Eduardo Savarese con Cinzia Maroni
di Marco Ribechi
Gli Aperitivi Culturali salutano la 59esima stagione del Macerata Opera Festival e danno appuntamento alla prossima estate, o forse in inverno con un nuovo progetto. Il contenitore mattutino in cui si parla d’opera e non solo, giunto alla 18a edizione, ha esposto la sua bandiera a scacchi per il 2023 dopo il quattordicesimo ed ultimo incontro che ha visto come protagonista Eduardo Savarese, giudice, esperto di musica e autore del libro “È tardi” in cui ripercorre l’attesa in sette grandi eroine del melodramma. Con lui Cinzia Maroni ha ripercorso alcune caratteristiche delle donne della stagione lirica, Violetta, Lucia e Carmen. Di tutte sono stati messi in evidenza tratti rimasti un po’ tra le righe e a volte schiacciati dallo stereotipo a cui, nei decenni, sono stati ricondotti. Aspetti psicologici che il dramma musicale, ancor meglio che la letteratura da cui sono tratti, riesce adeguatamente ad evidenziare mostrando la sua duttile capacità di restare sempre al passo con l’attualità.
Il pubblico degli Antichi Forni
Una femminilità declinata nella rinuncia o nella colpevolezza, aspetti però che stanno stretti alle tre grandi personalità femminili tutte in grado di creare un cortocircuito sia nei rapporti con gli altri personaggi che negli spettatori. Così se Violetta è assolutamente moderna nel suo amore totalizzante e distruttivo, Carmen appare come la minaccia alla società precostituita, l’elemento disturbante che terrorizza il bisogno di stabilità invece insito nell’uomo. E Lucia, come perfettamente mostrato nella splendida opera andata in scena ieri sera allo Sferisterio, porta con sé la stimmate dell’assenza di dialogo per cui nessuno ascolta i suoi desideri se non nel momento della pazzia distruttiva. Dopo tanti fine settimana di incontri anche oggi quindi gli Antichi Forni hanno saputo dare una chiave di lettura per gli spettatori che si apprestano ad assistere all’ultima rappresentazione della Traviata e alle tre che seguiranno di Lucia di Lammermoor, intervallate dall’omaggio a Sesto Bruscantini (16 agosto) e dal concerto di pianoforte di Elia Cecino (18 agosto).
Paolo Pinamonti
«Siamo molto soddisfatti di questa edizione – dice la curatrice Cinzia Maroni – 14 appuntamenti sempre affollatissimi che hanno raccolto non solo melomani ma anche maceratesi e moltissimi “forestieri”, interessati alla nostra molteplice offerta culturale. Si è parlato d’opera ma anche di letteratura, di cinema, di balletto, di giustizia; insieme ai direttori d’orchestra ed ai registi, giornalisti, avvocati, critici letterari, artisti, i quali, partendo dalle loro specifiche competenze, si sono confrontati con le opere in cartellone creando performance uniche e originali. Devo ringraziare i tanti collaboratori per la riuscita dei nostri appuntamenti, da Gabriela Lampa per le sue splendide letture a Riccardo Minnucci per i preziosi video. Grazie dovuto anche ai tanti sponsor e a Enzo Gironella che si è occupato della parte enogastronomica degli aperitivi». Accanto ai ringraziamenti del direttore artistico Paolo Pinamonti, spesso presente e che ha elogiato il contrappunto culturale offerto dagli aperitivi, anche il saluto del sovrintendente Flavio Cavalli: «Ho apprezzato tantissimo questi incontri che sono stati uno spettacolo nello spettacolo, graditi anche dal folto pubblico visibilmente attento e coinvolto grazie soprattutto agli splendidi relatori presenti».
L’ultimo brindisi è stato offerto dall’Antica Gastronomia di Mogliano e, appena posato il bicchiere, i responsabili hanno subito iniziato a pensare a nuove idee per l’anno prossimo dove la grande attesa sarà probabilmente catalizzata da “La fanciulla del West” di Giacomo Puccini, affiancata da Turandot e La Bohème.
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