L’incontro organizzato da Fratelli d’Italia
di Luca Patrassi (Foto di Fabio Falcioni)
L’appuntamento è al cinema Italia che i Fratelli (d’Italia) non hanno scelto solo per l’assonanza fonetica, quanto anche per la capacità di accoglienza ed in effetti oggi pomeriggio si sono trovati circa in duecento per la relazione sulla sanità delle Marche a cura del governatore del governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli.
Iniziativa di partito partita con il segretario provinciale Massimiliano Belvederesi che ha infilato una battuta che si è prestata a varie interpretazioni. Belvederesi ha esordito ringraziando i presenti e ha detto: «Due anni fa abbiamo vinto le elezioni anche perchè abbiamo battuto molto su questo argomento, il cambiamento non si fa in un giorno ma va ponderato, pensiamo utile che gli attori che hanno messo mano a questa svolta storica siano i protagonisti di questa serata». Il pensiero, per la verità, è corso anche all’assessore Saltamartini che viene dato un giorno entrante ed un altro uscente, ma a tacitare i retropensieri è arrivato subito il commento del governatore Francesco Acquaroli che ha ringraziato il suo assessore alla Sanità che non era in sala, anche perchè l’iniziativa era di Fratelli d’Italia.
Il sindaco Sandro Parcaroli
A tirar fuori la novità di giornata è il primo cittadino Sandro Parcaroli: «Nel 2020 eravamo in un campo di girasoli (il terreno della Pieve di proprietà privata, ndr) e dissi che mi sarei incatenato se l’ospedale non si sarebbe costruito. Lo farò». Anche qui c’è un attimo di esitazione, si incatena o si fa l’ospedale, poi il primo cittadino indica la risposta possibile dando l’anteprima: «a giugno ci sarà la gara per l’affidamento della progettazione del nuovo ospedale. Spero di poter mettere la prima pietra nel 2025». Bene, il microfono passa, per un indirizzo di saluto, al consigliere regionale Simone Livi ed ha un primo approdo politico con la senatrice Elena Leonardi. «Dobbiamo guardare la sanità – ha rilevato la parlamentare che è anche coordinatrice regionale di Fdi – secondo l’occhio del paziente. Viviamo una fase di criticità per una serie complessa di fattori: negli ultimi 15 anni la sanità è stata vista come un costo più che come servizio. Quando hai scarsità di personale, la cosa più semplice è chiudere strutture, accorpare, ma questo avrebbe comportato un ulteriore taglio dei servizi sul territorio. Chi non trova i servizi nel territorio va ad intasare i Pronto soccorso, il compito di noi amministratori è tracciare una nuova strada in base alla sanità che vediamo oggi. C’è stata una totale assenza di programmazione, che i medici vanno in pensione doveva essere una cosa risaputa, eppure ci siamo trovati senza medici. Cosa sta facendo il governo Meloni? Abbiamo voluto invertire da subito la tendenza degli anni passati al taglio delle risorse. Siamo qui per confrontarci, per raccontare quello che stiamo facendo».
Il governatore Francesco Acquaroli
Il microfono passa al governatore Francesco Acquaroli che racconta la situazione ereditata, l’organizzazione esistente, le indicazioni dei territori anche in termini di mobilità passiva e gli obiettivi che si pensa di raggiungere con il piano sanitario appena messo in campo e in corso di presentazione, fino a maggio, nei territori. Si parte dal ringraziamento al sindaco Sandro Parcaroli «con il quale c’è grande collaborazione» e il passaggio sembra quasi rivolto al gruppo comunale maceratese di Fratelli d’Italia. Poi si parte con il tema in discussione, cona la prima scelta fatta. «C’è stata l’analisi della situazione, si sono confrontati due modelli partendo da quello dell’ospedale unico. All’inizio, quando ero sindaco, non ero contrario, poi abbiamo sviluppato il fatto che l’ospedale è l’ultimo servizio, non il primo. Con l’ospedale unico c’era il rischio di depauperamento ulteriore dei servizi sul territorio. C’è un sistema in difficoltà, siamo partiti con la pandemia, ora siamo al giro di boa del mandato amministrativo, in tutto abbiamo avuto un anno a disposizione per la riforma». I contenuti strutturali. «Abbiano voluto una riorganizzazione aziendale, l’ultima riforma risale al 2003, all’Asur: negli anni erano state apportate modifiche perchè si sono viste alcune lacune, abbiamo cercato di semplificare il sistema sanitario regionale, l’elemento dirimente è stato la funzionalità di ogni azienda».
