Il ricercatore Sandro Romanzetti,
studia il cervello ad Acquisgrana:
“Mi sento cittadino europeo”

MACERATESI NEL MONDO/49esima puntata - Il fisico, ed ex campione di baseball a Macerata, ha lavorato in Germania al Forschungszentrum Jülich come scienziato in un progetto neuroscientifico ed ora studia le malattie neurodegenerative

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Sandro Romanzetti

Sandro Romanzetti

di Maria Cristina Pasquali

In Germania dal 2001 Sandro Romanzetti è un fisico maceratese che ha deciso di vivere ad Aachen per intenderci la vecchia Acquisgrana. 

Sono partito nel 2001 per un progetto di ricerca suggeritomi da un collega di sei mesi al Forschungszentrum di Jülich, uno dei centri di ricerca multidisciplinari più grandi al mondo, nei pressi di Aachen. All’epoca non ero intenzionato a rimanere in Germania. Tuttavia il progetto mi aveva appassionato così decisi di rinnovare la mia permanenza per altri sei mesi anche perchè centri di ricerca di questo livello, che concentrano grandi risorse di denaro ed esperti di fama mondiale ce ne sono davvero pochi al mondo.

Conferenza_PSMR2013_group pictureQuale e stata la sua vita precedente a Macerata ?

Non vorrei dare alla mi scelta di rimanere in Germania un connotato di discontinuità come la sua domanda cerca di implicare. Mi sono laureato in Fisica a Bologna nel 1995. Dopo aver svolto il servizio militare nel reparto speciale Atleti nel 1996, a gennaio del 2001 ho conseguito il titolo di dottore in ricerca in Biochimica e Biofisica alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’università di Ancona. Macerata è la mia città di origine e lì ho le mia radici. Anche sportivamente sono molto legato a Macerata perché ho avuto la fortuna di far parte di una delle squadre di Baseball di maggior successo. Insieme a mio fratello Marco, uno dei migliori giocatori mai usciti dal vivaio, abbiamo disputato diversi campionati di serie A e B. Ora anche lui non vive più a Macerata. Culturalmente parlando, invece, sono cresciuto essenzialmente fuori Macerata. La mia carriera accademica ha contribuito molto a questo. Infatti, è stato soprattutto grazie al mio dottorato di ricerca che ho avuto l’opportunità di trascorrere alcuni periodi relativamente lunghi all’estero e di conoscere molti colleghi stranieri. Credo che questo sia stato un punto fondamentale che mi abbia consentito di maturare molto, dovendomi adattare sempre a nuove situazioni. All’epoca non avevo comunque in mente di trasferirmi all’estero, tantomeno in Germania.

Clinica AachenCome ha deciso poi di restare in Germania?

Già dopo pochi giorni di permanenza in Germania mi sono reso conto delle opportunità che il centro di ricerca mi offriva per svolgere attività di ricerca di altissimo livello. Il mio contratto, inizialmente a termine, dopo alcuni rinnovi, si è trasformato in posto fisso. Fino all’anno scorso  tramite risonanza magnetica. Inoltre, nel frattempo ho conosciuto la mia futura moglie. Dunque anche per motivi sentimentali ho deciso di stabilirmi da queste parti. Ora siamo sposati ed abbiamo un bambino bellissimo, Giorgio.

Cattedrale Aachen

Cattedrale Aachen

Il matrimonio con una persona tedesca ha contribuito a facilitare il suo inserimento?

Sì, perchè nel centro di ricerca ero prevalentemente a contatto con colleghi di varie nazionalità e quindi non avevo bisogno di imparare il tedesco. Anche con mia moglie inizialmente parlavamo in inglese, ma poi, a poco a poco ho appreso la sua lingua. Ciò ha naturalmente facilitato la mia integrazione, anche se io, per formazione, mi sento essenzialmente un cittadino europeo.

Ed ora di che cosa si occupa?

L’anno scorso a dicembre ho deciso di lasciare il precedente posto di lavoro per trasferirmi nella clinica universitaria di Aachen, una tra le dieci più prestigiose università tedesche. Mi occupo dello studio di malattie neurodegenerative come per esempio l’Alzheimer, il morbo di Parkinson, la malattia di Huntington ed altre malattie rare, attraverso la risonanza magnetica. Effettuiamo i nostri studi su pazienti provenienti da tutta Europa.

Forschungszentrum JuelichImmagino che la ricerca crei occasioni di viaggio…

Sì, negli ultimi dieci anni ho partecipato regolarmente a convegni di ricerca in varie parti del mondo. Australia, Giappone, Canada, Stati Uniti. Uno degli aspetti fondamentali della ricerca è la conoscenza di altri ricercatori e lo scambio di dati sperimentali. Dunque il mio lavoro mi offre anche varie opportunità di spostamento per cui, quando abbiamo tempo libero amiamo molto rilassarci in famiglia piuttosto che accumulare stress con altri viaggi.

Aachen  1Come trascorre il suo tempo libero?

Da quando è nato mio figlio, circa un anno e mezzo fa, cerco di trascorre la maggior parte del mio tempo libero con lui. Nel tempo che mi rimane nel fine settimana mi dedico al tennis come maestro allenatore e questa attività mi da molta soddisfazione.

In generale nota delle differenze fra le abitudini di vita tedesche e quelle italiane o marchigiane?

I ritmi della tipica vita familiare italiana, specie nella provincia, sono molto strutturati attorno ai pasti, qui invece non sono così importanti. Al contrario, il tipico tedesco ama molto programmare con cura le proprie attività. Per esempio non è affatto usuale andare a trovare una persona in modo spontaneo. A differenza dell’Italia, però, dove sono i giovani ad uscire durante il fine settimana, qui la sera tutti escono senza distinzione di età anche nei locali e nei pub. Un’altra differenza e che la moglie tedesca può mantenere il suo cognome o prendere solo quello del marito. Nel mio caso mia moglie ha scelto il mio perché le piaceva di più. Per il resto, la vita in Europa è ormai molto simile dappertutto. I servizi pubblici, comunque, sono molto più efficienti nei paesi nordici che in Italia.

220px-Turelure-Lieschen,_Brunnen,_AachenIl sistema tedesco offre facilitazioni alla famiglia?

L’assicurazione sanitaria viene detratta direttamente dallo stipendio, ma quando il reddito supera un certo livello non è obbligatorio avere una assicurazione pubblica, ci sono poi gli assegni familiari che sono più elevati che in Italia.

Insomma pensa di fermarsi definitivamente in Germania?

Intanto per le vacanze ogni tanto torniamo a Macerata dove ho i miei genitori, Marcella e Bert. A loro va sempre il mio più grande ringraziamento per avermi sempre dato un grande appoggio per andare avanti anche nei momenti più difficili. Per quanto riguarda il futuro, non escludiamo nulla neppure gli spostamenti per lavoro se ci piacerà farlo. Per ora siamo consapevoli della fortuna che abbiamo, ma siamo entrambi curiosi ed ottimisti dunque vedremo cosa il tempo ci porterà senza porre limiti.

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