La lettura di Gabriela Lampa
di Marco Ribechi
Il saggista e giornalista Filippo La Porta agli Antichi Forni per parlare di Traviata e Manzoni. È stata una vera e propria contaminazione tra generi quella realizzata all’interno dell’Aperitivo Culturale mattutino, nella giornata che precede la terza rappresentazione de La Traviata allo Sferisterio di Macerata. Il critico letterario Filippo La Porta ha infatti intessuto un’interessante rete di relazioni tra le protagoniste delle opere in cartellone, Violetta e Lucia di Lammermoor, con un’altrettanto famosa eroina della storia del romanzo italiano, Lucia Mondella dei Promessi Sposi. Proprio dedicate ad Alessandro Manzoni, di cui lo stesso Verdi era fiero ammiratore, le letture iniziali di Gabriela Lampa. Tema centrale la contrapposizione tra purezza e dannazione presa dal lato francese con un autore celeberrimo, Guy de Maupassant. «Violetta è sostanzialmente quella che oggi potremmo definire una escort di lusso – spiega La Porta – subisce un’evoluzione e una purificazione che però non viene rispecchiata con un’accettazione, per la società non avrà mai redenzione. A questo proposito illuminanti sono quattro lavori di Guy de Maupassant in cui analizza la figura della prostituta celebrandola invece che additandola come colpevole».
Filippo La Porta
La produzione letteraria di Manzoni ha anch’essa molto a che fare con l’opera come ad esempio nell’Adelchi dove la protagonista Ermengarda impazzisce perché rifiutata, ricordando molto la parabola di Lucia di Lammermoor. «Mentre l’opera tende ad enfatizzare le passioni – prosegue La Porta – nella scrittura di Manzoni queste vengono quasi rimosse, c’è reticenza a mostrarle. Ciò si deve al fatto che lo stesso Manzoni fosse illuminista e giansenista per cui è la ragione e l’ordine a prevalere piuttosto che i sentimenti e l’impeto come nel Romanticismo». Ecco quindi la spiegazione del pericolo delle passioni che possono portare a perdersi, così come avviene in Violetta e in Lucia di Lammermoor. «Manzoni ha paura delle passioni e del disordine – conclude La Porta – i sentimenti vanno educati e guidati, è forse il contrario di ciò che avviene oggi in cui siamo invasi da cattivo romanticismo. Quando la passione diviene l’unica ragione di vita allora può portare all’autodistruzione. Forse, se le protagoniste delle due opere avessero incontrato Lucia Mondella e parlato con lei, avrebbero appreso altri modi per fronteggiare le difficoltà e intendere la vita».
L’incontro è poi stato trasformato da Aperitivo Culturale a Pranzo Culturale, tanta era l’abbondanza di sapori presentata da una new entry degli appuntamenti mattutini, Sugo, il ristorante gestito da Piero Pallotta che proprio quest’anno ha preso parte per la prima volta alla rassegna. Questa sera allo Sferisterio è prevista La Traviata, ovviamente Circe permettendo, personaggio mitologico e meteorologico arrivato proprio nel clou della stagione e che ieri ha già fatto saltare la Carmen Danza; anche su Circe potrebbe essere utile fare un futuro approfondimento agli Antichi Forni.
Una delle collaboratrici di Sugo
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