La provinciale 36
Danni per circa sette milioni di euro alla rete viaria provinciale a seguito dell’alluvione a fine maggio La Provincia, infatti, ha provveduto a una prima stima dei danni, inviata alla Regione Marche per la deliberazione dello stato di emergenza.
L’importo complessivo quantificato al momento è di 7.008.000 euro, di cui circa 885.000 già anticipati dalla Provincia per gli interventi di somma urgenza, a cui si aggiungono 2.053.000 euro di lavori ancora da eseguire. Inoltre, da una prima ricognizione sommaria, per il ripristino della situazione preesistente l’ondata di maltempo l’ufficio Viabilità ha stimato una somma di almeno 4.070.000 euro.
«L’eccezionale ondata di maltempo del mese scorso ha provocato ingenti danni alla rete viaria provinciale, determinando una situazione di grave emergenza a cui non è possibile far fronte con i mezzi ordinari – spiega il presidente Sandro Parcaroli -.
Sandro Parcaroli
L’ufficio Viabilità della Provincia si è immediatamente attivato, con interventi di somma urgenza, per attenuare i disagi e scongiurare ulteriori situazioni di pericolo, con diverse strade che sono state prima chiuse e poi via via riaperte a senso unico alternato. Al momento una sola strada, la Provinciale 55 a Gualdo, resta ancora chiusa al traffico. Tra le criticità va ricordato anche che, nel comune di Corridonia, si è proceduto alla messa in sicurezza della scarpata franata, adiacente la strada e accanto a una palazzina sgomberata per ragioni di sicurezza dal Comune, a seguito di un sopralluogo del vigili del fuoco».
Frana sulla 67
Interventi di somma urgenza, per un totale appunto di circa 885mila euro, sono stati effettuati su una ventina di strade, tra le altre, sulla Provinciale 45 Faleriense-Ginesina a Sant’Angelo in Pontano e San Ginesio, sulla Provinciale 54 Gualdo-Penna San Giovanni, sulla Provinciale 1 Abbadia di Fiastra-Mogliano e sulla 131 “Vanni” a Petriolo, sulla Provinciale 79 Montelago a Sefro, sulla Provinciale 141 Cimitero Palentuccio-Seppio a Camerino, sulla Provinciale 132 Varanese a Camerino, sulla Provinciale 70 Marina a Penna San Giovanni, sulla Provinciale 95 Pievebovigliana-Cicconi di Fiastra a Valfornace, sulla Provinciale 126 Tolentino-San Ginesio, sulla Provinciale 113 Sant’Angelo in Pontano-Monte San Martino, sulla Provinciale 9/7 Mulini a Gagliole, sulla Provinciale 61 Loro-Macina a Mogliano, sulla Provinciale 7/7 Bivio Agolla-Montelago a Sefro e sulla Provinciale 34 Corridoniana, a Corridonia.
«Tutto il personale provinciale con funzioni esterne (circa 40 persone), che ringrazio per non essersi mai tirato indietro, è stato costantemente impegnato lungo le strade, ma molto resta ancora da fare con le richieste di riconoscimento dei danni e le relative attività di sopralluogo che continuano ancora oggi – aggiunge Parcaroli -. Per questo abbiamo inviato alla Regione una relazione completa, con le schede di ricognizione dei danni, di modo che tutto venga inoltrato al governo che speriamo possa riconoscere lo stato di emergenza anche per le Marche, perché da soli non abbiamo le risorse per affrontare questa situazione».
La provinciale 55
Volete la pace o volete le strade? (Cit.)
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Chiedere i danni può essere anche giusto, ma è altrettanto giusto fare ordinaria manutenzione alle strade che si manifestavano molto carenti, anche prima di questi ultimi eventi eccezionali.Gli argini erano pieni di erbacce e terra, i fossi di scolo la maggior parte otturati e questo non è assolutamente giustificabile.
