Caporalato nel cantiere delle Sae,
i consorzi Arcale e Gips
chiamati in causa come responsabili civili

BATTAGLIA - La Cgil è parte civile al processo che vede imputate due persone per sfruttamento illecito del lavoro. Il segretario provinciale Daniel Taddei: «E' un passaggio importante. Così si potranno far emergere ulteriori aspetti non strettamente processuali ma che coinvolgono tutta la collettività». L’avvocato Bruno Pettinari: «La richiesta di risarcimento danni per i sei lavoratori ammonta a circa 100mila euro e, per quanto fatto a livello operativo, economico e di indagine dalla Fillea-Cgil, si aggira sugli 80mila euro»

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Daniel Taddei (primo a destra) durante la conferenza stampa

di Mauro Giustozzi (Foto di Fabio Falcioni)

Responsabilità civile al processo per caporalato e richiesta di risarcimento nei confronti del Consorzio Arcale e Gips da parte dei lavoratori interessati e dello stesso sindacato. Va avanti la battaglia per la legalità sui luoghi del lavoro della Cgil Macerata che segna un altro passaggio importante.

DavidTaddei_CGIL_FF-2-650x434Lo scorso 4 marzo si è svolta la prima udienza, davanti al giudice Marika Vecchiarino del tribunale di Macerata, l’udienza del processo in cui la Cgil Macerata e la Fillea Cgil, insieme ad alcuni lavoratori, sono parte civile. Il processo vede imputati Vincenzo Romano titolare della ditta Europa srl con sede a Melegnano nel milanese e Carp Gheorge che operava nella stessa azienda. E’ stata autorizzata la chiamata in causa dei responsabili civili, su richiesta delle parti civili, il consorzio Arcale (assistito dall’avvocato Gabriele Cofanelli) e il consorzio Gips di Trento. Il giudice ha comunque rinviato per un difetto di notifica e se ne riparlerà il 17 giugno. La vicenda riguarda la realizzazione delle sae a Pieve Torina, l’indagine è stata condotta dai carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro di Macerata. Carp e Romano sono sotto accusa per sfruttamento illecito della manodopera.

Al solo Carp viene inoltre contestata l’omissione di soccorso in quanto ci sarebbe stato un infortunio a uno dei lavoratori al quale sarebbe stato intimato di non farsi refertare e non andare al pronto soccorso. Gli imputati sono assistiti dall’avvocato Antonio Renis.

Stamattina ad illustrare lo stato dell’arte il segretario provinciale della Cgil, Daniel Taddei, il responsabile del progetto legalità Fillea nell’entroterra maceratese Massimo De Luca e l’avvocato Bruno Pettinari che assiste sia il sindacato che i lavoratori coinvolti nella richiesta dei danni alle aziende che avevano in appalto la fornitura e messa in opera delle Sae post sisma. «Questo è un passaggio importante –ha esordito Daniel Taddei – visto che il tribunale ha consentito la citazione in giudizio per responsabilità civile del consorzio Arcale e del consorzio Gips di Trento. Arcale è stato il principale artefice della fornitura e messa in opera delle Sae a seguito dell’appalto nazionale della Protezione civile. A sua volta Arcale ha subappaltato sia direttamente come consorzio che tramite le proprie diverse associate che a loro volta hanno subappaltato ad altre ditte e nel nostro caso ad un altro consorzio Gips, l’altra società chiamata alla responsabilità civile in giudizio.

