di Matteo Zallocco
L’exploit di votanti al secondo turno delle primarie fa di Macerata un caso nazionale. In genere un ballottaggio sconta un calo fisiologico dell’affluenza, ieri invece il numero di elettori è quasi raddoppiato (leggi l’articolo): 5244 maceratesi al voto contro i 3551 della domenica precedente, con un incremento del 47,7%. Un boom di elettori difficile da spiegare. Oltretutto al primo turno si votava anche per le regionali e in campo c’era un candidato maceratese, Pietro Marcolini. E’ significativo l’aumento di votanti rispetto anche alle primarie del 2010 quando in 3592 si recarono alle urne per scegliere tra Bianchini e Carancini, riuscendo quasi ad eguagliare i numeri del primo turno (3641 votanti). Un dato che a quel tempo fu ritenuto sorprendente. Il risultato di oggi è dunque sbalorditivo.
IL RIBALTONE – Ieri Romano Carancini ha rimontato lo svantaggio di 179 voti, portando a casa 2.828 preferenze (53,93%), ben 1.250 in più rispetto al primo turno quando si era fermato a 1578 (44,44%). Bruno Mandrelli invece ha ottenuto 2.401 voti (45,79%), 644 in più rispetto al primo turno quando con 1.757 preferenze (49,48%) aveva sfiorato l’impresa di vincere, occasione persa per soli 19 voti. E sono quei 19 voti ora a far mordere i gomiti a Mandrelli e ai suoi.
L’INTERPRETAZIONE DEL VOTO – Proviamo a dare una chiave di lettura a questo exploit di votanti tra il primo e il secondo turno, partendo dal presupposto che l’unica certezza è la matematica. I numeri incoronano Romano Carancini vincitore del ballottaggio con un’affermazione netta e dicono che tantissimi cittadini hanno risposto alla chiamata alle urne del centrosinistra. Ma cosa è cambiato nel giro di soli sette giorni? Innanzitutto Carancini la scorsa settimana ha compiuto un capolavoro unendo i cattolici radicali alla sinistra radicale che nei fatti già era con lui. In tal senso potrebbe essere stato più decisivo di quello che si potesse immaginare il peso di Giuliano Meschini, consigliere Idv uscito al primo turno con soli 216 voti. Meschini ha portato Carancini al ballottaggio per poi appoggiarlo. E probabilmente lo ha fatto bene, andando a prendere insieme ai sostenitori cattolici del sindaco uscente (l’assessore Ricotta in primis) i voti nelle parrocchie, più di quelli che da solo non era riuscito a portare a casa la settimana scorsa. Ieri nei seggi circolava una frase ricorrente: “Si sono mosse le parrocchie”. Può essere questo aspetto ad aver fatto la differenza. Quello del primo turno è stato più un voto politico, con Mandrelli che poteva contare su gran parte dell’apparato partitico e ha sfiorato la vittoria. Carancini, dal canto suo, ha potuto contare sulla macchina amministrativa che ha mosso per la campagna elettorale, sui dirigenti, su sei assessori su otto, e si è difeso bene. Ma questo non bastava e Romano ha estratto dal cilindro la carta dei cattolici. Insieme, lui con Meschini e Ricotta, sarebbero riusciti a convincerli. Sicuramente hanno potuto farlo meglio di chi rappresenta l’ex Area Dem del Partito Democratico come Mari e Sciapichetti.
