«Abbiamo bisogno di una svolta a sinistra dopo cinque anni di cattiva amministrazione di Carancini che ha fallito in quasi tutti i punti proposti nel 2010». Così il candidato sindaco dei Comunisti Italiani, Michele Lattanzi a “7 risposte in 7 minuti”, l’intervista video di CM ai protagonisti delle comunali 2015 di Macerata. Una candidatura di opposizione maturata tra i banchi della maggioranza per scelte dell’amministrazione ritenute sbagliate sia a livello politico che di contenuti. Su tutte le battaglie contro progetto piscine, per la riqualificazione della scuola elementare del quartiere Vergini e la realizzazione di via Mattei-La Pieve. «Abbiamo iniziato da subito un percorso critico nei confronti di Carancini – continua Lattanzi – Non siamo mai stati rispettati sin dall’inizio quando non siamo stati messi in Giunta. Senza contare il modo di intendere la cosa pubblica con il consiglio comunale ridotto ad un nulla su temi fondamentali per la città. Basta considerare la decisione comunicata a giochi fatti anche alla sua maggioranza sull’operazione Parksì». Una decisione quella del consigliere comunale su cui ha inciso anche il risultato delle primarie, con la sconfitta di Bruno Mandrelli. «Lo avremmo sostenuto date le sue differenze con Carancini – commenta – un progetto naufragato come la proposta di un candidato unitario della sinistra condiviso da Sel, Rifondazione, Verdi e Lista Tsipras, ricalcando quello che succede per le regionali.
Sel è ormai una costola di Carancini, come ho già detto, e quella possibilità non si è mai concretizzata. Ma siamo ancora aperti ad un confronto per creare una forza di sinistra alternativa al Pd» Un intenzione politica quella di Lattanzi e compagni che merge dallo slogan scelto per la campagna elettorale. «”Comunisti Italiani. La sinistra che c’è”. E’ l’affermazione di una forza che deve continuare ad essere autonoma, unitaria e propositiva – spiega – Ci siamo candidati per dare alla sinistra maceratese una speranza ispirandoci alla coalizione sociale di Maurizio Landini e non certo al Pd di Renzi». Cinque i punti fondamentali del programma: «Partecipazione con elezione dei comitati di quartiere. Servizi sociali, in cui potenzieremo assistenza domiciliare agli anziani e creeremo centri di aggregazione giovanili. Manutenzione del verde e degli spazi pubblici, riqualificando strade e marciapiedi. Opere pubbliche: fondamentale la realizzazione di via Mattei-La Pieve, il polo didattico delle Vergini e la palestra della scuola IV Novembre. Infine l’abbattimento dei costi della politica con il taglio degli assessorati da otto a sei e la riduzione delle indennità del 50%». In via di definizione la lista dei Comunisti Italiani che dice Lattanzi: «Sarà composta oltre che dai colleghi consiglieri Blanchi e Borgiani da cittadini qualunque. Studenti, commercianti, pensionati e disoccupati di sinistra ma non necessariamente comunisti. Incontreremo la cittadinanza con apposite assemblee nei quartieri e poi organizzeremo un’iniziativa con il candidato alle regionali»
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Scelta sbagliata, per una giusta ragione.
Che il codino baciapile si sia rivelato il peggiore di tutti se ne sono accorti anche in via Pancalducci
Così come tutti si sono accorti che, per il bene di Macerata, c’è da cambiare passo e smetterla con le uscite demagogichenazionalpopolari a forza di inaugurazioni, panini con la pochetta, tagli dei nastri.
Quindi la presa di distanza, dall’attuale amministrazione, è giusta
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Però tra le tante ipotesi e possibilità si sceglie Landini?
Landini??????
Uno che, politicamente, è fermo alle locomotive a vapore… Scelta sbagliata, sbagliatissima
Landini, al cui confronto Bertinotti (probabilmente il peggior leader politico della sinistra massimalista degi ultimi 40 anni) è un mago della politica, ci vorrebbe far tornare ndietro di 100 anni…