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Massimo De Luca

Dentro questo consorzio Gips operava la ditta Europa srl con gli imputati Romano e Gheorge: Europa srl che è stata denunciata per i infortuni sul lavoro e irregolarità contrattuali e sulla sicurezza che abbiamo reso noto in questi anni di denunce su come venivano tenuti e trattati i lavoratori stranieri che operavano sugli appalti sae. Questo passaggio importante di autorizzazione e chiamata alla responsabilità civile di queste aziende, Gips e soprattutto al consorzio Arcale, conferma che l’operato della Cgil era bene indirizzato, nonostante le ripetute smentite da parte dei soggetti interessati dalla denuncia. Quindi oltre alla responsabilità contrattuale, a quella morale per queste gravi irregolarità – sostiene Taddei – che si sono verificate nei confronti dei lavoratori e danni alle sae stesse, adesso si aggiunge la possibilità di chiamare in causa il consorzio Arcale come responsabilità civile per far emergere ulteriori aspetti non strettamente processuali ma che coinvolgono tutta la collettività e le reali responsabilità sui fatti accaduti e delle conseguenze che hanno avuto».

L’avvocato Bruno Pettinari ha invece puntualizzato l’iter giudiziario che si è innescato e che vedrà altre udienze del procedimento nei prossimi mesi: «La costituzione di parte civile di sindacato e lavoratori – ha affermato il legale della Cgil – ha portato alla richiesta al giudice della citazione per responsabilità civile di Arcale e Gips, cosa che è stata ammessa e notificata alle stesse. Il consorzio Arcale ha sollevato delle eccezioni sull’ammissibilità che verranno discusse nella prossima udienza.

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L’avvocato Bruno Pettinari

Noi riteniamo che ci sia una responsabilità diretta di Arcale nei confronti dei lavoratori e nella richiesta di risarcimento danni dell’organizzazione sindacale in quanto avevano un potere conferito dall’accordo quadro su controllo, verifica e direzione tecnica delle ditte in subappalto ma anche perché ci sono state interferenze di gestione tra Arcale e Gips. Richiesta di risarcimento danni, anche morali, che per i sei lavoratori interessati ammonta a circa 100 mila euro e, per quanto fatto a livello operativo, economico e di indagine della Fillea-Cgil, si aggira sugli 80 mila euro».

Massimo De Luca, responsabile del progetto legalità della Fillea ha tenuto a ricordare come l’azione della Cgil sia stata sempre lineare e dedicata a scoperchiare tutte le irregolarità che negli appalti e costruzioni delle sae si sono verificate in tanti anni.

CGIL_FF-11-650x434«Non ci eravamo sbagliati – ha detto De Luca – su quanto affermavamo da cinque anni a questa parte. C’erano situazioni che mettevano a repentaglio salute, sicurezza e soprattutto la dignità dei lavoratori.

Adesso che la ricostruzione è partita con migliaia di cantieri, le soluzioni sono state trovate ma rispetto a legalità, salute e sicurezza dei lavoratori siamo come eravamo 5 anni fa. Ad oggi della promessa della piattaforma telematica con i dati di tutti i cantieri del sisma fatta dalla struttura commissariale ancora non c’è traccia, nella nostra provincia ancora non è stato sottoscritto il Protocollo di legalità che è stato firmato in tutte le altre 11 province del cratere. Una pessima notizia perché significa che queste esperienze che abbiamo scoperto al nostro territorio hanno insegnato poco o niente.

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L’avvocato Gabriele Cofanelli

Col rischio, se non la certezza, che anche chi lavora adesso nei cantieri della ricostruzione lo faccia con zone grigie o anche scure a livello di contratti e diritti. La nostra azione ha finora fatto riconoscere a 132 lavoratori il completo riconoscimento del contratto, delle diarie e dei diritti, ne mancano ancora 7 di ragazzi romeni della ditta Europa srl che ad oggi devono vedere ancora riconosciute le proprie spettanze certificate dall’Ispettorato del Lavoro».

IL LEGALE DI ARCALE – «Abbiamo evidenziato nel corso dell’udienza che l’esistenza di un rapporto contrattuale e quindi l’assenza di ogni profilo illecito di natura extracontrattuale, è tale da poter escludere qualsiasi coinvolgimento nei confronti della società Arcale» dice l’avvocato Gabriele Cofanelli. Il giudice valuterà queste questioni nel corso dell’udienza del 17 giugno.

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