CATTOLICI CONTRO LAICI – Secondo questa nostra interpretazione, il secondo turno è diventato anche una questione ideologica e di ceto sociale. Questo aspetto è stato il fattore nuovo rispetto a quello politico-amministrativo della settimana prima. La città si è divisa. L’accesa battaglia tra sinistra e cattolici sulle coppie di fatto scoppiata anche in Consiglio comunale è stata messa da parte, almeno per qualche giorno. E’ stata messa in campo una battaglia tra i cattolici e il laicismo di quella “Macerata bene”, di quell’alta borghesia maceratese che nel frattempo si era unita attorno alla figura di Bruno Mandrelli e che lo stesso Mandrelli rappresenta. La campagna elettorale dei sostenitori di Carancini è cambiata, si è concentrata sul “nemico”, si è fatta contro “poteri forti” ed eventuali appartenenze alla massoneria che resta un altro mistero di questa città ma che di sicuro non ha la forza che ha la Chiesa. Soprattutto ora che in città c’è un vescovo che raccoglie intorno a sè il consenso popolare cattolico. Monsignor Nazzareno Marconi si definisce prima di tutto un parrocco e con il suo fare francescano, in piena sintonia con il nuovo corso di Papa Francesco, è più vicino alle fasce deboli accarezzando quella solidarietà sociale che in città si esprime soprattutto nell’associazionismo cattolico.
L’IMPERO ROMANO – Così Carancini è riuscito a far convivere i cattolici e la sinistra. Macerata è una città moderata, l’estrazione dei voti cattolici è più di centrodestra e non sarà facile mantenere quei voti alle amministrative. Ma il centrodestra è ancora in costruzione: da una parte si è mossa da tempo Deborah Pantana la cui alleanza con forze di estrema destra non è stata perà ben vista da molti moderati (e qui pesa il voto dei cattolici alle primarie), dall’altra c’è Maurizio Mosca che può contare su alcune forze di centro. E il puzzle delle candidature potrà essere ancora più variegato. Nel centrosinistra, invece, ora c’è solo Romano Carancini che dovrà ricompattare la coalizione a partire dal suo partito, il Pd. Hanno già annunciato che non saranno con lui i Comunisti Italiani e la lista Macerata Capoluogo di Mariella Tardella e Alessandro Savi. Bisognerà vedere cosa farà Pensare Macerata di Massimiliano Bianchini. Ma grazie a queste primarie Carancini ha iniziato a costruire una coalizione nuova con l’Idv, Sel, Rifondazione e Verdi. La differenza, anche qui, la faranno i cattolici. Sono anche voti di centrodestra, più pesanti di quegli “infilitrati” di cui tanto si è parlato in questi giorni. Anche ieri nei seggi diverse persone dicono di aver visto esponenti vicini alle liste civiche della Pantana, ma questi voti non possono ritenersi decisivi vista la netta vittoria di Carancini.
LA CAMPAGNA ELETTORALE – Va anche detto che il sindaco uscente ha giocato meglio le sue carte durante la campagna elettorale. Carancini ha puntato più sulla sua figura mentre Mandrelli ha condotto un’operazione “fuori moda” con l’esaltazione del ruolo dei partiti. Dall’altra parte c’era un avversario che ha anche fatto leva sul populismo per far sempre più presa sulla gente. E l’antipolitica probabilmente è un altro fattore da tenere in considerazione sul risultato del ballottaggio. I programmi e l’aspetto politico-amministrativo sono passati in secondo piano. Mandrelli ha cercato di mantenere alto il livello del dibattito, ma non è riuscito a far presa sul popolo come Carancini. Un altro errore di Mandrelli è stato quello di presentarsi come il nuovo: magari lo era più dell’avversario, ma lo schieramento alle sue spalle era tutt’altro che nuovo e non bastava farsi fotografare con qualche giovane per far intendere il contrario. Mandrelli è piaciuto a molte persone e in tanti lo hanno votato, ma si è circondato di figure politicamente sbagliate che i voti più che portarli magari li hanno fatti perdere. Carancini e i suoi sono stati anche più presenti sul territorio ed è vero che “hanno vinto i mediani” come ha dichiarato a caldo ieri sera il sindaco (leggi l’articolo): ad esempio è stato importantissimo il voto nelle frazioni raggiunto grazie alla presenza di persone come Marco Menchi a Sforzacosta o come l’assessore Alferio Canesin che nell’ultima settimana ha piantato le tende a Villa Potenza.
