di Gianluca Ginella
Caporalato nei cantieri delle Sae, quattro le persone sotto accusa. La Cgil Macerata e la Fillea Cgil si sono costituite parte civile all’udienza davanti al gup. Daniel Taddei, segretario generale della Cgil Macerata: «La situazione è nettamente migliorata dopo le nostre denunce, è stato importante il protocollo della prefettura che ha introdotto il badge elettronico. Purtroppo però le situazioni di criticità sono numerose e aumenteranno per via dell’accoglienza. Al momento i problemi sono legati all’accoglienza di chi dovrà lavorare nei cantieri della ricostruzione, non ci sono strutture adeguate».
Il cantiere nell’area di Villa Sant’Antonio, ottobre 2017
Sotto accusa, per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, davanti al gup del tribunale di Macerata (giudice Giovanni Manzoni) ci sono Ugo Gallo, 39 anni, residente in provincia di Napoli, Roberto Portolano, 33, residente a Napoli, William Amico, 37 anni, residente in provincia di Como, ed Hesham Saber Gouda Ibrahim Elbasiouny, 31 anni, egiziano, residente in provincia di Milano.
Secondo l’accusa, sostenuta dal pm Rita Barbieri, Elasiouny e Amico quali intermediari, avrebbero reclutato manodopera allo scopo di destinarla al lavoro della Gesti One srl, nei cantieri di Sant’Antonio di Visso, Ussita, San Severino e Camerino in condizioni di sfruttamento, approfittando dello stato di bisogno dei lavoratori, Portolano, è imputato come amministratore di diritto della Gesti One e Gallo come amministratore di fatto della Gesti One. Per l’accusa una ventina di lavoratori sarebbe stata impiegata con stipendi difformi a quanto indicato nelle buste paga (avrebbero dovuto restituire parte dei compensi), inoltre in alcuni casi sarebbero stati minacciati di essere licenziati in caso di mancata consegna del denaro. E ancora: non sarebbero stati sottoposti alle visite mediche nè forniti di sistemi di protezione. Elasiouny inoltre è accusato di tentata estorsione di 450 euro che riteneva, dice l’accusa, gli fossero dovuti per la sua attività di intermediazione e per l’assunzione e la continuazione del lavoro nei cantieri. Oggi l’udienza è stata rinviata per decidere su alcune questioni tecniche e in seguito alla richiesta di patteggiamento di uno degli imputati (Elasiouny). Se ne riparla il 17 novembre.
«Le costituzioni di parte civile di Cgil e Fillea Cgil e di alcuni lavoratori sono state tutte ammesse ed è importante e rilevante. E’ stata riconosciuta l’attività che abbiamo svolto, con le prime denunce che abbiamo fatto per i lavoratori» sottolinea Taddei dopo l’udienza. La Cgil è assistita dall’avvocato Bruno Pettinari. Gli imputati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Vanni Vecchioli, Francesca Binanghi, Mariano Moselli, Girolamo Catena. Sulla situazione attuale nei cantieri del cratere: «Sono stati fatti passi avanti notevolissimi – dice Taddei -, in particolare con il protocollo della prefettura che ha introdotto il badge in alcuni cantieri. Sicuramente abbiamo dato un bel colpo e fatto alzare la guardia, purtroppo le situazioni di criticità sono numerose e aumenteranno per problemi di accoglienza: non ci sono strutture adeguate, i lavoratori vengono da fuori, a volte alloggiano e lo abbiamo segnalato, in strutture in cui lavorano. La soluzione è fare dei campi base con la prefettura, come era stato fatto ai tempi della Quadrilatero».
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