«I pochi beneficiari non sono gli Usain Bolt della tastiera ma sembra che più probabilmente abbiano usato Bot, abbreviazione di robot usata nel gergo informatico per indicare i compilatori automatici. Una tecnologia non certo alla portata delle piccole imprese, che è lecito pensare fossero anche quelle più bisognose di ricevere un aiuto economico». E’ il direttore Cna Macerata Luciano Ramadori ad affermare che «c’è un sistema informatico, e non solo la velocità umana dietro all’assegnazione alle imprese dei rimborsi, previsti dal bando “Impresa Sicura” di Invitalia, per le spese sostenute per l’acquisto di dispositivi di protezione». Si tratta di «Cinquanta milioni di euro spariti in un secondo e 0,4 centesimi. In un battito di ciglio sono stati assegnati tutti i fondi – sottolinea Cna in una nota -. Più che un click day, quello dell’11 maggio è stato un “instant click” da primatisti della velocità, dotati di una connessione internet dai 5G in su. Sarebbero stati necessari 1,2 miliardi per le 240mila domande pervenute ma solo le prime 3.150, pari all’1,3%, riusciranno ad accedere al rimborso; per la precisione, quelle che hanno presentato domanda dalle ore 9.00.00.000237 alle ore 9.00.01.046749». Ramadori specifica: «Eppure nella regolamentazione del bando era espressamente vietato usare compilatori automatici. La prova del misfatto sarebbe la richiesta del codice captcha (un test con serie alfanumeriche da digitare) posta alla fine della domanda, già solo questo richiede abbondantemente più di un secondo. Non è questione di velocità umana, solo il compilatore automatico riesce a terminare l’operazione in pochi centesimi di secondo. Invitalia, qualora sia confermata questa ipotesi, dovrebbe escludere queste aziende e rifinanziare il bando con altri fondi». L’auspicio di Cna è che non si faccia più ricorso al click day: «Questo criterio di ripartizione, oltre che ingiusto, è particolarmente antipatico. Non vogliamo mai più sentirne parlare, non è accettabile mettere al primo posto la dotazione tecnologica, o meglio la furbizia, di un’azienda rispetto al suo reale bisogno economico». L’attenzione delle imprese si sposta ora all’annunciato bando regionale che a breve dovrebbe finanziare gli stessi dispositivi di sicurezza: «Siamo certi che la Regione Marche non adotterà questo criterio – conclude Cna – e che vorrà preferire le categorie ed i settori più colpiti dalla crisi. Un minimo di valutazione delle domande va fatta, non può essere un pc a destinare fondi, al di fuori di Lottomatica».
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«Bando Impresa Sicura, dotazione inadeguata: ennesima illusione per le aziende»
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Non sarebbe più corretto scrivere articoli come questo con la dicitura ‘riservato agli addetti’?
Caro Ramadori, quello che dici, il bot, non è plausibile. L’inserimento del codice captcha ha proprio la funzione di evitare che un robot possa sostituire l’umano. Non ho seguito la procedura, quindi non conosco il meccanismo di gara, ma presumo che oltre che il singolo, era facoltà anche delle organizzazioni, come voi e altri, di partecipare con imprese aggregate. Tra i “vincitori”, infatti, si trovano sia i big da 150.000 euro che i piccoli da 500 euro. A questo punto, più che conoscere le partite iva degli ammessi, è interessante conoscere chi è la capofila che ha vinto sulla concorrenza. Che magari ha vinto solo perchè il suo codice captcha era più leggibile di un altro. 😉