IL NARCISO PORTAFORTUNA – E se gran parte del Pd – quello che voleva cambiare sindaco – esce sconfitto dalle primarie, dall’altra parte c’è un grande vincitore e si chiama Narciso Ricotta. E’ stato lui lo stratega della campagna elettorale di Carancini e con ogni probabilità ha portato più voti dei vari sostenitori di Mandrelli, sfruttando al massimo il bacino del suo assessorato, quello ai servizi sociali. Evidentemente Ricotta ha un grande fiuto politico ed ogni volta sta dalla parte giusta. E probabilmente questa volta il posto giusto era quello più vicino alle parrocchie. Perché Macerata, la Civitas Mariae, ancora non accetta un sindaco che la domenica non va a messa.
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Io lascerei da parte i cattolici, che faticano non poco a trovare un partito che esprima principi condivisi e le Parrocchie, che svolgono compiti di altissimo livello soprattutto nella cura delle giovani generazioni.
Piuttosto mi pare singolare che il Segretario del partito unico di centro sinistra, dopo un successo strepitoso di affluenza, debba prendersi un giorno di tempo per riflettere sulla vittoria del proprio Sindaco.
Altrettanto singolare che a mezzanotte si e’ assistito alla fuga dalla coalizione da chi vi era entrato solo in caso di successo; il regolamento delle primarie non si deve fare sulla selezione tra gli elettori ma su quella tra i competitori e loro sponsor.
Non c’è alcun reale scontro politico, ideale prima ancora che ideologico, fra Carancini, Mandrelli e i sostenitori dell’uno o dell’altro.
Solo una guerra per bande (anzi, una guerriglia), per bande.
Carancini e Mandrelli non sono che i portabandiera degli interessi confliggenti di due diverse cordate.
L’ITALIA DEI VALORI PARTE DAI MACERATESI, LE LORO SENSIBILITA’ E LE LORO ASPETTATIVE: IL LAVORO. UNA CITTA’ SOSTENIBILE E CHE VALORIZZA LA SUA GRAMDE STORIA.
Analisi difficile ma molto bella e ricca di spunti… Fotografa la realtà maceratese.
A confermo di tutti ciò riporto dal sito di Carancini: “Il terzo tema fondamentale dovrà imperniarsi sul sostegno dell’azione di governo della città alla famiglia e la difesa della radice cattolica della città.” Il risultato del ballottaggio è stato un vero e proprio miracolo e i miracoli appartengono alla Chiesa.
Se interpreto bene la mappa dei seggi, il sindaco uscente prende più voti proprio nei quartieri più degradati, quelli più abbandonati dall’amministrazione. Strana la gente.
Possibile che non si vuol capire che, volenti o nolenti, nei momenti decisivi bisogna fare i conti con il mondo cattolico e con chi lo rappresenta? Tutte le analisi del voto se non partono da questo semplice assunto sono destinate ad infrangersi miseramente nell errore. Da elettore del Pd e da laico dico ( meno male!) che Carancini ha vinto le primarie e vincera’ le elezioni di maggio dal momento che ha “garantito” all’area cattolica il giusto ruolo in rapporto alla rappresentativita’ . LA FOTO CON IL VESCOVO NE E’ LA PERFETTA RAPPRESENTAZIONE !
Ma perché a macerata non se candida qualche avvocato?
