«A rischio le ferie estive
per i dipendenti del Santo Stefano.
Il Gruppo Kos investa sui lavoratori»

POTENZA PICENA - Cgil, Cisl, Uil all'attacco: «Il personale dei vari reparti ha raggiunto un residuo ferie arretrate superiore alle 200 ore. Dopo l’emergenza Covid non sono stati rinnovati i contratti a tempo determinato. Non si pensi solo al profitto»

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SANTO-STEFANO

Il Santo Stefano

«Il personale dei vari reparti del Santo Stefano (infermieri, fisioterapisti, educatori, oss) ha raggiunto un residuo ferie arretrate superiore alle 200 ore, ed in particolar modo i fisioterapisti rischiano di non poter usufruire delle ferie estive», così John Palmieri (Fp Cgil), Mariella Mazzalupi (Csil Fp), Andrea Santavicca (Uil Fpl).

«Denunciamo che dopo l’emergenza Covid il gruppo Kos ha deciso di non rinnovare i contratti a tempo determinato, perdendo professionalità acquisite le quali sono migrate altrove – continuano i sindacati -. L’istituto Santo Stefano, un tempo il fiore all’occhiello nel settore della riabilitazione delle Marche, oggi non raccoglie quasi più curriculum: l’appetibilità del gruppo in virtù di un contratto ormai scaduto da oltre 13 anni è scesa al minimo storico. Mentre per gli infermieri in ingresso nel periodo emergenziale covid sono stati garantiti superminimi stipendiali a copertura del gap con i nuovi assunti, per i fisioterapisti e gli operatori socio sanitari nessun trattamento ulteriore.

Differenze che raggiungo anche i 250 euro mensili. Facciamo presente che la Regione finanzia per ogni operatore presente in reparto, tutte le assenze previste dal contratto nazionale (ferie, festività, malattia media, permessi e la copertura dei riposi giornalieri), e per poter garantire tali istituti, è necessaria una quota dedicata di personale aggiuntivo, che il gruppo Kos Care alla data odierna copre solo per il 50%. In virtù di questa carenza, quasi tutti i padiglioni di degenza lavorano quotidianamente con meno personale, erogando minori prestazioni assistenziali ai pazienti. La direzione del gruppo Kos Care, consapevole della criticità non ha convocato le rispettive organizzazioni sindacali entro il primo trimestre per il piano ferie come previsto da contratto collettivo nazionale.

Rammentiamo che le ferie, in particolar modo quelle estive tutelate in primis dall’articolo 36 della Costituzione: “Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi” sono indispensabili oltre che per interrompere un’attività lavorativa che dura tutto l’anno, anche per il ristoro psico-fisico degli operatori. Il gruppo Kos, un colosso internazionale del settore che nel 2022 ha registrato ricavi per oltre 683 milioni di euro, deve investire sui lavoratori e non guardare solo ed esclusivamente al suo smisurato profitto. Chiediamo alle istituzioni un approfondito controllo sull’operato di Kos Care (gestione avida delle risorse dei cittadini delle Marche) e di confrontarsi con le organizzazioni sindacali».

I sindacati segnalano anche la rottura delle trattative per la rsa di Santa Maria in Chienti di Montecosaro, «dovuta alla totale chiusura da parte di Kos Care alle proposte sindacali».

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