Nuovo centro commerciale,
il Consiglio unito: «Non lo vogliamo»

MACERATA - Il no in assise, almeno a parole, è arrivato bipartisan. Si vota domani sull'ordine del giorno di Valentini (maggioranza) e sulla mozione di Menghi (minoranza), che forse verranno accorpate in un unico provvedimento. Ad assistere ai lavori i parlamentari del Movimento 5 stelle Fede, Coltorti e Giuliodori: «Il Pd ha governato fino a ieri, fa puro sciacallaggio politico»

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Da sinistra Andrea Boccia, Roberto Cherubini, Carla Messi e Anna Menghi. In seconda fila Enzo Valentini

di Alessandra Pierini e Federica Nardi

(foto di Fabio Falcioni)

L’urbanistica irrompe nel Consiglio comunale di Macerata ormai a distanza di tempo dall’ultima volta. E in un attimo riemergono i vecchi fantasmi che fino a poco tempo fa tenevano banco nell’assise comunale si torna a parlare di Piano casa, minitematica e lottizzazioni. A provocarlo il pericolo di un nuovo centro commerciale nell’area Simonetti a Piediripa. Due gli atti proposti in Consiglio, una mozione firmata da Anna Menghi e un ordine del giorno sottoscritto da Enzo Valentini. Assenti oggi il sindaco Romano Carancini e il vicesindaco Stefania Monteverde.

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Enzo Valentini

La presa di posizione dei giorni scorsi da parte del Pd contro la costruzione non convince affatto l’opposizione, anzi la indispettisce al punto da far riemergere vecchie questioni ispirate dalla “logica del mattone”. «Mi avete insegnato – ha detto Anna Menghi – che l’urbanistica è una cosa molto semplice, quando arriva una variante in Consiglio, per capire basta chiedersi chi la presenta e chi è il proprietario della terra. Con questa logica avete disseminato la città di orrendi palazzi. Un nuovo centro commerciale sarebbe una iattura. Lo hanno capito gli esercenti, lo hanno capito i cittadini che questa volta si mobiliteranno. Anche perché è facile capire che chi fa centri commerciali lo fa per riciclare denaro sporco». Enzo Valentini invece pone il problema della viabilità in particolare della mancata realizzazione dello svincolo di San Claudio, che era determinante all’epoca della variante. «Riportiamo tutto in commissione e studiamo l’iter», dice Valentini.

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Paola Casoni

L’assessore Paola Casoni, a nome dell’amministrazione, esprime la contrarietà alla realizzazione dello shopping center «ma non vogliamo neanche che lo facciano due chilometri più in là – precisa – per questo il Pd interverrà con un emendamento nel decreto terremoto che bloccherà la costruzione di centri commerciali nel cratere fino al 2022». Marco Menchi porta il no della sua lista civica. Lui, che pure aveva votato a favore dieci anni prima. «Un centro commerciale non è quello di cui avevamo parlato all’epoca – dice Menchi -, ci era stato “venduto” come uno spazio espositivo della ditta Simonetti. Noi siamo più che contrari a un nuovo centro commerciale. “Non s’ha da fare”».

 

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Da sinistra Paolo Giuliodori, Giorgio Fede e Mauro Coltorti

Agguerriti i consiglieri del Movimento 5 Stelle che si presentano con t-shirt su cui campeggia uno “stop” e schierano tre parlamentari pentastellati, il senatore Giorgio Fede, il deputato Paolo Giuliodori e il presidente della Commissione infrastrutture Mauro Coltorti, oltre a 3mila firme più 500 online raccolte. «Siete voi la causa del massacro di Macerata – ha detto Roberto Cherubini, rivolgendosi al Pd – avete fatto un piano casa criminale per gli amici degli amici per 80 mila abitanti quando siamo fermi a 40mila dal 1962, pentitevi». Poi punta il dito sull’emendamento proposto «da 4 cantoni che dicono cantonate in piazza Cesare Battisti. Angelo Sciapichetti è assessore in Regione dove governate da 15 anni, lo sa che la Regione può legiferare contro i centri commerciali? Lo faccia anziché sparare sciocchezze».

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Andrea Boccia

Andrea Boccia va sul tecnico: «Dei 2 milioni di oneri di urbanizzazione che andavano versati dalla ditta in quattro rate annuali – spiega il consigliere del M5s -, ne sono stati versati solo 350mila euro. Inoltre abbiamo chiesto la polizza fideiussoria ma non si riesce a trovare». A chiudere la discussione Bruno Mandrelli (Pd), che ha proposto di accorpare i provvedimenti dal momento che tutto il Consiglio comunale si è espresso, almeno a parole, contro il nuovo centro commerciale. Motivo per cui la votazione slitta a domani pomeriggio. Approvato invece l’ordine del giorno Udc contro lo smantellamento del Ced Ubi Banca a Piediripa.

A margine dell’assise i parlamentari del Movimento 5 stelle hanno spiegato il senso della loro presenza, senza risparmiare aspre critiche al Pd che pochi giorni prima li ha sfidati politicamente sul tema del centro commerciale. «Il Pd fino a ieri ha massacrato il territorio in tutta la Regione – dice Coltorti -, e ha firmato il decreto terremoto in cui potevano inserire già il tema dei centri commerciali. Inserire ora l’emendamento, in un provvedimento che andava votato il prima possibile perché nel frattempo i terremotati si trovano le denunce penali per la casette considerate abusive, è puro sciacallaggio politico. Dovremmo lavorare tutti per il territorio». Per Fede la mossa del Pd di «sviare le competenze e gettare la palla altrove è puerile». Certo, aggiunge il senatore, «bisogna contemperare l’interesse tra attività economiche, territori e centri storici. Ma bisogna anche capire in che punto ricade un centro commerciale, quanti ce ne sono già nel territorio. I nostri consiglieri hanno ascoltato le persone, facendo il loro dovere di punto d’unione».

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Anna Menghi

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