Da oggi vedremo la pantana a fosse tutte le messe sabato e domenica e nei feriali la messa prima e quella del vespri….ahahahahah
Non c e niente da fare tra i diversi poteri la chiesa a macerata è sempre quello piu forte……quanti vanno dai preti x chiedere un favore…? lavoro…famiglia…cose private..eccc……
come diceva prezzolini gli italiani sono o massoni o gesuiti…gli altri fanno parte della categoria dei fessi
Paolo ricorda anche il centro che giustamente non ha premiato l’attuale amministrazione
Altro che voti di destra o voti cattolici, siamo alle solite sparate. Si leggono analisi assurde e prive di fondamento , politicamente sballate per nascondere una sconfitta, quella di Mandrelli ma, soprattutto di chi lo ha sostenuto, che è la sconfitta di chi non vuole la Sinistra al governo della città. fatevene una ragione .
adesso che ha vinto le primarie del PD, dite a Carancini di far, almeno “tappare” le buche in Via Verga – Grazie
Interessante l’analisi di Zallocco, ma non esaustiva.
Le guardie svizzere avevano già votato, in larga parte, al primo turno (tra l’altro non facendo confluire i voti su Monsignor Meschini)
Al secondo turno si è visto, al di la di ogni ragionevole dubbio, che chi ha vinto a Macerata è ostaggio dei poteri forti
[email protected] facciamo una scommessa? scommetti che non prenderete, tutti insieme come lista più di 400 voti? scommetti che tu da solo non ne prendi più di 60? ci stai?
Mi è rimasta impressa la foto della Scoccianti in lacrime, secondo me l’unica sincera della truppa Mandrelli, sul resto della truppa stenderei un velo pietoso, tutti lì solo per interesse..!!!!
Dire che Romano Carancini sia OGGI ostaggio dei poteri forti, vuol dire non riuscire a intuire nemmeno lontanamente la reale condizione politica di questa città. Inoltre e soprattutto, significa non aver capito nulla della dinamica del voto che ha spinto 1500 persone in più a presentarsi a votare CONTRO un certo PD che ha veramente stufato, per i programmi che propone, per le giovani (O VECCHIE?) promesse calate dall’alto e per le alleanze che permettono ad alcuni di campare di politica da decenni in una piccola città di 41500 abitanti.
Complimenti…!!! sig. Sindaco. Vorrei sapere, se sul suo programma, vi sia il completamento di due tratti stradali: rotonda via Mattei, (fonte scodella) collegamento….Super strada;…, e bivio Montanello, con collegamento, nuova rotonda,… c/o il Centro Fiere…???
Non mi sento di condividere l’affermazione di considerare “fuori moda ” l’esaltazione del ruolo dei partiti attribuita a Mandrelli,che,poi,sarebbe un suo errore tattico.Se infatti,come sta avvenendo da tempo,il protagonismo politico si concentra sui leaders con il conseguente declassamento dei partiti avremo sempre una gestione provvisoria dell’attività poilitica perchè le persone passano molto velocemente per i più svariati motivi,mentre i partiti che,però,dovrebbero rapidamente e concretamente recuperare la loro ragion d’essere che è quella di elaborare linee programmatiche continuamente approfondite che mirano a dare un assestamento ai problemi sociali di fondo,restano,pur nei nacessari cambi di testimone..Ma i rischi derivanti da una forte personalizzazione dell’attività politica non finiscono quì,e quelli non indicati possono essere ancor più seri. Giovanni Bonfili.
Da che mondo è mondo il potere si acquisisce e si consolida con la religione prevalente al proprio fianco, basta studiare la storia di qualunque istituzione umana di qualsiasi latitudine geografica.
Detto questo, però, a me sembra che il voto di domenica sia sintetizzabile parafrasando una frase evangelica: al ballottaggio la maggioranza ha preferito il vino vecchio nelle sue botti vecchie al vino nuovo servito in otri vecchi. Ora resta da vedere se questa scelta rimarrà anche al momento delle elezioni amministrative, molto dipenderà da quale parte sociale e anagrafica di cittadinanza andrà a votare.
ma guardate che faccia da stramazza che se riporta, ma vattene, 2500 voti sono tutti qui i tirapiedi del pd?
e ci fate pure la festa, non vi basta i soldi da avvocati?
auguri, divertitevi alle spalle di chi soffre.
mi stupiscono molti commenti a questo articolo.
