di Enrico Maria Scattolini
POCO AL DI SOPRA DI QUOTA 40, c’è la sospirata salvezza (+).
LA RATA, ieri contro il Gubbio (leggi l’articolo), ha confermato di poterla raggiungere (+). Malgrado il pesante handicap dei tre punti di penalizzazione (uno in itinere)
NE AVREBBE L’ASSOLUTA GARANZIA (+) se disponesse di un attacco appena sufficiente.
BEN DIVERSE (-) LE ATTESE collegate al comportamento della società biancorossa.
CHE RESTA IMPERSCRUTABILE NELLA COMUNICAZIONE (-). Pure ieri pomeriggio tutti i componenti del suo faraonico staff hanno rigorosamente evitato il contatto con la sala stampa, nonostante la rappresentanza di vertice fotografata in tribuna, all’Helvia Recina, attorno a Spalletta. Di nuovo al di qua delle Alpi nonostante qualche serpeggiante sospetto di latitanza.
L’UNICA COSA CERTA sono le carte bollate, come previsto (-).
SCOMMETTO che non sono finite (-).
I GIOCATORI RESTANO PERO’ CONCENTRATI SUL CAMPO (+), forse anche troppo. Nel senso che i tanti errori di mira di domenica possono essere l’effetto dell’ansia di prestazione. Conclusione arrembante. Liberatoria.
PAGATI A CARO PREZZO perché Volpe (+++), il poco più che ventenne portiere egubino, non ha perdonato sbavature; per poi metterci miracolosamente del suo nelle occasioni più insidiose a rischio della sua porta.
LA MISERIA (-) RAGGRANELLATA nel mese di febbraio (un punto in quattro partite) ed il successivo pareggio con il Gubbio, in rapporto al concomitante risveglio in fondo alla classifica di Modena, Mantova e Forlì, hanno più che dimezzato il vantaggio in precedenza capitalizzato dalla Rata con l’esplosiva serie di imprese esterne. La zona play-out si è così pericolosamente riavvicinata.
QUESTO dicono i numeri (-).
LETTURA PER ALTRO LOGICA (+), conseguenza di un’altra coincidenza. Anche questa di segno negativo per i “pistacoppi”. La cui dirigenza in pratica ha rinunciato al mercato invernale – salvo l’arrivo di Sabato – nel momento in cui i suddetti competitors si sono invece notevolmente irrobustiti.
IL CALCIO NON SARA’ UNA SCIENZA ESATTA, ma certi rapporti di causa/effetto non possono non essere condizionanti (-).
IL CALCIO PERO’ NON E’ SOLTANTO TECNICA. Vive di impulsi emotivi, di volontà di lottare, di spirito di sacrificio e grande condizione atletica. Qualità fondamentali che ho ammirato contro il Gubbio (+++).
CHE HANNO FATTO TREMARE MAGI, il quale, alla sua conclusione, ha definito il match di “grossa sofferenza per me ed i miei ragazzi”. Riconoscendo (+) i meriti dei biancorossi ed il loro buon diritto al successo.
HA ANCHE VOLUTO GIUSTIFICARE la modesta prestazione della sua squadra con la particolare fase di preparazione che sta attraversando, ora che il primario obiettivo della salvezza è stato raggiunto (+).
IL SUO PROGRAMMA PREVEDE UN RUOLO IMPORTANTE NEI PLAY OFF, “…per giocarceli sino in fondo – ha pianificato -. Quindi stiamo effettuando allenamenti che dovrebbero dare continuità, magari a discapito della brillantezza”.
DALLA CONOSCENZA DIRETTA DELL’ “INVINCIBILE”(+++), ricavo due considerazioni. La prima: lui probabilmente punta alla terza promozione consecutiva. La seconda: la sua ambizione potrebbe andare a beneficio della Maceratese.
PERCHE’ UN GUBBIO PIMPANTE (+) potrebbe sottrarre punti preziosi a diversi avversari diretti dei biancorossi che dovrà incontrare. In casa: Ancona, Fano, Mantova e Modena; in trasferta Teramo e Santarcangelo.
Il presidente Spalletta (a destra) ieri in tribuna. Al suo fianco il Dg Caira, in alto il direttore organizzativo Loschiavo
PENSATE!: Magi che contribuisce a mantenere la Rata fra i professionisti dopo avercela portata allo scadere di mezzo secolo di purgatorio.
LUI – lo ha ricordato ieri sera – che ha “deciso di allenare solo per le insistenze e le pressioni della Maceratese”.
IO HO PRECISATO: “…della Tardella”. Le vogliamo riconoscere almeno questo?
CON L’EX PRESIDENTESSA, inevitabilmente si ritorna ai problemi della dirigenza.
SUI QUALI stavolta non vorrei avventurarmi. In attesa dei prossimi accadimenti che saranno sicuramente di natura privatistica (risultato dell’escussione della fidejussione rilasciata da Spalletta alla dottoressa Tardella), ma che potrebbero anche aprire un orizzonte di serenità per recentissimi approcci del presidente con un industriale del circondario che sarebbe disponibile a dare una mano (+).
PERO’ UNA COSA MI PREME SOTTOLINEARE. Ed è questa. Al di là delle effettive responsabilità degli attuali protagonisti, non mi sembra giusto attribuirle a priori tutte a chi (Tardella) qualcosa ha sicuramente fatto a vantaggio del calcio domestico ed assolvere chi (Spalletta) ha varcato da pochi mesi gli italici confini con tante promesse – l’ultima è il pagamento a breve di una mensilità – e scarsi investimenti.
SARA’ LA MAGISTRATURA A VALUTARE E DECIDERE, perché ormai a questo punto siamo.
