Ivano Tacconi, Romano Carancini, Massimo Pizzichini, Antonio Pettinari e Luca Marconi presentano la lista Udc in corsa alle comunali
di Claudio Ricci
(foto di Lucrezia Benfatto)
«Bentornati a casa». Il sindaco Romano Carancini accoglie così nella coalizione di centro sinistra gli alleati dell’Udc che oggi hanno ufficialmente presentato la lista marchiata dallo Scudo Crociato che appoggerà il primo cittadino alle elezioni amministrative. «Il gene politico della nostra alleanza – dice Carancini – risiede in personaggi come Alcide De Gasperi e Aldo Moro che hanno fatto la storia di questo Paese. Oggi a Macerata non c’è un confronto con forze moderate. Da una parte c’è il centro sinistra e dall’altra le destre. Candidati come Pantana o Mosca non hanno una storia o un percorso politico per cui possono inserirsi in una linea moderata che abbia prima di tutto un metodo politico come sosteneva Don Luigi Sturzo».
«Un laboratorio politico», come lo definisce lo stesso Carancini, quello dell’alleanza tra Udc e le forze laiche «Che hanno dimostrato di saper governare la città», il riferimento è alla civica “Macerata Bene Comune”, con Sel, Rifondazione e Verdi anche loro a sostegno di Carancini. A benedire l’alleanza, nella presentazione della lista al Caffè Venanzetti, ci sono anche il segretario regionale del partito, Antonio Pettinari che ieri ha annunciato la sua candidatura in Regione (leggi l’articolo), il consigliere regionale uscente Luca Marconi e i consiglieri comunali Ivano Tacconi e Massimo Pizzichini. La lista con lo scudo crociato, «L’unico e originale, perché abbiamo la delega» assicura Pizzichini, sarà di 32 persone e conterà almeno 13 donne, superando di due unità la quota rosa minima richiesta per legge. «Una squadra che potrebbe subire gli ultimi piccoli ritocchi prima del termine del 2 maggio – continua Pizzichini – ma che è praticamente fatta».
Diversi i candidati intervenuti. Oltre agli stessi Pizzichini e Tacconi: l’ex consigliere comunale Daniela Meschini, Marco Caldarelli, Marco Foglia, Dino Marcellini, Patrizia Morresi, Monica Tartabini, Shady Gabrielli, Luca Ottolina, Cinzia Romeo, Maria Luisa Staffolani, Roberto Fabiani e Keti Grassetti. Nella rosa ci sarà anche l’architetto Ernesto Tambroni. «Con questa alleanza la coalizione si arricchisce grazie anche alle sue differenze interne – dice Carancini – che non sono inconciliabili. Anzi nei 5 anni di amministrazione abbiamo visto come i punti di contatto sono stati molteplici, parlando di spesa per il sociale, servizi alla persona e qualità della vita e progresso economico. Il nuovo progetto vedrà incrementare queste proposte con ulteriori suggerimenti già avanzati dall’Udc nella stesura del programma, come ad esempio nel campo delle opere pubbliche».
Il fervore del primo cittadino è condiviso dal decano Tacconi. «L’obiettivo è vincere al primo turno – auspica il capogruppo consiliare – al fine di garantire una governabilità solida contro quel fiorire di liste civiche che rischiano solo di spezzettare e disperdere il voto dell’elettorato. Quando sono entrato nella sede del Pd, vedendo le immagini di De Gasperi e Don Sturzo mi sono sentito a casa. L’Udc va verso le forze democratiche e a noi affini, perché fuori si respira una brutta aria, sia per la disoccupazione che per il disagio sociale crescente. Bisogna evitare la deriva ideologica ed autoritaria e l’alleanza tra cattolici e Pd e l’unica strada da percorrere. Non c’è niente di incoerente nel presentarci oggi insieme, dato che anche se all’opposizione abbiamo condiviso molte delle posizione assunte dall’amministrazione in questi anni».
Un patto già collaudato alle regionali del 2010 e poi alle provinciali del 2011 che portarono alla guida della Provincia proprio Antonio Pettinari. «E’ una battaglia di coerenza ed onestà – dice il segretario regionale Udc – L’alleanza con il Pd garantisce una squadra omogenea e programmi condivisi. In caso contrario non si va da nessuna parte come dimostrano le alleanze impossibili a livello nazionale. Alleanze che non possono essere strette per convenienza personale come sta avvenendo in Regione». Fondamentale nella sigla del patto anche la forza del candidato Carancini che gode del risultato ottenuto al secondo turno delle primarie. « Il secondo turno è stato sbalorditivo con una discreta mobilitazione delle forze cattoliche – commenta Marconi – e quella è un’argomentazione popolare necessaria per questo progetto. Con le primarie Carancini ha rischiato ribadendo quell’idea di democrazia condivisa dall’Udc, che viene dal popolo e che non è figlia di una logica verticistica come nelle altre coalizioni».
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L’UDC: fermiamo le destre. A me non risulta che chi voleva privatizzare l’acqua sia di sinistra.
Cari Tacconi e Pizzichini,
perdonatemi ma non vedo grosse novità nella vostra scelta di campo, rispetto a quanto – in questi anni – da voi dimostrato dai banchi dell’opposizione. Probabilmente, a tale riguardo, la vostra attuale è la scelta più logica; augurando naturalmente a chi come me guarda da sotto il Palazzo le vostre piroette di qua e di là (ogni volta nel nome di una coerenza sempre più difficile da giustificare) che questa decisione sia quella buona e definitiva. Finalmente riuniti al capostipite Adriano Ciaffi, ancora in smagliante attività strategica: onore a lui e alla sua lucidità.
UDC o DC, vi ricordate quando avete chiesto umilmente aiuto alla destra per il timore del sorpasso? Cambiano i tempi, ma voi sempre granitici nel prostituirvi e inconsapevoli che in fondo eravate i meno magnaccia perchè sul prosciutto almeno lasciavate l’osso.
Per i Democristiani il primo problema politico è dove poter posare le terga.