In tanti avevano detto – e con largo anticipo – che Carancini avrebbe vinto grazie ad elettori cattolici e conservatori. Alcuni esponenti di CL e alcuni neocatecumenali maceratesi si sono mossi in tal senso con largo anticipo. Gli attacchi e le critiche mosse a Mandrelli in questi giorni (“massone” e vicino “a poteri occulti”) ne sono un’adeguata dimostrazione.
Le vecchiette in fila nei seggi, rette dalla forza della loro fede, non lasciano spazio ai dubbi (così come le foto del ballottaggio pubblicate su questo giornale on line) .
da simpatizzante di destra che non è andata a votare:
quella dei voti cattolici o degli infiltrati di destra è una lettura faziosa, che solo qualche laico, qualche massone o qualche radicale di sinistra può credere possibile.
Però resta il grande mistero: Romano Carancini è – a torto o a ragione – la persona più disprezzata di Macerata. Probabilmente è anche il sindaco con la peggiore fama di tutti i tempi: quello dell’inerzia amministrativa, della chiusura del centro storico imposta contro il volere dei residenti e dei commercianti, della fuga della Lube e dei residenti da Macerata, delle piscine mai realizzate (e sono 5 anni che i lavori stanno per iniziare), della costruzione dei supermercati in ogni angolo, degli scandali a non finire.
Bene, e allora, chi sono i 2828 “sciocchi” che lo hanno votato???
Negli ultimi due / tre anni, non ho sentito una sola persona dirsi soddisfatta di come è amministrata la città. Carancini potrebbe diventar eil nuovo Berlusconi: nessuno lo vuole ma tutti lo votano.
@Gianni Marini: Signor Marini, purtoppo ho il problema di non avere il tempo necessario per leggere e commentare tutte le notizie di CM, in quanto, essendo io un operaio che lavora in una fabbrica dove sono turnista, il mio restante tempo è rosicato e dedicato ad altre attività quotidiane. Ho avuto però modo, poco fa, di leggere i suoi interventi, tra cui l’ultimo, relativo al fatto che la truppa che sosteneva Mandrelli fosse lì solo per interessi personali e che quindi era meglio stendere un velo pietoso, e sinceramente mi permetta di dirle che sono in totale disaccordo con lei.
Vede, io parlo per me, sono iscritto e milito nel PD da 6 anni ormai, ho 29 anni, e rispetto ad altri miei coetanei che se ne “sbattono” e se ne “fregano” della politica (mi perdoni i termini giovanili!) cerco di interessarmi dei problemi che ci riguardano, sono un delegato sindacale, sono favorevole alla partecipazione a qualsiasi tipo di attività, sono sempre in contatto con la gente normale, dai ragazzi che giocano sotto casa, alle attività del quartiere, a discutere con gli anziani del circolo etc.., insomma mi interesso. Ho sempre lodato e sempre loderò i ragazzi che partecipano alla vita politica, a prescindere da qualsiasi schieramento, destra o sinistra che sia, perchè sono convinto che il futuro appartenga a noi.
Detto ciò, semplicemente per mia volontà, in queste primarie ho avuto il piacere di appoggiare Bruno perchè ho sempre avuto stima personale per la sua figura, sin da quando era segretario del PD di MC, oltrechè chiaramente daccordo con i punti del suo programma. Ora, le primarie sono finite, i numeri sono gli occhi di tutti, complimenti a Romano e si va avanti per far vincere il centrosinistra.
La politica l’ho sempre fatta per puro piacere personale (per me è un pò una scuola!), come le assicuro i tanti ragazzi e ragazze/amici e amiche che militano nel PD e in altri schieramenti che conosco, che lo fanno solo per passione, perchè si interessano, e non sono passivi. Mi piace la mia vita e non ho bisogno di nessun favore.
