Il lotto Simonetti a Piediripa, dove dovrebbe sorgere il nuovo centro commerciale
di Giovanni De Franceschi
La Orim andrebbe spostata e il nuovo centro commerciale non è un progetto da cestinare, anzi. Fermo restando che tutta la zona avrebbe bisogno di un profondo restyling. E’ questo in sintesi il pensiero del sindaco Romano Carancini su Piediripa, la frazione più popolosa e importante di Macerata, rivelato durante un’intervista a tutto campo (leggi l’articolo). Capitolo nuovo centro commerciale: il sindaco, senza sbilanciarsi sul sì o sul no, ha spiegato che il progetto della lottizzazione Simonetti potrebbe anche portare benefici alla frazione. «Innanzitutto – ha aggiunto Carancini – va detto che quella era une previsione urbanistica esistente, che non possiamo cancellare. Ora stiamo valutando il nuovo progetto che si basa su quella previsione del piano regolatore: possiamo orientarlo, chiedere dei miglioramenti, delle strutture funzionali ai residenti, ma non abbiamo strumenti per dire no a priori». Contro il progetto c’era stata una levata di scudi che dai residenti si era estesa all’opposizione fino a raggiungere anche la maggioranza e lo stesso Pd. Per il no erano state raccolte oltre 1.200 firme con un’iniziativa dei grillini e la Provincia ha deciso di sottoporre il progetto a Valutazione ambientale strategica.
«L’eventuale scelta per realizzazione del centro commerciale – ha continuato il sindaco – non può che iniziare dal coinvolgimento dei cittadini, a breve su questo punto organizzerò un incontro a Piediripa. Capisco le preoccupazioni, io quel progetto l’ho visto e se si concretizzerà dovrà necessariamente passare per una riqualificazione generale dell’intera frazione. Già è previsto che la strada principale che da Macerata scende verso Piediripa passi da due a quattro corsie, ma i ricavi degli oneri di urbanizzazione, nel caso dovesse andare in porto, sarebbero interamente investiti nella zona, una zona che soffre di mancanza di un’identità sociale». E i commercianti del centro storico, preoccupati di un ulteriore calo degli affari? «Anche queste preoccupazioni sono comprensibili – conclude Carancini – ma sono gli stessi commercianti che devono rendere appetibile il centro trovando una propria identità, non credo che il nuovo progetto possa diminuire le loro potenzialità. L’amministrazione in questi otto anni ha investito molto nel centro storico e solo chi non vuol vedere può dire che il centro oggi è vuoto».
La Orim distrutta dall’incendio
Passando al rogo che il 6 luglio ha distrutto l’azienda di smaltimento rifiuti e alle sue conseguenze sulla popolazione, sono stati stati presentati i dati sulle analisi nei pozzi privati in un’area più ristretta. «Hanno dato esito negativo – spiega Carancini – e questo vuol dire che l’inquinamento riscontrato all’interno del perimetro dell’azienda non ha interessato anche le falde all’esterno». Qualche settimana fa infatti, erano stati resi noti i risultati delle analisi svolte dall’Arpam nelle acque sotterranee all’interno dell’area dell’azienda ed era stata riscontrata un’importante contaminazione. Per questo i comuni di Macerata e Corridonia avevano vietato la captazione dai pozzi privati in un’area compresa tra gli 800 metri a valle dell’azienda e i 300 a monte. Le analisi sono quindi continuate all’esterno della ditta e hanno dato esito negativo. Così il sindaco di Corridonia aveva ritirato la precedente ordinanza e quello di Macerata l’aveva ristretta a una zona più circoscritta: 400 metri a valle dell’azienda e 100 a monte. Le ultime analisi si riferiscono proprio ai pozzi presenti in quest’area: anche questi non risultano essere stati contaminati. «Le preoccupazioni rispetto alle situazioni che i cittadini lamentavano – ha aggiunto Carancini- sono state scongiurate». Restano in ogni caso la preoccupazioni riguardo ad altri possibili incidenti e quindi sull’opportunità che la Orim resti dov’è o si trasferisca in un’altra zona. «Sulla scelta di riattivare l’Autorizzazione integrata ambientale – ha spiegato il sindaco – non siamo competenti, spetta alla Provincia. Comunque la posizione dell’amministrazione è chiare ed è la stessa già spiegata ai residenti durante l’assemblea: Piediripa merita di vivere in uno standard di sicurezza altissimo e da qui a cinque anni è auspicabile una delocalizzazione della Orim, di cui tutti i soggetti coinvolti dovrebbero occuparsi. Nel frattempo però l’azienda deve adottare sistemi di sicurezza del più alto livello possibile, in modo che rischi di altri incidenti siano ridotti al lumicino».
