Fuga di “cervelli” (laureati, ma non solo) dalle Marche verso l’estero. Il 30% dei marchigiani emigrati nel 2014 aveva una laurea in tasca e il 25% era diplomato. Meno della metà quelli con licenza media o senza titolo di studio. A iscriversi all’Aire (Anagrafe italiana residenti all’estero) nel 2014 sono stati 2.382 marchigiani rispetto ai 2.049 del 2013, con un incremento di 333 persone, pari al 16,3%. Soni i dati del Rapporto ‘Italiani nel mondo 2014’, realizzato dalla Fondazione Migrantes della Cei, elaborati dai Centri Studi di Cna e Confartigianato Marche. Secondo Cna e Cgia, il fenomeno non riguarda solo i cervelli in fuga, che vanno all’estero in cerca di occupazioni meglio remunerate, ma anche i tanti giovani che, in presenza di un elevato tasso di disoccupazione, pur di lavorare sono disposti anche a spostarsi fuori confine e ad accettare occupazioni poco remunerative. Infine a andarsene sono anche molti imprenditori che, chiusa l’attività nelle Marche, cercano nuove occasioni imprenditoriali all’estero, in Paesi dove tasse e costo del lavoro sono decisamente più bassi. Le principali mete di destinazione dei marchigiani sono il Regno Unito, la Germania, la Svizzera e la Francia che negli anni della crisi hanno accolto da soli quasi la metà dei flussi in uscita. In particolare la meta preferita dai giovani laureati è il Regno Unito, seguito da Germania e Francia. Al di fuori dell’Europa, i laureati privilegiano Gli Stati Uniti e il Brasile. Anche se da molti anni non è più la meta preferita dai marchigiani, l’Argentina resta comunque il Paese dove risiede il maggior numero di cittadini provenienti dalla regione. Sono 58.650, pari al 50,3% di tutti gli emigrati marchigiani. Lontanissime la Svizzera con 7.911 persone, la Francia (6.487), il Belgio (5.791), la Germania (5.369) e la Spagna (5.182). Guadagnano posizioni il Regno Unito (3.350), il Brasile (2.990), il Canada (2.883), Gli Stati Uniti (2.760) e l’Australia (2.116), scoperta recente di molti giovani marchigiani. La provincia di partenza del maggior numero di emigranti marchigiani è quella di Macerata (37.371) seguita da Ancona (31.112), Pesaro (20.476), Ascoli Piceno (14.391) e Fermo (13.243). I Comuni marchigiani che vantano le percentuali più elevate di popolazione emigrata sono Acquasanta Terme (48,2%) e Cingoli (25,7). Seguiti da San Severino (19,2) e Treia (17,8).
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Sono molti di più, chissà quanti sono fuori e hanno la residenza ancora a casa…
Grazie Stato!!!!!!
riportare la dicitura “fuga di cervelli” leggendo poi che solo il 30% di questi sono laureati (e non è detto che siano cervelli…) è un tantino fuori luogo….
Comunque, al di là del fatto che un esperienza fuori casa possa essere positiva anche per chi vuol ritornare un giorno nelle Marche, la cosa deve far riflettere….
Le marche, macerata venduti agli extra. Fanno bene ad andarsene
Da un paese dove chiudono tutte le attività pubbliche e private cosa volevi aspettarti se non gente che parte per trovare fortuna ???
Triste vedere partire cervelli funzionati e braccia che non trovano impiego lavorativo. Qualche dubbio sugli imprenditori che delocalizzano all’estero. Ma che dobbiamo tenerci cervelli logori, sfiniti dall’età e dal troppo uso scorretto, sempre alla ricerca del cavillo, del trucco, dell’imbroglio, di qualcuno da pugnalare alle spalle, da infangare,da convincere ecc, con le braccia in perfetto stato perché mai usate per lavorare, eh no non va bene. Non siete d’accordo Silenziscan e Temagno la Costa e tutto il resto? Non fa niente. Sapere di aver detto la verità, con assoluta certezza perché non improvvisata ma dettata dalle più squallide vicende politiche in cui siete stati attori, è per me motivo di grande goduria. Qualche dubbio mi viene spesso, ma non è questo il caso?
Mi aspetto sempre che migri il cervello di qualche politico che ci governa,…macche’
Le conseguenze di un governo autoproclamato, il pensiero del cui capo, finanziato da grandi speculatori (Serra) è “bisogna prendere esempio da Marchionne”.
Dato che l’ unica rivoluzione di cui siamo capaci in Italia è NON votare, peggio sarà.
@Ciru’ Fuffa Yulia Esposito
” Triste vedere partire cervelli funzionati” verissimo ma, ancor piu’ triste constatare che il tuo liquefatto sia stato rimandato indietro a calci con la garanzia ormai scaduta !
Mi auguro che la classe dirigente della nostra Provincia (amministratori, politici, grand commis pubblici e privati, imprenditori, ecc.) per un momento rifletta su questi dati allarmanti e sconfortanti.
I signori politici che lottano fino alla morte per la POLTRONA, qualsiasi essa sia, senza poi utilizzarla al meglio per il bene pubblico ma, solo e soprattutto per quello personale, rappresenta una gravissima colpa con la quale prima o poi dovranno rendere conto!
Sfruttare un giovane che sia laureato o meno con qualche decina di euro al mese e coprirsi (spesso) dietro l’alibi della crisi imperante è un macigno che dovrà pesare sulle coscienze di coloro che lucrano sul lavoro di tanti, troppi giovani disoccupati o sottoccupati.
Leggo regolarmnte le notizie provenienti dall’Italia per tenermi sempre aggiornata su cosa accade nel mio paese e aime’ mi trovo spesso a leggere articoli come questo..questa volta mi sento particolarmente tirata in causa perche’ tra quei marchigiani che decidono di emigrare ci sono anche io…non mi definisco “cervello in fuga” perche’ non ho la presunzione da definirmi tale..sono semplicemente una ragazza laureata a cui il suo paese non ha saputo offrire niente!!! Vivere all’estero, nello specifico in Australia, lontana da casa mia, dalla mia famiglia e dai miei cari e’ una mia scelta, ma e’ una scelta che mi e’ sta dettata dalle condizioni in cui l’Italia si trova oggi!! La mia storia e’ comune a tanti ragazzi e questo rende tutto molto, ma molto triste! Sveglia Italia!!!
tutta l’Italia versa in queste condizioni.
la troyka sta imponendo alla Grecia di bloccare stipendi e pensioni per 2 mesi!!
http://www.imolaoggi.it/2015/03/13/grecia-a-corto-di-soldi-troika-non-pagate-stipendi-e-pensioni-per-due-mesi/
se aspettiamo, i prossimi saremo noi.
Stanno sostituendo i nostri figli con quelli degli immigrati! Ma che paese siamo diventato?
Ha ragione Chiara Marucci. Non si sente un “cervello in fuga”, ma una “donna (anche bella tra l’altro) costretta a fuggire dalle cose che ama”.
La nostra è, ancora, una piccola emigrazione forzata, riusciamo a farla con l’aereo o il treno o la nave e non usiamo barconi pericolanti perché ancora ce lo possiamo permettere, ma non siamo tanto distanti da coloro che approdano sconfitti sulle nostre spiagge, lasciando a malincuore i paesi in cui sono nati.
Finchè c’e un Gengis Khan che commenta in quel modo, che ci vogliamo apettare dai politici!