Nuovo centro commerciale,
Simonetti rievoca la bretella di San Claudio

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Andrea Marchiori

 

Carte alla mano, Andrea Marchiori di Forza Italia interviene sul progetto per un nuovo centro commerciale nella frazione Piediripa di Macerata, fornendo nuovi dettagli. A volerlo realizzare la ditta F.lli Simonetti spa, con sede a Castelfidardo, nell’omonima area che costeggia la via d’accesso al capoluogo, a poche centinaia di metri da altri due centri commerciali. Per dire no alla realizzazione della struttura che sarà di oltre 27mila metri quadri (il doppio di quanto si pensava inizialmente) è partita anche una raccolta firme del Movimento 5 stelle e dei negozianti di Macerata, che domani mattina andranno a chiedere udienza al sindaco Romano Carancini per avere chiarimenti sull’iter del progetto. Nel frattempo però la Provincia ha messo un freno, decidendo di sottopporre il nuovo centro commerciale alla Valutazione ambientale strategica (Vas) soprattutto per due motivi. Il primo, il problema del traffico che Simonetti, almeno così emerge dalle carte, vorrebbe risolvere tirando fuori dal cassetto il progetto di bretella mai realizzata a San Claudio («previsione ben lungi dal realizzarsi», dice la Provincia). Il secondo, collegato, è che non è chiaro dal progetto che tipo di attività commerciali andrebbero a insediarsi nel plesso. A seconda del tipo di vendita, infatti, ci si può aspettare un conseguente incremento del traffico. 

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L’area Simonetti si trova a Piediripa all’ingresso della città di Macerata

«La decisione adottata dalla Provincia di assoggettare a Vas il piano attuativo per la cosiddetta area Simonetti ha un valore tecnico-amministrativo che assume una importanza significativa rispetto all’iter di approvazione della variante al Prg – dice Marchiori -. In questi giorni da più parti, sia politiche che nella società civile, si sono sollevate critiche all’intervento edilizio che, in sostanza, si concretizza nella realizzazione di un nuovo centro commerciale “un grande edificio principale a destinazione commerciale al piano terra e porzione del piano primo e a carattere direzionale per i restanti piani (porzione del primo, secondo e terzo). E nella previsione di un edificio staccato dal primo, di dimensioni notevolmente ridotte, a destinazione commerciale”. Non vi è chi non veda in questo progetto un consistente consumo del suolo per offrire un servizio di cui il bacino della popolazione interessata non ha preminente bisogno. Tuttavia la decisione adottata dalla Provincia non si pone come un ostacolo politico nei confronti di un privato bensì come un approfondimento istruttorio senz’altro opportuno. L’occasione è allora buona per mettere ancora una volta in risalto l’importanza strategica dell’Ente provinciale nella tutela e controllo del territorio dove, comunque, il Comune rimane protagonista nella scelte di pianificazione. Va anche aggiunto che alla attuale mortificazione delle funzioni proprie della Provincia, inferta con la riforma Delrio, si è contrapposta la preziosa attività degli organi politici di governo (Presidente e Consiglio) che, con spirito di servizio e senza compensi, sta garantendo il funzionamento di tali apparati di garanzia e controllo di legittimità. L’occasione è quindi senz’altro buona per rivolgere loro un plauso che va oltre le connotazioni politiche. Nello specifico, poi – prosegue Marchiori -, è bene sapere che l’area in questione, situata in mezzo alle due grandi rotatorie che da Macerata conducono a Piediripa, distante circa 3,4 chilometri dal centro storico, della superficie complessiva di mq. 80.810, attualmente in parte utilizzata come fondo agricolo, è interessata da un flusso veicolare significativo e, in caso di realizzazione del centro commerciale, necessiterà di una ulteriore arteria di collegamento con la viabilità principale della superstrada. In proposito l’Asur Marche, a cui compete un parere rivolto unicamente alle specifiche competenze, ha già sollevato numerose raccomandazioni, tra cui sino a che non si provvederà alla “realizzazione di bretelle viarie integrative dovranno essere adottate tutte le soluzioni disponibili, atte a mitigare l’incremento del traffico veicolare e il conseguente inquinamento atmosferico e acustico”. Sulla questione della viabilità anche la Provincia si è soffermata rilevando specifiche criticità e, per giustificare ancor più l’assoggettamento a Vas, è stato anche rilevato che dal complessivo progetto non emerge in maniera chiara ed univoca la destinazione commerciale del complesso immobiliare. Insomma, già da queste prime impressioni si prevede che l’iter amministrativo non sarà così agevole come, forse, sarebbe stato se la politica e la cittadinanza attiva non avesse opposto una ferma presa di posizione».



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