Il premio Oscar Dante Ferretti e la moglie Francesca Lo Schiavo hanno ricevuto la cittadinanza onoraria il 16 luglio 2012 al Comune di Macerata
di Maurizio Verdenelli
“Mentre casa mia, Macerata, al solito mi ignora, un’altra Casa mi invita onorandomi grandemente. Non parlo, certo, della ‘Casetta in Canadà’… un fatto da nulla”. Dante Ferretti, da Londra dove sta lavorando a Cinderella di Kenneth Branagh, ricorre al suo linguaggio ironico e surreale per annunciarmi un altro riconoscimento di livello ‘stellare’. Lo fa al solito compensando l’eterna amarezza che gli deriva dalla ‘sua’ città di provincia eternamente algida e snob con la soddisfazione che gli deriva dalla conferma di essere ‘certificato’ come il più bravo scenografo del mondo.
Dante Feretti, il maceratese più famoso nel mondo, sarà infatti ricevuto il 16 ottobre prossimo alla Casa Bianca, da Michelle Obama. La moglie del Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha organizzato una Master Class nel nome dell’industria che, nel Grande Paese, viene seconda dopo quella delle armi, come importanza economica: il cinema. Proprio per avvicinare i giovani ai segreti che stanno dietro ai maestri internazionali della ‘settima arte’, la first Lady d’America ha pensato al tre volte premio Oscar (senza contare le altrettanti statuette ‘guadagnate’ dalla moglie Francesca Lo Schiavo, in pratica la sua prima assistente) per la lezione in scenografia a venti giovani ‘meritevoli’. Per Ferretti a Washington un’immensa gratificazione: è la prima volta che un maceratese viene accolto nella residenza ufficiale dell’uomo definito il più potente della Terra. Sarebbe dovuto accadere 51 anni fa (la visita era stata programma a dicembre 1962, l’opinione pubblica americana ne sarebbe stata informata con un servizio su Time-Life il 10 novembre a firma dell’inviato William McHale) ad un altro protagonista della nostra terra, Enrico Mattei, invitato da John F. Kennedy alla Casa Bianca. Si sa poi come andò la sera del 27 ottobre sul cielo di Bascapè dove morirono anche il giornalista americano insieme con il fondatore dell’Eni e il pilota Irnerio Bertuzzi.
In America, a New York, Dante Ferretti sarà intanto venerdì per prendere parte ai preliminari e mercoledì 25 alla cerimonia d’inaugurazione della mostra che lo consacrerà al MO.Ma (leggi l’articolo). In esposizione gli enormi bozzetti, i modellini, un felliniano labirinto di proiezioni “che sembra di entrare in un cervello”, i lampadari fallici da Salò o le 120 giornate di Sodoma di Pier Paolo Pasolini ed altri manufatti in vetroresina.
“E’ un grande onore, mi fa davvero un immenso piacere…” dice Ferretti dell’evento che vede per la prima volta il più grande museo del mondo celebrare uno scenografo vivente. “Un momento…io un contratto con il papa….ancora 40 anni di vita, non di meno, voglio vivere” scherza al solito. Poi torna serio.
A chi lo dedichi questo evento, Dante?
“A me stesso. In realtà al Cinema. A quello che mi ha insegnato. A ciò che ho imparato. Alla vita osservata con le lenti di un regista e con gli occhi di chi guarda un film. A chi crede ancora nei sogni e alle invenzioni che sanno darci ancora un’emozione”.
Poi torna l’antico rovello, Macerata…
“Mentre Academy, MO.MA e grandi gallerie internazionali organizzano mostre sul mio lavoro, Macerata mi ignora (anche Camerino, per la verità, Dante…ndr). Dopo essere stato il fantasma dell’Opera lo diventerò delle pinacoteche cittadine. Tuttavia non nutro rancore nei confronti di questa città che resta nella mia anima e dalla quale ho imparato tantissimo. Sopratutto dai vecchi. Non dimentico che fu proprio Umberto Peschi a consigliarmi, data la passione che manifestavo per il cinematografo, a ‘fare lo scenografo’”.