Delocalizzazione Orim ci piace
L'unica maniera di riqualificare è costruire il terzo centro commerciale nel raggio di 1 km scarso?
Ci guadagnano loro e basta...per il resto apre un centro e ne chiude un altro. Poveri lavoratori
Mi domando come farebbero i commercianti a rendere appetibile un centro in cui nessuno andrà più perché ovviamente tutti si riverseranno verso un centro commerciale grande e nuovo! Ma di quale nuova identità si parla, se una battaglia con la grandissima distribuzione è persa in partenza!
Basta a centri commerciali
Aprire il 3 centro commerciale cosa dovrebbe riqualificare? Ci ha già pensato la orim a riqualificarci, grazie
1) Ha ancora il coraggio di parlare, dopo aver negato per mesi qualsiasi inquinamento? Provi a respirare a pieni polmoni l'aria alla rotonda a metà strada fra la Orim e la strada Cluentina... sentirà odore di qualcosa di chimico, che i fumi hanno riversato in quella zona, magari provi a respirarla tutti i giorni quell'aria, come chi vive in quella zona, poi ne riparliamo... 2) L'azienda e la sua attività va delocalizzata immediatamente, non fra 5 anni, per la sua pericolosità risaputa e comprovata da diversi incidenti, di cui l'ultimo è il più grave, e va delocalizzata a loro spese, non dei cittadini. Chi ha rilasciato le autorizzazioni a costruire un simile impianto in una zona fortemente commerciale e residenziale? La Orim è arrivata dopo gli insediamenti abitativi della zona, presenti già negli anni '70. 3) La lottizzazione Simonetti è nel territorio di San Claudio, Frazione di Corridonia, di cui lei non è sindaco, ergo lei non può dire né si né no. I cittadini non sentono assolutamente bisogno di un nuovo centro commerciale, ce ne sono già troppi in zona... senza contare che sorgerebbe a meno di 1 km dal Val di Chienti... se ne sente proprio la necessità!
Ma se gli altri faticano a restare aperti ne aprite un altro? che geni!
Cioè un'altra distesa di cemento....ed invece che una passeggiata in una città tra vicoli,negozi aperti,cioccolaterie....ma si dai un mega parcheggio e tutti dentro un centro commerciale...che dire ...anche no
Caro sindaco potevi fare il palazzetto della lube con quei soldi!! Oppure salvare la maceratese! Oppure riqualificare il centro!!
Ma se invece faceste un centro sportivo decente, con pista di pattinaggio normale, sul ghiaccio e altre cose? Che ce famo di un altro c.commerciale che schiavizza i propri dipendenti?
E uno schifo sono tutte fotocopie stessi negozi. Basta con sti centri commerciali
Il rustico detto tignoso.
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Solo e sempre ‘cementificazione’! A chi giova? Sotto il profilo “politico e ambientale” una autentica, irresponsabile aberrazione!
l’unico sistema perché questa logica cattocomunista cessi sarebbe quella di avere un’amministrazione Lega M5S
cuore adriatico 2 la riperdita
BASTA CEMENTIFICAZIONE! consiglio a PD e soci di andare avanti così e consegneranno anche l’amministrazione comunale di macerata ai 5 stelle !
La maggioranza stacchi la spina mandi a casa Carancini.