L’esito della votazione in Consiglio comunale
di Luca Patrassi
Ricorso al Tar per chiedere l’annullamento della delibera di Consiglio comunale con cui il 15 maggio scorso il Comune ha detto no all’approvazione del centro commerciale di Piediripa di Macerata proposto dalla Fratelli Simonetti ed anche del parere delle commissioni comunali che avevano discusso l’argomento.
Ad aver presentato il ricorso al Tribunale amministrativo regionale delle Marche è stato appunto l’amministratore delegato della Simonetti Alberto Simonetti, la notifica del procedimento è stata protocollata oggi in Comune.
Un rendering del progetto del centro commerciale a Piediripa
Assoluto il riserbo delle parti interessate: nessun commento arriva dall’azienda edile che è in ballo da tanti anni per la realizzazione dell’opera a Piediripa e silenzio dal Comune. Pochi i dati che filtrano: un ricorso, quello della Simonetti, articolato in quaranta pagine che contesta – secondo i ricorrenti – la carenza di motivazione della delibera, la contraddittorietà (rispetto a una dichiarazione della passata amministrazione Carancini che definiva invece l’opera come “strategica”) ed evoca un danno da quantificare ma comunque di parecchi milioni di euro. La prossima mossa sarà da parte della giunta la decisione sulla posizione del Comune: evidentemente sarà decisa la resistenza in giudizio con affidamento al segretario generale della nomina del legale.
L’imprenditore Alberto Simonetti
Nell’atto vengono tirate in ballo le dichiarazioni di diversi consiglieri – tra gli altri Ulderico Orazi, Sabrina De Padova e Andrea Blarasin – per sostenere la tesi di una bocciatura non motivata dal punto di vista amministrativo. Insomma palla ai giudici del Tar che dovranno esprimersi sulla fondatezza del ricorso.
Un annullamento della delibera da parte del Tar potrebbe riaprire l’iter della procedura del centro commerciale (a maggio la delibera fu bocciata per un solo voto) ma potrebbe anche dare ulteriore vigore all’azione risarcitoria in sede civile con il Comune che si troverebbe con un’altra grana milionaria dopo quella pesante della Nuova Via Trento.
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Ottimo! Il ridicolo continua…
Senza fine, qui lo spasso è senza fine.
Con il massimo rispetto per chi ha redatto il ricorso e chi difenderà l’Amministrazione, però sembra evidente che il ricorso, come il precedente per la nomina di un commissario ad acta, ha lo scopo di consentire future trattative con la prossima Giunta buttando sul piatto la rinuncia all’azione giudiziaria che, ad oggi, sembra avere poche chances di accoglimento. Anche il riferimento agli interventi dei singoli Consiglieri pare avere una funzione di ammonimento piuttosto che giuridica stante la natura della delibera, ma tant’è. Quanto al risarcimento credo che una attenta lettura degli atti sia doverosa anche per eventuali eccezioni di prescrizione del diritto.
Un ricorso giudiziario per la bocciatura di una delibera consiliare che non approva una lottizzazione? A mio parere è paradossale, perché il Consiglio e libero di esprimersi a favore o contro, se così non fosse perché sottoporre al voto del consiglio una delibera di lottizzazione, tutte le proposte di lottizzazione sarebbero di fatto soggette ad approvazione. Per non parlare delle presunte mancate motivazioni, per la bocciatura della delibera. Il voto positivo o negativo per l’approvazione o meno di una lottizzazione è esclusivamente politico in quanto rispecchia l’indirizzo politico della maggioranza consiliare. Premesso questo, credo che quanto scritto dall’avv. Bora sia condivisibile.