Da sinistra: Eugenia Eiriz, Maria Esteve Gades, Cinzia Maroni, Stella Araunzo, Gliberto Santini e Paolo Pinamonti
di Marco Ribechi
Un Aperitivo Culturale spagnoleggiante a base di Flamenco. L’incontro mattutino agli Antichi Forni di Macerata, presentato come di consuetudine da Cinzia Maroni, ha visto la presenza di prestigiosi ospiti internazionali per parlare dello spettacolo “Carmen Danza” che sarà realizzato questa sera nello Sferisterio, meteo permettendo. A questo proposito la comunicazione di servizio, fatta con le dita incrociate, indica che per contratto l’evento può essere posticipato fino a due ore, nel caso in cui il maltempo ne minacci la realizzazione. Altre indiscrezioni con fonti che guardano più in alto, vogliono che la perturbazione annunciata termini qualche decina di minuti dopo le 21, il che consentirebbe di mantenere tutto nella norma. «Lo spettacolo si farà», afferma deciso Gilberto Santini direttore dell’Amat a metà tra gli applausi e gli scongiuri dei presenti.
Un momento dell’aperitivo culturale
Tornando all’Aperitivo, oltre al suddetto Santini presenti nel salottino anche Paolo Pinamonti, diretto artistico del Mof, Stella Araunzo, direttrice artistica Fondazione Antonio Gades, Eugenia Eiriz direttrice generale Fondazione Antonio Gades e vedova dell’illustre danzatore e coreografo, Maria Esteve Gades, figlia maggiore dello stesso e presidente della fondazione che porta il nome del padre. Gades, infatti, è considerato uno dei maggiori interpreti del flamenco del XX secolo e il suo legame con la Carmen è stato un punto di svolta da molti punti di vista. «La Carmen è stata declinata in moltissimi modi nella storia – spiega Pinamonti – ed è il fil rouge della nostra stagione lirica. Attorno al suo mito c’è una storia ricchissima di reintepretazioni, rimandi, collegamenti letterari e con altre arti». Uno di questi è proprio con Antonio Gades: «La Carmen è un’opera francese tratta da una novella francese – spiega Stella Araunzo – il suo desiderio era riappropriarsi del suo essere tipicamente spagnolo, levando tutti gli orpelli che non appartenevano alla nostra tradizione. Voleva entrare nell’essenza del personaggio spogliandolo degli stereotipi». A proseguire è Santini che spiega, dopo aver ricordato la collaborazione tra Mof e Civitanova Danza che proprio quest’anno compie 30 anni: «Gades torna soprattutto alla novella di Mérimée perché è interessato, dal mio punto di vista, a tre aspetti. La grossa prossimità di soggetto, essendo l’autore presente dentro la novella stessa, il bisogno di verità e quindi di tornare alle origini e infine la centralità della danza presente nel racconto».
A prendere la parola dopo è Eugenia Eiriz, moglie del compianto artista: «Ci tengo a dire che per Antonio l’Italia è stata importantissima perché qui apprese che si possono raccontare storie con la danza. Lui voleva rappresentare il popolo, infatti c’è un doppio registro, quello più lirico con le musiche di Bizet, e quello più popolare caratterizzato dal flamenco. Inoltre amava il fatto che la Carmen fosse una lavoratrice e lottasse per la sua indipendenza. In questo rivedeva la sua lotta politica e gli ideali del comunismo che sempre lo hanno fortemente animato. La Carmen difende i diritti di classe». Aspetto unico dello spettacolo di questa sera sarà la presenza di un’orchestra dal vivo per le parti di Bizet. «Lo spettacolo era pensato per andare in ogni teatro, piccolo o grande – aggiunge Maria Esteve Gades – per questo le parti musicali orchestrali erano registrate. Stanotte invece, per la seconda volta nella storia e la prima in Italia, sarà realizzato interamente dal vivo. Ma c’è anche un’altra sorpresa da sottolineare, ovvero la presenza di Sergio Bernal, una stella mondiale della danza, già vincitore del premio come miglior danzatore europeo, che desiderava moltissimo lavorare con la nostra fondazione e in particolare con Stella».
L’incontro si è concluso con l’aperitivo offerto dal ristorante il Villino di Treia la cui proprietaria si è detta molto orgogliosa di essere presente proprio con questi ospiti: «Mia madre era spagnola, quindi per me è un momento ancora più speciale».
La proprietaria de Il Villino di Treia che ha offerto il rinfresco
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