di Federica Nardi
(foto di Fabio Falcioni)
Sì al progetto ex Upim dell’università e un no di massima al centro commerciale a Piediripa. La città e il suo futuro al centro del Consiglio comunale di oggi, da cui escono due novità cruciali per Macerata. La prima è l’ok di minoranza e maggioranza per mettere nelle mani della terza commissione, una volta che arriverà il momento, tutte le pratiche del nuovo centro commerciale che la ditta Simonetti vorrebbe costruire nell’omonimo lotto della frazione. Con l’aggiunta dell’emendamento (su cui però si sono astenuti il sindaco Romano Carancini, il consigliere Udc Marco Foglia e Paolo Renna di Fratelli d’Italia), che indica al Comune di mettere in campo,”per quanto di sua competenza, tutte le azioni possibili al fine di evitare l’insediamento del nuovo centro commerciale”. Sul fronte ex Upim la novità arriva dall’Ufficio tecnico, per bocca del sindaco, che ha annunciato l’accettazione della lettera dei proprietari, propedeutica al “permesso a costruire”.
Romano Carancini
E’ la mozione del consigliere dem Bruno Mandrelli a dare il là al sindaco per uno degli annunci più attesi della settimana. «Il tecnico ha accolto la richiesta – ha detto Carancini -. C’è l’autorizzazione. C’è anche massima apertura per l’ampliamento del polo Bertelli e per la variante a Santa Croce per gli impianti sportivi. Non ci sto – aggiunge – a farmi linciare per cose che non esistono. E trovo offensive le dichiarazioni del rettore Francesco Adornato sull’influenza della politica nei confronti di decisioni dell’ufficio tecnico, dato che qui nessuno ha mai condizionato un dirigente. Anzi, se qui c’è stata un'”influenza” è quella di essere aperti all’università».
Discussione più ampia, considerando che è iniziata ieri pomeriggio, quella sul centro commerciale (leggi l’articolo). La sintesi tra le proposte di maggioranza e minoranza si è trovata, tanto che Anna Menghi ha ritirato la mozione, accolta poi con parole leggermente diverse nell’emendamento a corredo dell’ordine del giorno presentato dall’avversario politico Enzo Valentini.
Gabriele Mincio
Molto critico sulla proposta al voto Gabriele Mincio, che ha scelto di assentarsi dall’aula durante entrambe le votazioni (emendamento e odg): «Abbiamo perso due giorni per una cosa che non si sa cos’è né quando sarà fatta. Quando arriverà un documento con tutti i crismi voterò sì o no». Effettivamente del centro commerciale si sa solo quanto trapelato da altri documenti che ne parlano (come il parere della Provincia), ma il progetto vero e proprio resta nei cassetti dei tecnici. Quel che è certo, come ha confermato ieri anche l’assessore Paola Casoni, è che un passaggio o più in consiglio saranno obbligati per la necessità di votare ulteriori varianti al progetto che si appiglia ancora a un provvedimento votato 10 anni fa. Il sindaco comunque ha chiarito la sua posizione.
Il voto all’ordine del giorno sul centro commerciale
«Ragioniamo in termini di comprensorio – dice Carancini -. A Montecassiano c’è un nuovo centro commerciale e nessuno si è stracciato le vesti. Così come, ai tempi, per il Corridomnia che oggi raccontano che sarà ampliato. Il centro storico inoltre deve fare una politica diversa da quella dei centri commerciali, perché sono i tempi che stanno cambiando velocemente. Se continuiamo così si ridurranno tutti i negozi. Ce lo dimostra l’America dove i centri commerciali stanno crollando sotto il peso dell’e-commerce. Vogliamo vietare anche quello? Simonetti su quell’area, ci piaccia o meno, esercita un diritto. Questo non vuol dire che io voglia il centro commerciale ma non dobbiamo mortificare i diritti delle persone altrimenti ci diranno che non siamo credibili. Sicuramente esistono i problemi legati alla viabilità e all’equilibrio distributivo della zona ma da qui non posso dire “lo fermerò a ogni costo”. La vicenda è complessa. Ci saranno tanti passaggi: la valutazione ambientale strategica, forse la valutazione di impatto ambientale, ulteriori passaggi in Consiglio comunale. Poi la Regione. La filosofia di questa amministrazione sarà sempre quella di ragionare e di ascoltare le varie esigenze. Quella di chi investe e quella della vivibilità».
Andrea Boccia e Roberto Cherubini
Enzo Valentini
Maurizio Del Gobbo
Bruno Mandrelli
Da sinistra Marco Foglia e Marco Menchi
Da sinistra Paolo Micozzi, Maurizio Del Gobbo e Paolo Manzi
Nuovo centro commerciale, il Consiglio unito: «Non lo vogliamo»
La lettera dei proprietari dell’ex Upim: «I locali sono a norma, il Comune dia l’ok al progetto»
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Fuori tempo massimo? L’università aveva previsto i lavori a partire del 2016 per poter procedere all’utilizzo per l’anno accademico 2017-2018. Era questo che l’amministrazione e il Sindaco Carancini volevano? Ora se potesse partire i lavori nel 2018 minimo l’utilizzo si sposterebbe per l’anno accademico 2019-2020. Probabilmente non si voleva che quelli locali ex Upim andassero all’università? Si può spiegare altrimenti?