza) e si potrebbe continuare. Ostacola la chiarezza non dichiarare esplicitamente quali sono i “debiti fuori bilancio” e sfuggire il confronto con la città. Quando si rilascia un cominicato stampa, come ha fatto la società nei giorni scorsi, lo firma il presidente e non genericamente “la dirigenza”. Quanto a dichiarazioni, curiore quelle del DS Benassi che rivendica alla nuova dirigenza di aver portato la Rata “a 8 punti dalla zona play-out” (semmai merito dei giocatori: non si può richiamarne la professionalità tenendoli da 5 mesi senza stipendio). Sempre Benassi sostiene che a gennaio si potessero acquistare solo atleti “svincolati, senza preparazione”. Altre società come il Mantova (in sella da metà gennaio 2017) nell’ultima settimana hanno messo a segno colpi importanti. Girano molti dubbi intorno alla nuova proprietà, a cui non deve essere andata in porto qualche operazione programmata. Comunque impossibile difendere, senza sfociare nel patologico, soggetti di cui si dubita dell’affidabilità. La situazione non è piacevole (penalizzazione sicura) e per la squadra, che ieri ha incontrato i vertici dell’Assocalciatori (il presidente si ritrova un sindacalista in squadra), saranno decisivi i prossimi match casalinghi con Gubbio e Reggiana. Se non si riprenderà (mantenendo il trend recente: 3 gare 1 punto) il burrone è vicino. A poco serve “fantasticare” ipotetiche cordate romane (un commentatore aveva riferito l’interesse della famiglia Sensi: da Mariella a Rosella) o locali che mai si sono viste, lo spettro dei “dilettanti” è dietro l’angolo.
Io ho visto la partita e non sono d’accordo con il commento di “Tuttolegapro”, che non è certamente vangelo e che mi sembra influenzato dal risultato, dovuto ad episodi e non al gioco. Dopo aver rivisto il film della partita su Sportube sono ancora più convinto che i primi due goals del Mantova siano stati originati da azioni irregolari (nel primo Petrilli è stato letteralmente travolto da dietro al limite dell’area del Mantova, senza che l’arbitro intervenisse consentendo la ripartenza dei Virgiliani, mentre nel secondo
vi erano almeno due giocatori in fuorigioco attivo)-
Si è trattato, pertanto, di errori arbitrali determinanti ai fini del risultato.
A ciò aggiungasi la cronica sterilità dell’attacco per la mancanza di un vero attaccante di categoria.
Tuttavia ogni partita ha la sua storia e sperare è lecito.
Per la Società attendiamo sviluppi prima di emettere sentenze definitive.
Caro Rita,io sono convinto che Caporaletti-il quale sicuramente mastica calcio-sia stato il primo a capire che la Maceratese non ha giocato male a Mantova,pur difettando di continuità e con la solita inefficacia offensiva.Il suo…peccato originale(idiosincrasia biancorossa)però gli impedirà sempre serenità di giudizio.
Ma queste sono bazzecole.Quello che ho anticipato nelle settimane scorse sta purtroppo accadendo a livello societario(speriamo non di squadra).Addirittura con toni ed accenti più esasperati del previsto.Ai prossimi giorni.