Romano Carancini (Pd) in consiglio regionale
di Francesca Pasquali
«Un altro degli esempi di scandalo che sta avvenendo in questa regione che, in sanità, è allo sfascio generale». L’esempio in questione è la nomina, ad interim, di Armando Gozzini a commissario dell’Ast di Macerata (leggi l’articolo). Chi così lo definisce è Romano Carancini che, stamattina, in Consiglio regionale, è tornato ad attaccare la gestione della sanità marchigiana.
Armando Gozzini
Lo spunto, stavolta, gliel’ha fornito un’interrogazione sui danni subiti a inizio anno dalla centrale telematica del sistema sanitario regionale, con conseguente perdita dei dati, a causa di un allagamento provocato da «una manovra errata di un operaio della ditta addetta alla manutenzione». «Attualmente – l’aggiornamento fornito dall’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini – si sta recuperando circa il 2% dei dati del database», mentre «fino al 98% sono stati recuperati». Il 2% che ancora manca «impedisce l’accesso ad alcuni elementi elettronici relativi all’assistenza domiciliare integrata, al ricovero in Rsa e residenze protette, alla protesica e all’assistenza integrativa». «Telecom e Ibm hanno messo a disposizione le migliori professionalità. Sono venuti scienziati anche dall’estero. Si conta di recuperare tutti i dati necessari al funzionamento del sistema sanitario nelle prossime settimane», ha aggiunto Saltamartini.
L’assessore Filippo Saltamartini
Risposta che non ha soddisfatto Carancini. Per il quale «è evidente che la perdita dei dati della pubblica amministrazione, soprattutto sul piano sanitario, è un fatto gravissimo». «Ma la cosa più grave – ha aggiunto il consigliere del Pd – è che l’assessore non ci spiega com’è possibile che sia accaduto, considerando che il sistema è articolato attraverso la garanzia di tre cluster, cioè tre luoghi immateriali che tendono a salvaguardare i dati qualora vengano persi da uno dei tre siti». «Immaginare che a seguito di una manutenzione abbiamo perso un data center mi fa preoccupare. Fa immaginare che vi sia stata un’assoluta incapacità di aggiornare o proteggere in modo adeguato i dati», ha detto ancora Carancini. Secondo il quale «siamo di fronte a uno sfascio generale di cui questo è uno degli esempi, ma ce ne sono altri, come la nomina del direttore generale di Torrette a commissario a Macerata». Quell’Armando Gozzini nominato, lo scorso gennaio, direttore generale dell’ospedale regionale. E, pochi giorni fa, chiamato anche a coprire il posto lasciato vuoto da Antonio Draisci, a sua volta nominato direttore del Dipartimento regionale di salute.
Non solo sanità. Oggi, il Consiglio ha anche dato il via libera a due proposte di legge. La prima modifica in parte la legge regionale sull’edilizia (la n. 17 del 2015). In sostanza, agli edifici dei centri storici, costruiti almeno settant’anni fa e con un uso commerciale, artigianale o produttivo viene concesso di sforare le altezze fissate dalla normativa vigente, a patto che «non impattino in alcun modo negativamente rispetto ai requisiti di sicurezza e igienico-sanitari previsti dal testo unico sulla sicurezza sui luoghi di lavoro». È diventata legge anche la proroga dei termini per l’adeguamento dei regolamenti edilizi per i Comuni del cratere sismico, «che altrimenti si sarebbero trovati in un caos normativo che avrebbe di fatto bloccato il percorso di ricostruzione».
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