Un’immagine del nuovo sito
«Dopo tante comunicazioni sull’emergenza e sulla sicurezza sanitaria, finalmente riparliamo di un’attività “ordinaria” come quella turistica che consideriamo fondamentale da sempre e ancor più per questa ripartenza» Ha esordito così il presidente della Regione Luca Ceriscioli oggi in video conferenza stampa, assieme all’assessore al Turismo, Moreno Pieroni , per la presentazione del rinnovato sito del turismo www.turismo.marche.it
Moreno Pieroni e Luca Ceriscioli
«Abbiamo puntato da sempre sul turismo – ha proseguito Ceriscioli – e sappiamo che ora è più che mai un settore sensibile, per questo vogliamo offrire strumenti nuovi e rinnovati a vantaggio dei turisti ma anche delle imprese. Il nuovo sito del Turismo sarà il biglietto da visita delle Marche, come prima cosa da visualizzare per tutti i turisti che si collegheranno con il wifi sulle spiagge, così come presto vogliamo ripartire con la realizzazione della banda ultralarga nei comuni per utilizzare la rete regionale wifi anche dalle piazze. Da ieri sento gli spot radiofonici delle Marche che invitano a trascorrere le vacanze nella nostra regione , un messaggio in anticipo rispetto alla mobilità interregionale ma che vuole consolidare l’idea che nelle Marche possiamo permettercelo . L’Indice di contagio Rt oggi sta allo 0,17, un ottimo valore per trasferire il messaggio che noi siamo pronti per accogliere turisti. Insomma ripartiamo da dove eravamo rimasti con lo sviluppo delle politiche turistiche come motore di sviluppo e crescita». Il presidente ha poi annunciato che parte dei 200 milioni inseriti nel bilancio regionale e deliberati la scorsa settimana andrà alle imprese turistiche «a fondo perduto, direttamente nelle loro tasche e in tempi brevissimi, entro fine giugno, non appena il consiglio regionale avrà votato la legge di bilancio il 28 maggio. Una grande sfida e vogliamo vincerla, quella di snellire di tutti gli orpelli l’erogazione di contributi e pensiamo a parametri facilitati, per costituire anche un modello di burocrazia virtuosa, per contribuire ad un sistema nazionale meno macchinoso. Insomma gli imprenditori devono sapere che la Regione è al loro fianco e lavora per trovare metodi e modi che accelerino le procedure delle provvidenze». Il presidente ha poi sottolineato che va avanti la procedura della messa a gara delle rotte aeree internazionali e degli investimenti su questo segmento. «Siamo a un passo dall’autorizzazione dall’Europa e potremo partire presto con i bandi – ha sottolineato – Puntiamo a non ripianare più i debiti del Sanzio ma a valorizzarlo e promuoverlo , convinti che proprio ora sia il momento per costruire un futuro che dovrà vedere un 2021 con i collegamenti giusti». Infine Ceriscioli ha ribadito che «il turismo resta una delle maggiori industrie della regione su cui investire a medio e lungo termine, perché è un’industria che non delocalizza e i proventi restano sui territori».
Un’altra immagine del nuovo sito
«Un ulteriore tassello in un programma di rilancio e un passo avanti in un momento difficile – ha definito la ristrutturazione del sito regionale , l’assessore Pieroni – con una nuova impostazione, nuovi contenuti, immediatezza e semplicità di consultazione per migliorarne l’attrattività e quindi strumento strategico per una più forte visibilità delle Marche. In questi mesi abbiamo lavorato molto a ripensare e rimodulare i progetti e le proposte per venire incontro alle esigenze delle imprese e dei turisti e questa del sito rappresenta una modalità digitale avanzata su cui punteremo molto anche in futuro, per comunicare e promuovere le Marche, per consentire al turista di costruirsi una vacanza su misura e secondo i propri interessi seguendo i 17 cluster presenti , gli itinerari georeferenziati e gli eventi. Una forma tecnologicamene avanzata, dunque, di concepire e continuare a valorizzare il territorio, collegandolo ai servizi». Pieroni ha anche annunciato una misura della exit strategy turistica dedicata specificatamente alla zona del cratere sismico e alle aree interne oltre che alcune misure rivolte alla destagionalizzazione dell’offerta come la posticipazione dei grandi eventi legati alle celebrazione di Raffaello in Autunno.
dopo aver ultimato il Covid Center nella Fiera di Civitanova, evacuato tutti i reparti Covid degli ospedali marchigiani per concentrare i positivi sintomatici e in terapia intensiva al Covid Center, è stato completato il restyling delle Marche come territorio Covid free. Viene da pensare che Civitanova sia stata scelta perché è una città con meno attrattive turistiche.
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Cluster? exit strategy? Che roba è?
E’ stato detto che il Turismo è il nostro petrolio. E’ facile lavorare sulle vacanze al mare, o in montagna, visitare il luoghi d’Arte. Tutto già conosciuto e visto. Eppure, occorrerebbe avere una visione maggiore delle nostre Marche. Ad esempio, la civiltà Picena, di cui si è scritto e detto, ma non in forma completa. Però, sotto quale tipo di turismo i Piceni si proporrebbero? Eppure, è stata una grande civiltà che si è espansa oltre il piccolo territorio considerato fino ad oggi… Più interessante potrebbe essere un turismo sulle tracce di Carlo Magno, che era qui e non ad Aachen. L’Abbazia di San Claudio al Chienti attira attualmente oltre 50 mila visitatori all’anno. Pensate cosa avverrebbe se si spandesse per l’Europa e il mondo la notizia, alla quale credeva pure Gillo Dorfles, e che Elisabeth de Moreau d’Andoy ha espanso in francese, inglese e tedesco, che Carlo Magno, con la sua capitale Aquisgrana con la sua Cappella Palatina,aveva la sua base politica qui nella vallata del Chienti, da dove aiutava il Papato, controllava l’espansionismo dei Musulmani stanziati nell’Italia meridionale, e che in un attimo poteva passare la “bagnarola” dell’Adriatico, come lui definiva quel mare, per portarsi a Costantinopoli, e dagli emiri e califfi con cui aveva contatti politici ed economici. Ad Aachen esistevano foreste e paludi e l’unico pericolo veniva dai Vichinghi, per i quali potevano bastare guarnigioni, o un po’di oro… Cosa accadrebbe se si sapesse che la nostra civiltà eurpea si è formata con Carlo Magno qui da noi e non in Germania? Perchè non pensare ad un percorso turistico carolingio, facendolo partire dall’abbazia di Santa Croce al Chienti, Santa Maria a Piè di Chienti, Cappella Palatina, Rambona, San Vittore alle Chiuse di Genga, fino a San Giusto di San Maroto. Cosa aspettano le Università di Camerino e di Macerata a continuare gli scavi a San Claudio? E la Sovrintendenza di Ancona a studiare i reperti già estratti a San Claudio per stabilire quali sono quelli di epoca romana, post romana, carolingia e dell’Alto Medioevo?