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Caro Enrico, attendo il tuo articolo con ansia ogni lunedì. Per chi sa leggere tra le righe è un nettare, un rosolio. Non so chi sia questo industriale del circondario, mi auguro che ci sia davvero e che, soprattutto, abbia voglia di avvicinarsi alla Maceratese per dare una mano ad una società in cui, più che parlare di calcio, si parla di carte bollate e di debiti. Prendo atto che l’opinione pubblica è oramai schierata con l’attuale proprietà e contro quella passata. Ieri ho ascoltato cori provenienti dalla curva che mi hanno fatto venire la pelle d’oca. Di sdegno, ovviamente, non di emozione come invece era (quasi) sempre avvenuto in passato. Due anni fa i tifosi della Samb esposero uno striscione vergognoso, noi ieri ci siamo abbassati a quello stesso livello. E’un’omofobia che non sopporto e, francamente, pensavo (sbagliando) che non ci riguardasse. Poi mi piacerebbe che qualcuno mi spiegasse i cori contro Nascimbeni. E’una famiglia che ha fatto solo il bene della Rata, che ha aiutato la Maceratese da sempre. Il punto riconquistato con le loro battaglie legali non vale nulla? O vale di più quello perso perché non sono stati pagati gli stipendi accampando scuse assurde per giustificare tale mancato pagamento? Ho apprezzato molto il passaggio del tuo articolo in cui scrivi che è incomprensibile attribuire tutte le responsabilità a chi ha fatto molto per la Maceratese e assolvere, nel contempo, chi è arrivato da poco. Però temo che anche questa tua considerazione cadrà nel vuoto, quello stesso vuoto che è tipico di chi, piuttosto che affrontare le questioni complesse, preferisce semplificarle e comportarsi di conseguenza.
Sig savi, tra il punto guadagnato dagli avvocati ed il punto perso per mancati pagamenti degli stipendi ne mancano sempre due , che oramai sono passati nel dimenticatoio , anche essi che ci sono stati regalati dalla lega per altri mancati pagamenti. Giusto sbagliato…i punti sono stati ugualmente tolti
SCATTOLINI “ROMANTICO” SOGNATORE, SMEMORATO?
Pochi commenti questa settimana alla rubrica di Scattolini, mancano anche i più assidui. Sarà il pareggio a reti bianche della Rata (che aumenta a 4 le gare senza vittorie) in casa con il Gubbio, mentre i biancorossi avrebbero bisogno di dare consistenza alla classifica. Sarà la difficile situazione societaria con giocatori senza stipendio da 5 mesi (promessi dalla dirigenza per questa settimana, ma non sono arrivati). C’è un passo della rubrica “strappalacrime”, in cui Enrico Maria – inguaribile romantico – si abbandona al sogno. Lo riporto, per delizia dei lettori: “Dalla conoscenza diretta dell'”invincibile” (mister Magi, ndr), ricavo due considerazioni. La prima: lui probabilmente punta alla terza promozione consecutiva. La seconda: la sua ambizione potrebbe andare a beneficio della Maceratese. Perchè un Gubbio pimpante potrebbe sottrarre punti preziosi a diversi avversari diretti dei biancorossi che dovrà incontrare. In casa: Ancona, Fano, Mantova e Modena; in trasferta: Teramo e Santarcangelo (ha addirittura consultato il calendario, ndr). Pensate: Magi che contribuisce a mantenere la Rata fra i professionisti dopo avercela portata allo scadere di mezzo secolo di purgatorio”. Una pagina degna del De Amicis de: “Dagli Appennini alle Ande” (in questo caso dall’Appennino all’Appennino, umbro-marchigiano). Una Rata salva per propri meriti o con l'”aiutino” dell’ex Magi. Tecnico che se avesse avuto tali intenzioni, poteva cominciare a dimostrarle nel confronto di domenica scorsa. Sulle “velleità” di promozione del Gubbio c’è da sorridere, date le forze in campo: Cremonese, Alessandria e Livorno (Girone A); Venezia, Parma e Padova (Girone B); Lecce, Foggia e Matera (Girone C). Immerso nel “fumo dei sogni” delle fortune (con “spintarella”) della Rata, Enrico Maria dimentica l'”arrosto”, la sostanza dell’intervento di Magi. Messo in rilievo da tutte le testate, meno CM che ne fa solo cenno nel servizio sulla partita. Per obiettività di informazione, riporto le parole di mister Magi, che affondano il “dito nella piaga” della situazione della Rata: “Non sono sono sorpreso della situazione societaria che sta attraversando la Maceratese, non mi stupisce, ma sono molto dispiaciuto. Ricordo l’entusiasmo di questa città quando è ritornata in Lega Pro, però è stato (tempo passato, ndr) troppo breve il periodo di Serie C fatta in una certa maniera. Purtroppo oggi nel calcio se non programmi fai fatica, a Gubbio stiamo facendo un campionato importante e bello. Si può fare calcio anche guardando i conti. Otto o nove giocatori del Gubbio di quest’anno sono quelli che hanno vinto il campionato di Serie D, siamo sesti e già salvi. Se c’è programmazione e fiducia nelle persone si può fare calcio anche senza sperperare soldi”. Dichiarazioni che si può permettere il tecnico di una società salva con 10 giornate di anticipo “senza sperperare soldi”. Opposti i “problemi” della Rata che, senza mai programmazione, naviga “penalizzata” in bassa classifica confidando per salvarsi, come fa Scattolini, nella buona sorte o in “aiuti amici”. Nella vita, come nello sport, è bene contare sulle proprie forze, tale è l’insegnamento che ho ricevuto e che sento di dare.