di Marco Ricci
Una trattativa difficile quella che si è aperta oggi tra Banca Marche e i sindacati dell’istituto di credito. Al centro del tavolo di confronto la contrattazione integrativa aziendale, secondo quanto hanno riportato fonti sindacali, che avrebbe proposto una complessiva rivisitazione del contratto integrativo in scadenza il 28 febbraio, con la quasi completa rivisitazione dell’impianto normativo. Dopo i due precedenti rinnovi che avevano lasciato inalterato il quadro, questa volta l’azienda sarebbe seriamente intenzionata a rivedere diversi voci, con tagli che andrebbero dalle indennità di posizione, ai permessi, ai buoni pasto fino all’indennità di spostamento per chi lavora in direzione generale. Le misure proposte da Banca Marche dovrebbero valere circa 10 milioni di euro e ai sindacati sarebbe stata richiesta una risposta entro sabato. Terminato in mattinata l’incontro con i vertici di Banca Marche, i rappresentanti dei lavoratori hanno proseguito con una riunione inter-sindacale che è terminata a tarda sera.
Se alcuni rappresentanti dei lavoratori parlano già di trattativa difficile, sul piatto comunque sono già state poste proposte alternative. Quello dell’azienda, in ogni caso, viene definito un atteggiamento duro, in particolare per i tempi contingentati che sono stati richiesti. Banca Marche, sempre da quanto è trapelato, non sarebbe al momento intenzionata ad agire sui livelli occupazionali, una questione che, nel caso verrà, affrontata al termine dell’operazione di salvataggio dalla nuova compagine societaria.
Presenti all’incontro, oltre al dg di Banca Marche, Luciano Goffi, e al responsabile del personale, Luciano Riggi, anche i commissari che guidano l’istituto dall’autunno del 2013. Nessuna novità, a questo proposito, sarebbe stata comunicata ai sindacati in merito al piano di salvataggio e al possibile partner che dovrebbe affiancare Banca Marche. In qualche maniera i commissari avrebbero però confermato il quadro che si stava delineando negli ultimi giorni, un puzzle a cui accanto a Fonspa e a fondi di investimento dovrebbe affiancarsi un partner bancario. L’istituto, insomma, sarebbe ancora in attesa di quelle luci dell’alba che si immaginava potessero giungere con i primi mesi dell’anno.
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Cari sindacati , il peggio non e questo , la catastrofe ancora deve venire!!!
Le solite logiche……….sbaglio io……PAGHI TU ……. 😀 😀
A proposito…….ma se cosi risparmiano 10 milioni di euro………ma scusate 3 milioni non li potevano rispiarmare……….NON PAGANDO LA LIQUIDAZIONI ALL’ EX DIRETTORE GENERALE ( responsabile
di tutto il dissesto…….insieme a tutta la cricca ovvio )
Strano in un’azienda così sana.