Cosa non funziona. «Pesaro ha la mobilità passiva già alta della regione nonostante la presenza di più aziende sanitarie, così come per Ancona con Inrca e Torrette: quello abolito era un modello che creava confusione di ruoli, oggi aumentiamo le aziende ma diminuiamo gli organismi, diamo semplificazione e chiarezza amministrativa. La riforma è operativa dallo scorso gennaio e richiede processi complessi. Siamo partiti dalla creazione dell’offerta sanitaria da erogare nei territori, dal fabbisogno, cioè dalla fotografia di quello che i cittadini chiedono ogni anno e che abbiamo rilevato con studi scientificamente dettagliati, che è il cuore nevralgico del piano». Le risorse in uscita per effetto della mobilità passiva. «Il saldo della mobilità attiva e passiva nelle Marche è storicamente negativo, circa 40 milioni di euro ogni anno, è un danno per il sistema sanitario che perde capacità di dare servizi. Oggi siamo una regione in transizione, stiamo perdendo competitività. Prima l’Europa per i piani pluriennali ci dava 6/700 milioni di finanziamenti, oggi un miliardo. Però ogni anno ci sono circa 140 milioni di mobilità passiva, prestazioni erogate in altre regioni che arricchiscono i loro territori e questo influisce negativamente sugli indici di sviluppo della nostra regione. Un terzo della mobilità passiva parte da un territorio, quello di Pesaro Urbino, che ha anche il dato più basso in regione di posti letto».
Elena Leonardi
I servizi in ospedale: «L’ospedale nasce per gli acuti, oggi è diventato l’unico presidio, dovrebbe invece essere l’ultimo. Nei Pronto soccorso arrivano tutti perchè la sanità del territorio è stata depauperata, non considerando che una prestazione in ospedale costa di più che erogarla nel territorio. Stiamo realizzando nuovi ospedali ma lo snodo fondamentale è il personale che è carente, non è sufficiente a coprire il turn over, oggi abbiamo decine di sindaci che non hanno medici di base, con questa situazione come si può evitare il ricorso di massa all’ospedale? Dobbiamo lavorare per cambiare le norme e il sistema interno, siamo sicuri che le risorse siano distribuite in maniera giusta evitando i doppioni? Devo ringraziare il ministro Schillaci, i primi risultati li ha portati: il primo segnale è arrivato con gli incentivi per chi va a lavorare al Pronto soccorso, ha messo un freno al ricorso alle cooperative e ha messo nero su bianco che chi esce dal pubblico poi non può rientrare. Bisogna anche mettere mano al tetto per il personale: investiamo e formiamo medici, poi li perdiamo perchè non riusciamo a stabilizzarli, cambiare significa poter esse più attrattivi, il sistema privato deve lavorare su committenza pubblica.
Simone Livi
Tutte queste criticità possono essere risolte ma non in breve, intanto ce la mettiamo tutta con onestà intellettuale, i risultati parleranno. Migliorare la spesa pubblica, si può fare, abbiamo commissionato uno studio che ci darà spunti di operatività entro l’anno, sulla farmaceutica penso si possa recuperare. Come penso si possano ottimizzare le risorse umane per l’area amministrativa e poter recuperare qualcosa nell’area sanitaria. O il sistema è competitivo e meritocratico o non regge, noi abbiamo scelto il percorso. Fra tre anni poi ognuno voterà per chi vuole, oggi stiamo lavorando per le Marche, non per una parte politica, lavoriamo per una regione che torni ad essere attrattiva e competeva. Non è una riforma di centrodestra ma una risposta scientifica alle esigenze delle Marche e ai bisogni dei cittadini».
Da sinistra: Riccardo Sacchi, Fabio Pistarelli, Pierfrancesco Castiglioni
Che disastro...sulla sanità il cdx locale e regionale peggio del csx, e non era facile far peggio...
Sarebbe meglio rifare le strade e far assumere personale all'ospedale riaprire quelli nei paesini così si salvano più vite e si dà lavoro alle persone
Alessandra Mandozzi ma loro non vogliono salvare vite....
Alessandra Mandozzi il fatto è che ormai non sono ospedali ma aziende e le aziende vogliono vedere numeri e introiti economici.
Mettere i parcheggi gratuiti,sull'attuale ospedale, sarebbe già un doveroso segno di civiltà e rispetto per i malati.
Pierpaolo Petroselli anche per chi ci lavora
Ma quello attuale nn funziona?
Visto che per una visita cardiologica devo attendere più di dodici mesi, che almeno le autopsie siano gratis. Spudoratamente ridicoli, le risorse debbono andare in direzione delle assunzioni, di tutto il personale sia medico che paramedico, di adeguate retribuzioni e, ai vertici dirigenziali, solo persone che conoscono i problemi e li sappiano risolvere, no ai personaggi che devono rispondere delle loro azioni solo ai partiti.
Serve personale, non un'altra struttura... con i soldi del nuovo ospedale potrebbero esserci nuove assunzioni, garantite fino alla pensione! Altra terra rubata alla campagna per un mausoleo che lievitera' nei costi e stentera' ad andare a termine, mentre le attese per le prestazioni si allungheranno sempre più per assenza di personale, non di strutture!
auguro a tutti voi lunghissima vita per poterlo vedere completato!