Colgo anzi l’occasione, se avrò modo di incontrarmi con lei, e se vorrà, di scambiare due battute sulla politica, ma la prego cerchiamo di fare opinioni ponderate. La ringrazio e scusi il disturbo
Signora Maria Rosaria Paolucci ,
sciocco lo vada a dire a suo padre a suo fratello e se è sposata a suo marito no perché per il solo fatto di averla sposata lo avrà certamente già capito da solo…
Monsignor Meschiuni
Farebbe meglio a tacere…
Stendiamo un velo pietoso (velo? coperta a 2 piazze!!!) sulle bugie che è andato raccontando per cercare chi firmasse la sua candidatura…
X giovanni capulli: “il PD che ha veramente stufato?” Romano Carancini: anno 2000 consigliere comunale nel gruppo DS, 2005 nomina a capogruppo DS e consigliere comunale, membro della commissione consiliare bilancio e programmazione economica, 2010 sindaco…. Se da una parte ci sono gli ex repubblicani e socialisti da quest’altra ci sono gli ex DS…
NON SONO RIUSCITO A CONTENERMI
Pensano solo a salvare le banche, a fare norme per favorire le banche degli amici, addirittura la “Banca Etruria”, quella dove il papà del Ministro Boschi è socio e vice-presidente, il Ministro Boschi azionista e suo fratello dipendente. Ma che paese siamo?
Ma se l’avesse proposta Berlusconi questa porcata cosa sarebbe successo? Sono appena intervenuto in aula, con tutta la rabbia sana dei cittadini onesti che non ne possono più di questi politici indecenti che pensano a salvare banche, gruppi finanziari, politici corrotti e mai la povera gente.
Se i disoccupati, i pensionati minimi, i giovani che fuggono all’estero si chiamassero “banca” li avrebbero già salvati da un pezzo. Non molliamo, non molliamo. Non possiamo dargliela vinta. Mai.
Alessandro Di Battista
Non possiamo dire che l’avv. Caracini non abbia risorse, ma come mai, tale di un “capolavoro” in soli 6 giorni, non è riuscito in quattro anni a risolvere “banalissimi” problemi per la sua città? E’ forse spinto da
un’ interesse legittimo o un diritto soggettivo?…..La sua carica?
Hai voglia se il caso è nazionale, io immagino persino che qualcuno, dopo aver appreso dello straordinario successo del ballottaggio maceratese di domenica scorsa, sia corso davanti allo specchio magico a chiedere conferma che però le primarie più belle del reame rimangono ancora quelle che incoronarono lui.
Giovanni Capulli, senza volerlo, ha spiegato il segreto della vittoria di Carancini: Macerata ha 41500 abitanti. Cinque anni fa ne aveva 44.000 (abitante più o abitante meno): gli oppositori – quelli veri – se ne sono andati.
@ Claudio Sellone: non era mia intenzione offenderla né offendere altri. Credevo che il virgolettato potesse essere d’aiuto. Però resta il fatto che, tranne qualche ultraconvinto elettore del pd, non conosco nessuno soddisfatto da Carancini.
@ Giuliano Meschini: Ok. Ma, concretamente, cosa significa? Perchè le sue parole vanno bene per qualsiasi politico, o politicante, che deve racimolare qualche voto.
L’abnorme crescita dei voti per il futuro ex Sindaco Carancini, tra il primo e il secondo turno, è dovuta a:
1) Voti della destra per far vincere il candidato più debole della sinistra.
2) Voti di quei tifosi della Maceratese che vogliono la lista del Presidente.
3) Voto del Vescovo. Si dice che Carancini abbia più volte baciato le mani (e speriamo solo questo) del prelato per ottenere la rottura della promessa che il Vescovo aveva pubblicamente fatto di non intervenire nella contesa.
1) Il Pd non farà più primarie aperte a tutti ma, per votare, farà firmare un documento di impegno politico.
2) Come sopra.
3) L’attuale Vescovo (come il precedente) fa politica. Vediamo se replica lo spot elettorale il prossimo maggio.