Un momento delle prove (Foto Imbrescia)
Tutto pronto per il debutto attesissimo di Lucia di Lammermoor, il capolavoro di Gaetano Donizetti che manca da vent’anni dallo Sferisterio e che è pronto a trascinare il pubblico con le sue melodie immortali e i virtuosismi del bel canto, tra atmosfere gotiche e la ricostruzione attraverso speciali effetti video dei castelli e delle scogliere scozzesi. Giovedì 10 agosto (ore 21) Anteprima Under30 con la presenza all’ingresso del teatr di una postazione di Rum, la radio dell’Università di Macerata che racconterà lo spettacolo e raccoglierà commenti e testimonianze.
La glassarmonica (foto Imbrescia)
Lucia di Lammermoor debutta ufficialmente sabato 12 agosto (ore 21) in coproduzione con le Chorégies d’Orange, località francese celebre per l’imponente teatro romano in cui ogni estate si svolge un festival assai simile a quello maceratese (soprattutto per il luogo monumentale sede degli spettacoli). Nel cast interpreti belcantisti di fama internazionale come Ruth Iniesta (Lucia), Dmitry Korchak (Edgardo) e Davide Luciano (Enrico), Mirco Palazzo (Raimondo) guidati da Jordi Bernàcer. Completano il cast Paolo Antognetti (Arturo), Natalia Gavrilan (Alisa) e Gianluca Sorrentino (Normanno). In buca la Form-Orchestra Filarmonica Marchigiana, il Coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini” diretto da Martino Faggiani e la Banda Salvadei. Lo spettacolo porta sul palcoscenico dello Sferisterio un vero e proprio angolo di Romanticismo letterario, nel quale è messa in luce la struggente vicenda di Miss Lucia, che soccombe al cinismo di chi osteggia per interesse personale i suoi sentimenti. L’ambientazione originale scozzese sarà riprodotta in scena attraverso la tecnica del videomapping sia sul pavimento che sul muro dello Sferisterio.
Due le particolarità di questa edizione musicale della Lucia a Macerata: la presenza della cosiddetta “scena della torre” spesso tagliata e poi la scelta di accompagnare la celebre “scena della pazzia” con la glassarmonica, strumento di rara esecuzione che Donizetti stesso aveva previsto in partitura per caratterizzare timbricamente la perdita della ragione della protagonista, e che spesso viene invece sostituito dal flauto. A suonare la glassarmonica è il tedesco Sascha Reckert uno dei pochissimi interpreti oggi in attività.
La regia dello spettacolo è di Jean-Louis Grinda, le scene di Rudy Sabounghi, i costumi di Jorge Jara, il video design di Étienne Guiol con la realizzazione di Malo Lacroix e le luci di Laurent Castaingt. Le repliche sono in programma lunedì 14, giovedì 17 e sabato 19 agosto.
Giovedì 10 agosto alle 19 nella Gran Sala Cesanelli (ingresso libero, in collaborazione con Macerata Culture), il direttore artistico Paolo Pinamonti presenterà con l’autore, il giornalista Alberto Mattioli, il suo nuovo libro “Gran Teatro Italia” (Garzanti, 2023), un viaggio per osservare e cercare di comprendere l’Italia da nord a sud attraverso le peculiarità di teatri e località, piccole e grandi. In Italia, i teatri soprattutto d’opera sono qualcosa di più di un semplice luogo di spettacolo. Se in passato tra palchi e gallerie si indugiava per farsi notare, e nei ridotti si discuteva di politica e si giocava d’azzardo, ancora oggi i teatri si confermano il fulcro della vita civile e culturale – oltre che musicale – di ogni città. Proprio per questo, suggerisce Alberto Mattioli, offrono la prospettiva migliore per osservare e cercare di comprendere l’Italia. In un ideale grand tour attraversiamo lo Stivale in tutta la sua lunghezza: dal Regio di Torino al Massimo di Palermo, dai velluti rossi della Scala di Milano alle pietre dell’Arena di Verona, dai palchi dei minuscoli teatri storici marchigiani alle ampie sale del San Carlo di Napoli, per scoprire come le storie si mescolano alle leggende per fondare miti, ma anche come cambiano i gusti e le abitudini del pubblico, che ruolo i loggioni hanno avuto in celebri debutti e in fiaschi clamorosi, quali grandi viaggiatori stranieri hanno amato i palcoscenici nostrani. Ma soprattutto, accompagnandoci lungo questo originalissimo itinerario fatto di vicende umane e sociali, di mode, vizi e virtù.