La gara sarà a ribasso?
Ma a cosa serve un nuovo ospedale quando manca il personale non è che ci devono mangiare.....
Con calma
una volta non vi erano problemi, ora è tutto un problema....se non avessero speso e spaso all'epoca oggi non vi era alcun problema
Quello che conta è chi c'è dentro a dare proprio supporto medico con esperienza.
fra 2 anni
Secondo me si dovrebbe potenziare i piccoli ospedali per smaltire le file e assicurare più servizi sanitari vicino senza perdere un giorno per una visita ,etc a non so quanti km . Non mi pare ne normale , ne salutare , ne dignitoso stare più di qualche ora su una barella al pronto soccorso figuriamoci quando si tratta di giorni. Questi sono solo alcuni punti dei tanti di quale si potrebbe parlare
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campa cavallo che l’erba cresce purjttj nuaa
Confesso che ho dovuto leggere due volte l’affermazione del signor Sindaco che a proposito del nuovo opedale, dopo due anni e mezzo di chiacchiere sue, della sua amministrazione e della amministrazione regionale dice candidamente:
«A giugno ci sarà la gara per l’affidamento della progettazione del nuovo ospedale. Spero di poter mettere la prima pietra nel 2025».
Signori, siamo addirittura alla speranza di mettere la prima pietra dopo 5 anni di amministrazione.
E dire che io ero uno tra quelli pronti ad incatenarsi con lui se il progetto non avesse visto la luce in tempi umani; vedo che la situazione si complica e rischiamo di perdere questo Sindaco e questa maggioranza inconcludente e l’ospedale di Macerata rimarrà un sogno come un sogno rimarrà il mio di finire sui giornali fotografato in catene col signor Sindaco a favore dell’ospedale che mai nascerà.
posso consigliare a quest’amministrazione di rifare il breve manto stradale di Fontescodella (via Giuseppe Tucci, via Enrico Mattei) che inizia da fuori la galleria alla rotatoria che si congiunge a via Roma ? Mica tanto ma ho visto un’anziano che gli cadeva la dentiera tanto è rovinata in quelle poche centinaia di metri di “strada” che perdipiù ci rappresenta per chi arriva da fuori e va al palazzetto ecc ecc. . .
Parcaroli da buon leghista impara in fretta e segue l’ultimo motto del padrone usato per Quota 41 :” Adesso non si può fare ma rimane però un obiettivo di legislatura, come la flat tax”. Elena Leonardi, non si preoccupi che prima o poi capita a tutti di entrare in Pronto soccorso con l’occhio del paziente. Per quanto riguarda Acquaroli c’è da sottolineare che se ha trovato il Cinema Italia è già un successo. Ma forse non guidava lui.
Sempre peggio, allunghiamo il brodo con le speranze, forse inizio 2025 ma quando sarà operativo? questo nessuno lo dice.
Mentre si aspetta l’arrivo di questa prima pietra, si potrebbe ascoltare il suggerimento del Signor Enrico Morresi,
…parole…parole…parole…soltanto parole e niente di più…”IO COMUNQUE SONO SODDISFATTA”…”MODELLO MARCHIGIANO”…
Ne dovranno acquistare due di pietre.. una per l’ospedale di macerata l’altra per il ponte in Sicilia .. progetti targati Lega .
Domanda:
Perché spendere soldi pubblici per un nuovo ospedale quando qualche decennio fa si sono spesi miliardi per il nuovo ospedale? Perché eventualmente non ammodernare/adeguare/ampliare la struttura esistente? Una volta costruito il nuovo ospedale cosa si fa del “vecchio”?
Mi sfugge qualcosa?
Metta la prima pietra chi è senza peccato.
“Spero, promitto e iuro vogliono sempre l’infinito futuro”, era la filastrocca che ci facevano imparare a scuola per ricordare alcune “irregolarità” di certi verbi.
Dal cinema Italia, invece, abbiamo oggi imparato che grazie ai nostri nuovi (mica più tanto) governanti, detti verbi, insieme a penso, ci faranno realizzare qualcosa in un futuro infinito.
Forse proprio la prima pietra, come spera il nostro Sindaco “Petrolini/Nerone”, sarà la prima a concretizzarsi, non vorrei “mal consegnata” da un senza peccato.
Per il sig. Ponzelli. Onestamente riconosciamogli un modestissimo
‘dic, duc, fac, fer’ e soprattutto un ‘festina lente’.
Amico Munafò nel vecchio ospedale si può mettere una parte della casa di riposo Villa Cozza dove ci sono oltre 600 domande in lista di attesa. Inoltre sai benissimo che per la nuova sanità servono strutture modulari dove le continue scoperte necessitano di mutamenti, ancora nel nuovo Ospedale Provinciale ci passerà l’intervalliva e sulla S.S. 77 Val di Chienti ci arriverà la Pedemontana Fabriano Muccia.