Poi un ricordo di Enrico Sbriccoli, Jimmy Fontana, un altro grande maceratese ‘esule’ a Roma, scomparso nei giorni scorsi.
“Aveva qualche anno più di me, l’ho conosciuto in diverse occasioni. Ci siamo parlati. Ci univa l’amore per Macerata”.
Dante Ferretti avrebbe voluto essere a Macerata, in video-conferenza, per la festa di Cronache Maceratesi, venerdì mattina al convegno su “New media e web” presso l’auditorium San Paolo.
Ma… “Mi dispiace, devo raggiungere New York da Londra e sarò in volo per l’intera mattinata. Faccio ugualmente e con molto piacere gli auguri e i complimenti alla direzione e alla redazione per un’iniziativa di successo nata, vivaddio, nella mia città. E’ una realtà straordinaria che ha saputo imporsi nel panorama nazionale dei nuovi media via internet. Confesso di essere uno dei lettori quotidiani e seriali di Cronache Maceratesi, a Roma, a casa mia, in tutte le parti del mondo dove mi porta il lavoro. Ho detto di amare la mia città e mi tengo dunque informato tramite CM sulle ‘cose’ maceratesi: vere e verosimili, tutte insomma. Poi CM mi dedica sempre molto spazio e quando clicco ‘Dante Ferretti’ trovo sempre in prima linea il giornale online di casa mia. Insomma ‘vi’ trovo in tutti i siti del mondo, in tutti i crocevia mediatici del pianeta. Ancora auguri per cinque anni di successo colti in una città obiettivamente ‘difficile’”.
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L’unico maceratese che stimo, un genio.
Vedrai che arriverà il quarto oscar per Cinderella e pronostico quello all’Italia per il film di Sorrentino,anche se il cinema italiano è sul serio allo sbaraglio e ferretti ha ben capito quando era l’ora di andarsene da cinecittà…
Macerata è il fantasma di tutti, vedrà che cmq tutti i maceratesi non sono così e le vogliono bene, purtroppo ha conosciuto solo la parte peggiore… la politica… buon viaggio e inbocallupo perla sua mostra!!!
Quando riconosceremo che abbiamo avuto il miglior scenografo di cinema al mondo, sarà troppo tardi…
Complimenti a Dante Ferretti.
Facciamo i monumenti a chi nobilita la città, e che ci unisce tutti. Grazie Dante Ferretti, per l’amore che ti unisce a Macerata.
Che strano non era buono per fare il direttore artistico a Macerata, mi chiedo come ha fatto ad arrivare cosi in alto? Forse perché se ne andato via da Macerata? O forse non era amico di nessuno ne parente di nessuno? Grazie dovrò fare anche io cosi, andarmene?
Un articolo di CM poco tempo fa ci ricordava che Frretti esponeva al MoMA; or viene invitato alla Casa Bianca…
Piuttosto che continuare, anno dopo anno, con delle inutili masturb-azioni presudo turistiche e pseudo culturali non sarebbe forse il caso che le Opere, i disegni, i “sogni” esposti al MoMa possano anche essere esposti a Macerata???
Avere il Lavoro di una Vita di Ferretti a Macerata, adeguatamente pubblicizzato, significherebbe un volano incredibile per il turismo cittadino, ma anche per tutta la Provincia e per la Regione.
Avere la mostra newyorkese a Macerata (così come già è avvenuto per altre città/musei nel mondo in passato, ed avverrà in futuro per altre città) significherebbe avere una vetrina internazionale molto più “sfolgorante” che l’inutile (e costosa) pubblicità di Hoffman…
@ FAILLA
L unico maceratese che stimo….
ma vaff………
Maceratesi peccatori, pentitevi!
(A Dante Ferretti il consiglio di non volare – perlomeno da qui al 16 ottobre – nel cielo di Bascapè, non si sa mai…)
Semplicemente un grande artista dei nostri giorni.
Tra la “città che non dorme mai” a quella “distesa come un vecchio addormentato” ci dovrà pur essere qualche differenza!!!
Auguri Maestro!!
Signor Dante, i maceratesi non la festeggiano perchè non la conoscono….
Comunque quando ritorna mi cntatti le offro una cena….