Buon risveglio, potevate fare manutenzione, prevenire, ci sono tombini per le strade di Macerata otturati, nessuno che li pulisce da mesi e mesi, facile chiedere soldi tanto non sono i vostri,
…la colpa è di quelli sinistroidi che governavano prima perché ci hanno lasciato tutto sporco tre anni fa,perciò non la prendete con noi che comandiamo ora…!!!
…la colpa è di quelli sinistroidi che governavano prima perché ci hanno lasciato tutto sporco tre anni fa,perciò non la prendete con noi che comandiamo ora…!!!
…attenzione a come commentate,non dite la verità…bisogna commentate come va il vento…ora è vietato criticare…
AL SIGNOR MARCHEGIANI DIREI DI NON FARE LO SPIRITOSO. IL SIGNOR PARCAROLI E’ MOLTO ATTENTO ALLA MANUTENZIONE DELLE STRADE, ALLO SFALCIO DELL’ERBA CHE INVADE LA STRADA, SOLO CHE E’ MOLTO IMPEGNATO. FORSE BRUXELLES, FORSE ALTRO. MA CHE VOLETE. LI AVETE VOTATI!!!
Per il sig. Raffaele,legga con attenzione la mia battuta e forse capirà il senso dello spiritoso…
Se non ci sono soldi, soprattutto per la Sanità, lo dobbiamo per la politica guerrafondaia del governo Meloni, che è sulla stessa linea del partito guerrafondaio del PD, traditore dei lavoratori, della povera gente e della Resistenza, che mandano miliardi in armi agli Ucraini per una politica che segue ideali neonazisti, gli stessi che quel popolo seguì a maggioranza la guerra di aggressione all’Unione Sovietica da parte del Neonazismo di Hitler.
Aspettiamo che il governo Meloni ci faccia partecipare alla guerra di difesa degli interessi angloamericani e poi ne riparleremo. Intanto, le ferrovie e gli ospedali aspettino e sperino che il centrodestra (e la Lega) dia seguito alle sue promesse, che non erano in linea con la linea Draghi, come prometteva la Meloni in campagna elettorale. Adesso, sulla sediolina, la Meloni rinnega tutto. E finirà anche lei nella polvere, come Salvini.
Secondo me la Meloni non sta bene. Troppo impicciata tra frustrazioni e quella voglia di rivincita accumulata negli anni che le fa perdere lucidità. Mi ricorda la favola ” La rana e il bue”. Salvini ( che qui interpreta il bue ) se n’è accorto e aspetta che faccia la fine della rana della favola.
C’era una volta una piccola rana verde che viveva insieme a un allegro gruppo di rospi in uno stagno nei pressi di una fattoria. La ranocchietta era molto ammirata perché era di un bel colore brillante e sapeva fare bellissimi salti. Un caldo giorno d’estate gli abitanti dello stagno ricevettero la visita di un bue, proveniente dalla vicina fattoria.
La rana vide il bue che si dissetava allo stagno, e provò invidia per la sua mole e pensò:
– Forse, se mi concentro un po’ e tengo il respiro e mi gonfio…
Cominciò a gonfiare la sua pelle piena di grinze.
Poi chiese ai rospi se fosse diventata più grossa del bue.
Quelli dissero di no.
Di nuovo allora tese la pelle aumentando lo sforzo; poi chiese ancora chi fosse più grosso.
Quelli risposero: – Il bue!
Indispettita, ancora una volta prova a gonfiarsi di più. Fece un respirone, poi un altro, un altro un altro ancora e…BUUM!
Morale della favola? Fate vobis!
Sig. Rapanelli, quello di Hitler non fu neonazismo, ma il nazismo VERO.
Comunque possiamo stare tranquilli, siamo nel famoso LABORATORIO MARCHE. Volete che il presidente della regione Marche non riconosca lo stato di emergenza al presidente della provincia di Macerata, nonché sindaco della città di Macerata? E’ tutta una unica filiera, nessun problema.