di Marco Ricci
E’ slittato l’interrogatorio previsto per oggi, davanti al pm Andrea Laurino, di Pietro Lanari, l’imprenditore marchigiano indagato per concorso in appropriazione indebita nel fascicolo aperto dalla procura di Ancona sul dissesto Banca Marche. L’interrogatorio, che doveva svolgersi questa mattina al comando provinciale della Guardia di finanza dorica, era stato chiesto nel dicembre scorso dagli stessi legali di Lanari. La procura ha accolto la richiesta fatta oggi dalla difesa di posticipare di una decina di giorni l’interrogatorio, in attesa di una relazione tecnica che i difensori dell’imprenditore anconetano hanno commissionato ai propri consulenti.
Il gruppo Lanari, con un’esposizione verso Banca Marche di circa 200 milioni di euro, era titolare, attraverso alcune società, dei cantieri di “Borgo delle Torri” a Senigallia, dell’ex “Santa Cristiana” a Marcelli, dell’area “Adamo ed Eva” a Numana e dell’area “Cinque Camini” di Potenza Picena. Dopo un ricorso d’urgenza respinto dal giudice Francesca Ercolini per la riapertura delle linee di credito da parte di Banca Marche, il gruppo, a corto di liquidità, ha presentato nei mesi scorsi diverse procedure liquidatorie alla sezione fallimentare del tribunale di Ancona.
Pietro Lanari – iscritto nel registro degli indagati assieme ad altre trentacinque persone, tra cui l’ex dg di Banca Marche, Massimo Bianconi – è entrato nel fascicolo d’indagine, aperto ormai da più di un anno e mezzo, dopo gli esposti presentati nella primavera del 2013 dallo stesso istituto di credito, esposti in cui venivano segnalate, tra le altre, le presunte anomalie nella concessione dei finanziamenti al gruppo edile, tanto da far ipotizzare agli inquirenti il reato di concorso in appropriazione indebita nei confronti del costruttore anconetano.
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