di Luca Patrassi
Discoteche chiuse, scuole forse aperte, elezioni a rischio. Sono state sufficienti le poche parole dette dal consulente del governo Walter Ricciardi a scatenare l’orda delle reazioni e delle polemiche. La parola “rinvio” ha provocato la reazione dei partiti. Intervistato dalla trasmissione Agorà Estate su Rai 3 Ricciardi ha detto: «L’aumento dei casi di contagi di coronavirus era previdibile, ma se non saranno modificati positivamente i propri comportamenti e la circolazione del virus riaumenta, ci troveremo nelle condizioni, come in altri Paesi, di non votare e non riaprire le scuole». Nel mirino dunque c’è l’election day del 20-21 settembre in cui si voterà per scegliere i presidenti di Regione di Valle d’Aosta, Marche, Puglia, Veneto, Liguria e Campania e, in tutta Italia, per il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari). Parole che hanno provocato l’immediata reazione degli esponenti di diversi partiti nazionali e locali. «Se impongono mascherine e plexiglass – ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini – mia figlia a scuola non ce la mando, perché la scuola non è un lager. Si può andare a scuola in sicurezza, ma senza essere chiusi come pacchi postali». «Ieri il Cts ci spiegava che potevano decidere di non riaprire le scuole. Oggi un consulente del governo rilancia, oltre a rinviare l’avvio dell’anno scolastico vuole rinviare le elezioni. Ogni giorno si alza uno e spara. Decide il parlamento, basta improvvisazione», ha detto il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone.
Il fronte locale. Il candidato governatore del centrosinistra Maurizio Mangialardi: «Non siamo noi a decidere, i tecnici dovranno valutare con attenzione, certamente siamo a trenta giorni dal voto, dobbiamo valutare se ci sarà una recrudescenza marcata dei contagi. Con il Covid 19 non ci si può giocare, se è per me si può votare anche domani mattina, la democrazia è fatta per essere rispettata. Ripeto, non è un gioco. Bisogna valutare con grande attenzione». Il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica e candidato di Forza Italia alle regionali osserva: «Il consigliere del Ministero della Salute, Walter Ricciardi, questa mattina alla trasmissione televisiva Agorà, ha dichiarato per poi ritrattare in modo assai controverso, che la riapertura delle scuole e le elezioni regionali sarebbero a rischio. Solo l’ipotesi di un nuovo rinvio delle elezioni costituisce, infatti, una minaccia inaccettabile alle basi stesse della democrazia. Così come parlare di una mancata riapertura delle scuole semina ulteriore caos nelle famiglie. Il Governo non può far pagare al Paese i suoi fallimenti. Questo virus così pericoloso per gli elettori è così miracoloso per la salute di questa maggioranza» Il governatore della Regione Marche Luca Ceriscioli sembra chiudere la polemica:«Nelle Marche i dati relativi ai contagi vanno bene, non vedo rischi al momento».
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Se la ripresa della pandemia impedisse veramente la consultazione elettorale di settembre,che sarebbe un male minore di altri,per fugare ogni dubbio di strumentalizzazioni penso che non ci sarebbe altra alternativa che il commissariamento.
Non esiste una moralità pubblica e una moralità privata. La moralità è una sola, perbacco, e vale per tutte le manifestazioni della vita. E chi approfitta della politica per guadagnare poltrone o prebende non è un politico. È un affarista, un disonesto.
(Sandro Pertini)
Mandare giù di tono col Coronavirus la massa delle persone fino a porle su “PAURA” e “AFFLIZIONE” si rischia molto. Su quei bassi toni la gente non sta bene, comincia a soffrire. Non ci si rimane per molto tempo. Due sono le alternative: o si scende ancora su “APATIA”, cosa improbabile, oppure si sale al di sopra di “paura e afflizione”. E dove si va? Si va su “OSTILITA’ NASCOSTA” che è un tono emozionale molto presente oggi. Oppure si sale ancora di tono su “ODIO” e “COLLERA”. Credo che la popolazione si avvii verso questo tono, se non le si dà la possibilità di sperare in un cambiamento con le elezioni regionali e comunali. Ormai non accettano più che degli “esperti”, verso i quali la fiducia comincia a scemare, decidano per il loro futuro, impaurendoli. A settembre ci sarà lo sconquasso della scuola e delle famiglie. Mentre gli imprenditori parlano già di catastrofe produttiva ed economica. Negare le elezioni porterebbe alla fine di fiducia verso gli esperti e una rivolta verso una classe politica inadeguata a risolvere i problemi gravi dell’Italia. E del pianeta.
Ciarapica in quale parte della tua brevissima vita politica come sindaco si è fatto uso di Democrazia? Non credo poi che sia termine riportato nel tuo vocabolario. Ma lasciamo perdere, discorso che odora di stantio come un consiglio comunale impantanato nel fango. Ma tu Ciarapica, che non hai mai mostrato nessuna facoltà politica, ma proprio di nessun genere se non quella di metter su piani prettamente interessanti te o chi per te, cittadinanza esclusa salvo qualche asfaltatura od altro che ogni sindaco prima o poi è obbligato a fare per tacitare un po’ la cittadinanza rumorosa e a volte esasperata, dimmi: ” Perché vuoi andare ad Ancona ?” Pessimo Profeta in Patria, spostandoti di quaranta chilometri dopo esserti spostato di partito in partito visto che anche la Lega Salvini ti aveva benedetto ha fatto alfin meno di te, diventerai più bravo? A Civitanova stai rimettendo tutto ciò che la Gabellieri aveva annullato ma lei dice d’accordo con te e se è così perché non lo dimostra tramite gli sms che vi siete scambiati? Anche i tuoi ex camerati, che pur dicono di averne su di te perché non parlano? Ma non è possibile che se tutto ciò che dicono sia vero, si possa mandare ad Ancona uno come te? A Rappresentare che? Sei cambiato? Essere entrato in Forza Italia ti ha fatto diventare un uomo migliore e il migliore amministratore che ci si possa augurare? Ciarapica, che ti frega se si vota oggi, domani, o dopodomani? Ma che ci speri veramente?