Venerdi 11 agosto si sposta invece dallo Sferisterio al Teatro Lauro Rossi (ore 21) l’ultimo appuntamento delle attività del Macerata Opera Festival dedicate a Carmen: Carmen Film, la proiezione di due capolavori del cinema muto – Carmen di Cecil B. DeMille seguito da A Burlesque on Carmen di Charlie Chaplin – sonorizzati dal vivo dalla FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana diretta dallo specialista Timothy Brock. Carmen di Cecil B. DeMille fu girato nel luglio del 1915, protagonista la cantante Geraldine Farrar che diventerà acclamata interprete dell’opera di Bizet, le cui note scorrono lungo la colonna sonora, adattate per il film; A Burlesque on Carmen, uscito nel dicembre 1915, ne è invece la risposta in parodia di Chaplin. La colonna sonora è frutto del lavoro di Timothy Brock – che l’ha realizzata su commissione del Teatro de la Zarzuela di Madrid – per la Fondazione Chaplin. Brock è partito dall’originale di Bizet, proprio come Chaplin aveva fatto con DeMille, ma non ha sovrapposto ulteriore comicità musicale alla comicità cinematografica bensì ha affidato gli effetti comici agli stilemi dell’orchestrazione d’epoca, cioè non ha riscritto una Carmen in chiave foxtrot ma ha adoperato il materiale ritmico e melodico di Bizet nello spirito col quale Chaplin stesso ha preso spunto da altri temi celebri per le sue colonne sonore.
Domenica 13 agosto allo Sferisterio, dalle ore 20.30, torna la postazione live di RUM – Radio Università di Macerata che trasmetterà in diretta dal foyer commenti e anticipazioni sull’opera.
Alle 21 ultima replica dell’opera La traviata di Giuseppe Verdi nello storico allestimento “degli specchi” di Josef Svoboda con la regia di Henning Brockhaus e i costumi di Giancarlo Colis, quest’anno diretta dalla bacchetta di Domenico Longo. Le coreografie sono di Valentina Escobar, le luci di Henning Brockhaus e Fabrizio Gobbi. Lo spettacolo più rappresentativo e iconico delle produzioni allo Sferisterio compie 31 anni dalla sua prima esecuzione del 1992 e, ad oggi, vanta un record di 10 edizioni a Macerata e 40 riallestimenti in Italia e all’estero come Beijing, Seoul, Nagoya, Melbourne, Palm Beach, Baltimore, Muscat, Istanbul, Lubiana, Toulon, Astana e Valencia. Nel ruolo della protagonista Violetta Valéry una delle più apprezzate interpreti di oggi, il soprano Nino Machaidze, con Anthony Ciaramitaro (Alfredo) giovane tenore emergente che sta conquistando le platee dei teatri di tutto il mondo, e Roberto de Candia (Giorgio Germont). Completano il cast Mariangela Marini (Flora Bervoix), Silvia Giannetti (Annina), Carmine Riccio (Gastone), Alberto Petricca (Il barone Douphol), Stefano Marchisio (Il marchese d’Obigny), Gaetano Triscari (Il dottor Grenvil), Alessandro Pucci (Giuseppe), Gianni Paci (Un domestico di Flora), Gianluca Ercoli (Un commissionario). In buca la FORM-Orchestra Filarmonica Marchigiana, e ancor il Coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini” diretto da Martino Faggiani,” e la Banda Salvadei.
(Clicca per ascoltare la notizia in podcast)
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