Banca Marche, i commissari incontrano i sindacati

L’appuntamento è per domani, a margine del tavolo per il rinnovo della contrattazione integrativa. Feliziani, Terrinoni e Inzitari hanno chiesto la presenza delle rappresentanze sindacali nazionali. Sandro Forlani, presidente dell’associazione di dipendenti e azionisti, ha inviato ai vertici di BM una lettera aperta
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di Marco Ricci

E’ previsto per domani l’incontro tra le rappresentanze sindacali di Banca Marche con il direttore generale, Luciano Goffi, e con il capo del personale, Lorenzo Riggi. La riunione per discutere del rinnovo della contrattazione integrativa e del contratto integrativo in scadenza per il 28 febbraio, sarà aperta da un incontro con i commissari di Banca Marche, anche dopo le ripetute sollecitazioni da parte dei sindacati per essere messi al corrente del piano di salvataggio. Apprensioni, tra le fila del mondo sindacale, sono venute dopo la novità della scorsa settimana, ovvero la ricerca di un partner bancario per affiancare Fonspa nella ripatrimonializzazione della banca che dovrebbe aggirarsi intorno al miliardo di euro. Il nuovo scenario e lo slittamento dei tempi rispetto a quanto ci si aspettava a fine estate, insieme al silenzio da parte dell’istituto, hanno più volte spinto i sindacati a chiedere un incontro con Feliziani, Terrinoni e Inzitari.
I commissari, da parte loro, avrebbero richiesto al tavolo di confronto la presenza delle rappresentanze sindacali nazionali, un coinvolgimento che ha suscitato allarme tra i rappresentanti dei lavoratori.
Oggi anche l’associazione Dipendiamo-Banca Marche, guidata dal presidente Sandro Forlani, con una lettera ai commissari pone l’attenzione sulla futura governance della nuova Banca Marche e l’assicurazione che ai vecchi azionisti venga assicurata “un’equa valutazione” dei propri investimenti, non solo in un ottica contabile ma tenendo conto del “merito storico dei piccoli azionisti di aver permesso la nascita e lo sviluppo” dell’istituto di credito. Venendo alla futura governance, anche al fine di impedire il ripetersi di quelle “gravi mancanze” che avrebbero portato alla situazione attuale, il presidente Forlani auspica nella sua lettera la presenza di rappresentanti dei lavoratori e degli stessi piccoli azionisti nei futuri organi amministrativi dell’istituto di credito.
Sempre in merito alla soluzione, dopo aver lamentato l’assenza di informazioni tranne le notizie di stampa, Forlani auspica il coinvolgimento del territorio e degli attuali piccoli azionisti. «Sono proprio le caratteristiche legate alla territorialità che portano ad una semplice riflessione: per quanto determinanti siano gli interventi dei citati grandi investitori – scrive il presidente di Dipendiamo Banca Marche – il nuovo istituto dovrà poter contare anche su una importante ricapitalizzazione da parte di quelle migliaia di piccoli azionisti che, oggi fortemente scoraggiati, sarebbero tuttavia pronti a orientare di nuovo la loro fiducia verso una banca che mostrasse una rinnovata propensione a svolgere davvero un’attività creditizia a favore di una economia tipica di questo territorio, caratterizzata dalla presenza di famiglie in cui la propensione al risparmio è sempre stata elevata e dalla operosità ed ingegno di un settore produttivo che, se oggi subisce le conseguenze della crisi che sta attraversando il Paese, sarà senz’altro capace di raggiungere, in un futuro che si auspica prossimo, i livelli di grande eccellenza già raggiunti in un passato non lontano».

Nessuna novità – al di là dei nomi che circolano senza alcuna conferma – sul partner bancario che dovrebbe affiancare Fonspa nel rilancio dell’istituto, mentre dopo l’uscita di Filippo Corsaro – il top manager chiamato via dalle Marche da un importante istituto nazionale – sarà il dg Luciano Goffi ad assumere ad interim la direzione della rete, con le funzioni marketing che dovrebbero finire in capo all’attuale responsabile dell’area commerciale, Giordano Fulvi.

 



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